Né complici… né coinvolti

«Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi … » (Apocalisse 18:4)

Qui c’è un invito perentorio a una presa di posizione: prendere le distanze dal peccato, uscire subito da un “sistema” che è sotto l’ira di Dio, per non esserne complici e non essere coinvolti nel suo castigo.
Questo e altri passi simili sono talvolta usati, con sprezzo del prossimo e sferzante senso di giudizio, da cristiani che sembrano grottesche imitazioni di Elia o del Battista. Noi, però, non siamo chiamati a condannare i costumi, censurare la società o le chiese, ma a prendere le distanze da qualsiasi peccato, ovunque si annidi.

Innanzitutto, dobbiamo allontanarci dal peccato che è in noi stessi. Paolo scrive: “Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria … deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia …” (Colossesi 3:5-9).
Soltanto per la grazia di Dio, mediante la fede in Cristo, possiamo “far morire” la nostra vecchia natura. Ciò, però, può avvenire unicamente “ai piedi della croce” e non in un battistero, né in un banco di chiesa.

Poi, dobbiamo essere coraggiosi nel ritrarci dal peccato che è in casa nostra.Come Asa che “ … destituì dalla dignità di regina sua madre, perché lei aveva innalzato un’immagine ad Astarte …” (1Re 15:13). Molti vedono il peccato ovunque ma non nella vita di chi convive con loro, con una colpevole complicità di cui si pentiranno in seguito.
Non devi condannare il tuo coniuge, ma non puoi chiudere gli occhi sul suo fallimento spirituale. Ama i tuoi figli, ma non diventare complice della loro immoralità. Prendi le distanze, non senza lacrime, mai senza preghiera, sperando che si ravvedano e si rivolgano a Cristo, per ricevere per la fede nel Suo Nome, il perdono dei peccati.

Soltanto allora saprai “naturalmente” prendere adeguate distanze dal peccato che è nel mondo. La furbizia e l’inganno, la superficialità e l’immoralità, la goliardia e la faciloneria non avranno spazio nella tua vita. Incredulità e ribellione saranno bandite e Cristo sarà al centro dei tuoi pensieri, Signore della tua vita, Padrone dei tuoi beni, e Dio il Padre col quale t’incontri ogni giorno…

La santificazione (che è la presa di distanza dal peccato) è una vivida testimonianza della fede nel prossimo ritorno di Gesù Cristo: “Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è. E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com’egli è puro” (1Giovanni 3:3).

Signore ti prego, nel Nome di Gesù, tienimi lontano dal male in modo che io non debba essere né complice del peccato, né coinvolto nel giudizio!

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