LA PERVERSITA’ DEL CUORE-PRIMA PARTE


da: Risveglio Pentecostale 7/8-2003

:: Le Perversità del Cuore (1)

LE PERVERSITÁ DEL CUORE

“Sei cose Dio odia, anzi sette gli sono in abominio gli occhi alteri…”
(Proverbi 6:16,17)

In un mondo come quello in cui viviamo, le verità divine presentate nel libro dei Proverbi, ispirate da Dio migliaia di anni or sono, appaiono in tutta la loro attualità a dimostrazione del fatto che dal cuore umano, non ancora rinnovato dall’opera di salvezza compiuta da Cristo, “traboccano i cattivi pensieri” (Salmo 73:7). Da solo, l’uomo non potrà mai valutare appieno se stesso e modificarsi, perché “tutte le vie dell’uomo a lui sembrano pure, ma il Signore pesa gli spiriti” (Proverbi 16:2). Possano queste brevi considerazioni bibliche spingere all’umiltà davanti a Dio, che soltanto può, per lo Spirito Suo, trasformare attitudini e sentimenti.
Il capitolo sei del libro dei Proverbi tratta quattro diversi soggetti, ma ciascuno costituisce un avvertimento che riguarda sentimenti ed azioni che Dio odia e detesta. “Abominio” è una parola ormai in disuso nella nostra lingua quotidiana e vuol dire esattamente “ripugnanza”. Indica ciò che Dio detesta ed odia perché in totale contrasto con la Sua stessa natura.

Tutto ha origine nel cuore
Il proverbio in oggetto, definito “numerico” e scritto in poesia, utilizza un metodo il cui uso serviva ad aiutare la memoria, in un periodo in cui i libri erano rarissimi, ma è evidente che tutte e sette le cose elencate sono detestate da Dio. Esse hanno tutte la loro origine nel “cuore”.
È certamente noto a quanti sono familiari con la lettura delle Sacre Scritture, che nella Bibbia il termine cuore non si riferisce all’organo che pulsa nella cavità toracica, ma al centro della vita spirituale dell’individuo. Gesù stesso ha dichiarato: “È dal di dentro, dal cuore degli uomini che escono i cattivi pensieri”, prosegue stilando un elenco di dodici perversità e conclude affermando: “Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo”(Marco 7:23). Per questa ragione il Signore stesso, come Padre amorevole, invita: “Figlio mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie” (Proverbi 23:26), ed ancora: “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita” (Proverbi 4:23).

La prima perversità del cuore
“Gli occhi alteri” (Proverbi 6:17). Lo sguardo superbo ovvero “l’attitudine di chi si stima superiore agli altri”. “Chi ha un cuore superbo è in abominio al Signore; certo non rimarrà impunito” (Proverbi 16:5). La superbia è il peccato commesso da Lucifero, per il quale egli si ribellò a Dio (Isaia 14:12-14).
La superbia produce l’arroganza, che è “un’opinione esagerata dei propri meriti”, che si manifesta spesso con asprezza di modi. La Bibbia descrive il superbo come stolto, arrogante e presuntuoso (Cfr. Proverbi 14:16). Gli occhi alteri sono “frutto della superbia del cuore” (Isaia 10:12). La Parola di Dio così descrive ancora il superbo: “Gli occhi alteri e il cuor superbo, lucerna degli empi, sono peccato” (Proverbi 21:4). “Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia” (Proverbi 21:24).

La soluzione
La superbia, l’arroganza e la presunzione sono manifestazione di cuori non rigenerati e non ancora trasformati dalla potenza di Dio. Il Signore afferma: “Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l’alterigia dei superbi e abbatterò l’arroganza dei tiranni” (Isaia 13:11). Inoltre, sappiamo che “il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il Signore, che investigo il cuore…” (Geremia 17:9,10).
Uno dei problemi più grandi di ogni individuo è conoscere se stesso. Troppo spesso crediamo di conoscerci ed invece ci inganniamo. Perché “c’è una via che all’uomo sembra dritta, ma essa conduce alla morte” (Proverbi 14:12). Ecco perché, come cristiani fedeli all’Evangelo, è necessario rivolgere al Signore la preghiera del salmista Davide: “O Signore, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri” (Salmo 25:4). “Esaminami, o Dio, e consoci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23).
Gesù è il nostro modello, Egli ha detto: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre” (Matteo 11:29). Come possiamo imparare da Lui? Prima di tutto meditando la Sua Parola, lo specchio che ci rivela ciò che veramente siamo e quanto il Signore vuole invece compiere in noi per la potenza dello Spirito Santo. Soltanto che “noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3:18).
Il segreto della liberazione dalle nostre infedeltà e debolezze umane è contemplare “a viso scoperto”, cioè presentandoci davanti al Signore senza nascondere nulla. L’alterigia di poveri individui, che con la loro presunzione si illudono di essere grandi ed importanti, è come una maschera con cui pretendono di nascondere la loro meschina condizione. Per la grazia che Dio ci ha concesso in Cristo, abbiamo imparato che “Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili”. Umiliamoci “dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli” ci “innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni” nostra “preoccupazione, perché Egli ha cura di” noi   (1 Pietro 5:6).

Francesco Toppi

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