PAURA CONTAGIOSA

“… Chiunque ha paura, e trema, se ne torni indietro …” (Giudici 7:3)
Sebbene Dio volesse soltanto pochi uomini, richiedeva comunque i migliori. Per prima cosa, bisognava escludere quelli che non erano preparati alla battaglia. L’esercito sarebbe stato più forte senza gli inabili e i paurosi.Ventimila codardi tornarono a casa, mentre diecimila uomini coraggiosi avrebbero spiegato la loro forza da soli. Era meglio non schierare una moltitudine di trentamila individui, se tra le file i paurosi costituivano la maggioranza. La paura è contagiosa. Molte chiese sarebbero più forti se sottoposte dal Signore a un’opportuna scrematura, come accadde per l’esercito di Gedeone. La loro debolezza risiede a volte proprio nel grande numero dei credenti. Una chiesa numerosa non è necessariamente indebolita dalla quantità dei suoi membri, ma in essa più facilmente si eclissano credenti tiepidi, indifferenti, che hanno perso l’interesse per le cose spirituali, se mai l’hanno avuto, e che vivono all’ombra della chiesa senza una vera consacrazione. Non aggiungono alcuna forza alla loro comunità, anzi, ostacolano gli altri fedeli e ne spengono lo zelo con i loro malumori e intemperanze. Una massa di credenti che, di fatto, ha deviato dal progetto originale stabilito dal Signore, influenza in modo sfavorevole quanti sono vivamente interessati al progresso dell’opera di Dio. Costoro, con tutte le loro angosce e le loro instabilità spirituali, contagiano troppo facilmente altri, anche quei credenti fedeli che vorrebbero fornire prova di vero amore frenando e intralciando lo sviluppo del piano eterno concepito dal Redentore. Facciamo in modo che la vecchia natura non venga a tagliare la strada al messaggio cristiano che ci è stato affidato.

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