UN CAPOLAVORO A CUI NON C’È NULLA DA AGGIUNGERE

Un famoso pittore del XVI secolo, Paolo Callari,
detto il Veronese ( 1528-1588 ), in una delle sue
opere maggiori, ritenuta, a ragione, un capolavoro,
ha riprodotto l’episodio evangelico riguardante
“Le nozze di Cana”. Il quadro è esposto nel
famosissimo Museo parigino del Louvre.
La particolarità di questo dipinto, nel quale sono
riprodotti centotrentatre personaggi, sta nel fatto
che all’occhio esperto degli studiosi d’arte esso
risulta completato in un secondo tempo.
Il pittore, ha ritenuto infatti, dopo un pò di tempo,
di aggiungervi un personaggio, senza il quale il
suo capolavoro sarebbe stato, a suo parere,
incompleto. Agur, l’autore del capitolo trenta
del libro dei Proverbi, esperto uomo di Dio, reputa
“ogni parola di Dio” completa, e ingiunge a tutti
gli uomini di non aggiungervi nulla.
Quest’esortazione è applicabile all’intera
Parola di Dio, la Bibbia.

L’Autore Divino che l’ha fatta pervenire agli
uomini, considerandola, l’ha dichiarata
completa e pienamente affidabile.
Ogni capolavoro, prodotto dagli uomini, se
considerato con attenzione, da occhi esperti,
potrebbe, come quello del Veronese,
certamente essere migliorato e completato.
La Bibbia, “il capolavoro di Dio”, è stata, è, e
sarà per sempre “l’unico capolavoro a cui
non c’è nulla da aggiungere”, perfetta e
completa in tutte le sue parti, è lì a
testimoniare, a chiunque vi si accosti, che
essa è “Parola di Dio”. Più sono esperti
“gli occhi” di chi la contempla e più risaltano
ad essi le sue perfezioni; ecco perché
dobbiamo averne grande stima e dobbiamo
riporre in essa tutta la nostra fiducia.

DIO TI BENEDICA.

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