TESTIMONIANZA-Nino Labate

Il Signore sia lodato. Grazie a Dio perché il Signore mi ama, il Signore ci ama. Mi sento felice, veramente, vicino al Signore. E voglio raccontare la mia testimonianza.

Prima di conoscere il Signore, tanti anni fa, avevo una grande passione: la musica. Ero giovane e suonavo la fisarmonica, andavo in giro per le serenate; mi chiamavano ‘il suonatore della notte’, perché facevo delle serenate a tutti, gli amici miei mi aspettavano e mi invitavano anche a suonare in occasioni di matrimoni. Ma quando la sera mi ritiravo a casa ero distrutto, mi sentivo colpevole. Non facevo niente di male, ma mi ritiravo tardi, tante volte tornavo a casa anche al mattino, e mia moglie rimaneva da sola. Comunque, passò.

Poi, dopo diversi anni, ho lasciato lo strumento, ho preso l’arte di carrozziere. E’ stato molto difficile, ma, con buona volontà, ho iniziato e imparato l’arte e, grazie a Dio, sono andato avanti.

Dopo pochi anni è successo un fatto molto grave: mia moglie incominciò a sentirsi male, aveva una malattia alla testa che non si poteva guarire; solo Iddio poteva intervenire, solo Lui. Rimase paralizzata per quattro anni, anni di tristezza e lacrime; non c’era davvero nessuna speranza.

Un giorno è venuto a trovarci in ospedale un fratello che ci parlò del Signore e tramite la sua testimonianza io e mia moglie abbiamo aperto il cuore a Dio, abbiamo sentito la presenza del Signore nella nostra vita. Il Signore cominciò ad aprire le porte: mia moglie fu trasferita a Parma ed è stata operata, grazie a Dio. Dio ha operato, è stato il Signore che ha operato.

Così abbiamo insieme cominciato a frequentare le riunioni di culto ed io, dopo quindici anni che avevo lasciato la fisarmonica, ho ripreso a suonare, non più per fare serenate, ma per suonare alla gloria del nostro caro Dio, amato Salvatore.

E vorrei leggere qualche verso nella Parola di Dio, nella lettera ai Romani: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com’è scritto: ‘Per amor di Te siam messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello’. Ma in tutte queste cose, noi siam più che vincitori, in virtù di Colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore”. Il Signore sia lodato.

Nino Labate

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *