LA PERVERSITA’ DEL CUORE-QUINTA PARTE

 Le Perversità del Cuore (5) 

I PIEDI CHE CORRONO FRETTOLOSI AL MALE

“Sei cose Dio odia, anzi sette gli sono in abominio: … I piedi che corrono
frettolosi al male … ”
 (Proverbi 6:16,17)

Nell’immaginario collettivo, il sostantivo male sembra essere diventato un termine dal significato alquanto generico, di per sé non molto importante, al punto che viene comunemente considerato meno grave della parola peccato.
Un noto dizionario lo ha definito, per quel che riguarda l’etica, come “tutto ciò che viola l’equilibrio spirituale e morale ed è perciò oggetto di condanna e di riprovazione in quanto si oppone alla virtù, all’onestà (in questo senso spesso sinonimo di peccato) o all’ordine costituito”.
Questo è il significato che la Bibbia attribuisce al male: “Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene” (Romani 12:9).

La fretta, primo segno del male
La frase “i piedi che corrono frettolosi…”, esprime la precipitazione rivelata dalla mancanza di saggezza e di prudenza di chi compie appunto il male.
Questa attitudine è specifica per chi non manifesta alcuna moderazione, che riguarda la vecchia natura non rigenerata dalla potenza di Dio, mediante l’opera compiuta da Gesù. La fretta è ben definita anche con il termine “precipitazione”, che esprime appunto “la fretta eccessiva” di chi segue senza alcuna riflessione le proprie passioni naturali. È definita dalla Parola di Dio come segno di ribellione e quelli che la manifestano sono definiti “uomini ribelli” e “tenebre” (Efesini 5:6-8).
Questi “figli ribelli” a Dio, che camminano e vivono in queste forme di male, rivelano “l’uomo vecchio con le sue opere” (Colossesi 3:7, 9).

Un elenco preoccupante
L’elenco di queste manifestazioni del “male” è particolareggiato in tutti i vari aspetti, in modo che i lettori del Nuovo Testamento abbiano piena conoscenza di quello che Dio considera come una ribellione verso di Lui e verso la Sua legge perfetta ed eterna: “Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria […] ira, collera, malignità, calunnia, e non vi escano di bocca parole oscene”(Colossesi 3:5, 8). Basta prendere un qualsiasi dizionario e cercare il significato di ogni termine e scoprire come tutte queste manifestazioni del peccato debbono essere deposte perché “per queste cose viene l’ira di Dio sui figli ribelli” (Colossesi 3:6).
L’ira divina è la conseguenza stessa dell’odio che Dio nutre verso il peccato in tutte le sue forme, dalle quali, per mezzo della salvezza in Cristo, tutti possono essere liberati al punto di non correre più frettolosamente verso il male, ma con saggezza respingerlo ed odiarlo per assecondare l’azione divina nel bene ovvero, come afferma la Scrittura, “chi vuole amare la vita e vedere giorni felici… fugga il male e faccia il bene” (1 Pietro 3:10, 11).

Un vestito vecchio e uno nuovo
Con una bellissima metafora, lo Spirito Santo esprime la facilità con cui possiamo essere fermati dal correre frettolosamente verso il male.
“Secondo la verità che è in Gesù, avete imparato: per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Efesini 4:21-24).
L’idea qui è molto semplice: come con grande facilità si smette un abito vecchio e se ne indossa uno nuovo, così è possibile attuare la vita nuova in Cristo.
Il segreto di questa facilità risiedere nel rinnovamento della nostra mente, cioè dei nostri pensieri. La mente è il campo di battaglia di ogni individuo e quindi anche di ogni cristiano. Ma la differenza tra il non credente e il credente sta nel fatto che, mentre il primo si dibatte da solo per vincere i cattivi pensieri, il secondo ha l’aiuto sicuro dello Spirito Santo, il Quale ha compiuto l’opera di rinnovamento del credente.
Dio “ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore” (Tito 3:5, 6).
Perciò possiamo dire con l’Apostolo: “In tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui [Cristo, n.d.r.]che ci ha amati” (Romani 8:37).

da: Risveglio Pentecostale 12-2003

Francesco Toppi

 

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