VOLONTÀ DIRETTIVA E PERMISSIVA DI DIO… Romani 12.2; Giovanni 5:44

“Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” (Giovanni 5:44)

Cercate, in ogni cosa la volontà direttiva e non permissiva di Dio. La sua volontà direttiva ci guida ed istruisce volta per volta, a mezzo del suo santo spirito. Non credete di fare la sua volontà, cercando di aggiustare o accomodare alla maniera degli uomini, come facevano a Corinto, dove lo zelo divenne buonismo.

Le buone ragioni degli uomini, ai loro occhi sante, spengono la guida dello spirito di dio portando a rotture in seno alle varie adunanze e creando pericolose sette di uomini, con le loro scuole, le loro interpretazioni e i loro riti. Luoghi dove Dio è messo alla porta, l’importante è poter operare dietro il suo nome, solo come copertina. Costoro sono quelli di cui leggiamo in Isaia 4, gli autodidatti, coloro che pensano in cuor loro, Dio osservaci noi ti aiutiamo…gloria a te, ma intanto facci gloriare fra noi.

“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Romani 12.2)

Nelle età apostoliche vi furono delle riunione in seno ad argomenti importanti, ma mai concili sistematici. Se si ha a cuore il bene dell’opera, come opera di Dio e non di uomini, bisogna unirsi in preghiera con pari con sentimento, per essere illuminati di volta in volta, a ricercare la volontà direttiva di Dio. Medita a tal uopo l’operato del re Ezechia, Giosia, Davide stesso. Quando si opera nella volontà permissiva, presto o tardi arriva il fallimento. Medita la presa di Ai, Giosuè e i suoi agirono sotto la volontà permissiva e furono sbaragliati dal nemico.

L’opera oggi, si muove in un terreno minato ben peggiore di allora.

Le chiese, le turbe che si vanno arruolando, sono molto esigenti, vogliono essere emozionati nella carne ad ogni culto, vogliono sentire grandi oratori che mettono soggezione, vogliono sempre nuovi personaggi che solleticano loro le orecchie. Certi giri periodici di famosi personaggi, hanno portato scredito nell’opera e aggravato non poco le spese che sostengono le adunanze.

Bisogna chiedere al Signore il pane quotidiano, non programmare un menù da noi stessi, il Signore dona il pane quotidiano, non dei professionisti del mestiere che sanno soggiogare e ben orchestrare i culti, introducendo vanità del mondo, che piacciono tanto ai piccini nella fede. Attenti queste sono cose abominevoli agli occhi del vero Dio.

Molti che visitano altre comunità come oratori, vengono ammaestrati dai reggenti locali su quali argomenti puntare e su quali no, per il bene placido delle radunanze. Ma se sono servi di Dio, non devono scendere a compromessi. Chi predica abbia sempre bene in mente, per non errare involontariamente, le lettere di Paolo a Tito e Timoteo, e le epistole di Pietro soprattutto la prima. Evitate discussioni inutili, più tempo col Signore e meno con gli uomini. Ricordate Dio compunge i cuori e il Signore aggiungeva…

L’ordine è giusto che ci sia, ma l’eccessiva organizzazione presente in troppe denominazioni, non segue quasi mai la sovrana volontà di Dio. Tentando di imitare gli altri o peggio il mondo per fare proselitismo selvaggio, si rischia di perdere il primiero amore e la primiera unzione, divenendo tiepidi, i risultati li ben conoscete voi tutti. Non hanno da essere spettacoli “trash” che fanno tremare come bandiere i fedeli, grazie a mezzi e preparazioni artefatte da uomini.

Come Gesù visse solo per la gloria del padre, occorre che ogn’uno che aspira ad essere suo servitore, viva per la gloria di Gesù. Bisogna consacrarsi, umiliandosi; perdere per guadagnare, farsi cenere per essere esaltati. Da Lui solo, sovrano onnipotente.

Non ubbidiamo soltanto ai suoi comandi attraverso il suo spirito, ma studiamo (solo alla luce dello spirito) di fare le cose, di cui lui si compiace. Non fermatevi a domandarvi solo se una cosa è proibita ma soprattutto se piaccia o no al Signore.

Allora si diceva il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza, ma oggi credete voi potervi giustificare in ugual modo? Ci vuole impegno e responsabilità, guidate dal suo spirito.

E’ facile farsi infervorare da santoni, e credere di aver avuto rivelazioni ascoltandoli o facendosi suggestionare ad arte. Guardate cogli occhi dello spirito, discernete la sua luce dalle ombre che coprivano e coprono la terra informe…

“Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l’occhio mio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e la cenere.” (Giobbe 42:5-6)

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