Gesù non ha mai utilizzato la parola “grazia” e non ha mai detto a nessuno “ti amo”.

Ma il Suo sacrificio sulla croce è stato la più grande dimostrazione del Suo “amore” e la più grande manifestazione della “grazia”.
Gesù è vissuto “sotto la Legge” ma non era un Legalista. Come predicatore del Vangelo della Grazia, Gesù stimava la Legge ed il suo obiettivo, ma nello stesso tempo annunciava il Nuovo Patto.
I problemi non erano legati alla Legge ma all’uso e all’applicazione dei Farisei ai Suoi tempi, i quali ne avevano stravolto la finalità. I Farisei infatti non comprendevano l’inutilità delle opere per essere salvati, non affermavano la necessità della “nuova nascita” e neanche comprendevano che nell”uomo non c’erana nullo di buono. La loro ‘natura peccaminosa” e la loro presunzione impediva loro di leggere correttamente le Scritture e di vedere le cose dalla prospettiva di Dio. Aspettavano il “Messia” per essere guidati e liberati, ma accecati dalla loro ipocrisia, tradirono e travisavano il ruolo del Messia a tal punto che non lo hanno riconosciuto.
La chiesa non è sotto la Legge ma sotto la grazia, ma questo non vuol dire disprezzare la Legge, non vuol dire ironizzare ciò che Dio Padre ha ispirato nell’Antico Testamento o parlare in modo scorretto dei testi sacri. Gesù ha adempiuto la Legge in tutti i modi e in tutti i sensi che possiamo immaginare affinché “vivessimo” una vita di resurrezione: la Sua.
Una vita praticamente diversa, nuova in tutti i sensi rispetto a tutto ciò che abbiamo vissuto. Il pregio e l’onore che ha la chiesa, è quello di vivere e manifestare la vita di Cristo.
Oggi la chiesa aspetta Gesù dal cielo che apparirà per “rapire” tutti coloro che sono in Cristo. Viviamo in attesa, un attesa fiduciosa.
Nel frattempo la chiesa proclama il Vangelo del Regno, manifesta la potenza del Regno e vive le priorità del Regno.
Sia ogni credente avveduto, siano tutti i figli di Dio saggi, collaborando con lo Spirito per i fini di Cristo. Sia ogni discepolo pieno di frutti, ricercando sempre ed in ogni occasione di testimoniare del Signore. Sia ogni credente attento, senza peccare di ingenuità o di ignoranza, ma intendendo bene la “volontà drl Signore”.
Sia la “sovranità” del Signore intensamente unita e legata alla tua responsabilità. La tua responsabilità e la sovranità di Dio sono indissolubilmente e misteriosamente legate per compiere ed adempiere i fini di Cristo, nella tua vita secondo i piani.
Siano i tuoi pensieri e la tua mente rinnovata sul modello dell’opera di Cristo, per evitare seduzioni e incomprensioni.
Sia la tua vita trasformata dallo Spirito e non dagli eventi e dai disagi che ti succedono, affinché tu possa vivere chi sei diventato in Cristo e che cosa Cristo si aspetta da te.
Past. Pietro Varrazzo

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