Non devi aspettare che tutti i tuoi bisogni materiali siano soddisfatti.

Meditiamo per poco sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, miracolo compiuta da Gesù. Il bisogno di cibo per la folla era un bisogno immenso. E il cibo che i discepoli avevano disponibile era assolutamente troppo poco, infatti, erano in dodici, più Gesù, perciò, in realtà, quello che avevano non bastava nemmeno per loro. Era così poco, che possiamo ben capire il perché sembrasse loro inutile offrirlo alla folla. Non bastava nemmeno per loro, e poi, che differenza avrebbe fatto?
Infatti, avendo fatto un calcolo, con la matematica umana, per loro l’unica soluzione era di mandare via la gente, affinché potessero cercare cibo altrove. In altre parole, volevano liberarsi di questo peso. Non volevano sentire il peso di questo problema. Non volevano doverci pensare.
Spesso, secondo i nostri calcoli, non abbiamo abbastanza mezzi per poter mettere ciò che abbiamo al servizio degli altri fare e così, dato che secondo i nostri ragionamenti non è realistico farlo, non lo facciamo. Però, solitamente in questi casi, stiamo usando un calcolo nostro, non quello di Dio.
Il vero problema è che spesso, per decidere se una certa cosa sia possibile farla o meno, fissiamo i nostri pensieri sulla nostra situazione e sulle nostre possibilità. Però dobbiamo ricordare che Dio usa tutta un’altra matematica.
Che cos’è la matematica di Dio? Nella matematica di Dio, quello che a noi sembra troppo poco, è più che sufficiente! Poi noi, uno più uno fa due. Nella matematica di Dio, uno più uno può fare qualsiasi cifra che serve.
Cercare il regno di Dio è il tutto.
Non ci importerà cercare altro, se la gloria di Dio è il nostro Tesoro. Il nostro cuore troverà la soddisfazione in Cristo.
Cercare il regno di Dio è di mettersi al servizio degli altri, e quando non ci adoperiamo per gli altri non saremo ripieni dello Spirito Santo, e non conosceremomai il Suo frutto, la gioia, la pace, l’amore, la bontà, la pazienza e le altre cose. Quindi, non puoi stare bene finché non cammini con fede, in ubbidienza, mettendoti al servizio degli altri.
il problema è perché abbiamo ragionamenti storti. Ci concentriamo così tanto sui nostri problemi, sui nostri impegni, sulle nostre difficoltà, e non poniamo fede in Dio, e sono questi i momenti della vita in cui diventiamo egoisti e frustrati.
Quando ci soffermiamo e ci affanniamo sulle cose materiali egoisticamente, ci eleviamo orgogliosamente contro la conoscenza di Dio. Stiamo negando l’opera di Dio in noi. Stiamo implicando che Dio non è fedele, e che non possiamo fidarci di Lui. Implica che Dio non ci cura bene. Queste argomentazioni false, che negano la realtà della potenza e della cura di Dio.

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