HA PRESO IL NOSTRO POSTO..

Un tempo c’erano due fratelli: il più anziano era un uomo bravo e devoto, il più giovane un furfante. Il fratello maggiore spesso implorava il minore di cambiare vita. Pregava per lui. Ma tutto era vano. Il giovane sprofondava sempre di più nel peccato, finché una notte si precipitò nella stanza del fratello con gli abiti macchiati di sangue, gridando: “Salvami! La polizia mi insegue, ho commesso un omicidio”. L’altro capì subito la situazione; non c’era comunque molto tempo per pensare. Disse al criminale: “Scambiamoci gli abiti”. Si erano appena rivestiti quando si presentò la polizia e, naturalmente, arrestò il fratello maggiore che indossava gli abiti insanguinati. Al processo non si difese ma, al contrario, disse: “Mi addosso la piena responsabilità per questo crimine”.
I giudici non avevano dubbi sulla sua colpevolezza, poiché era stato inseguito fin dal luogo del delitto ed era stato trovato con tracce di sangue sugli abiti. Venne condannato a morte. Quando gli venne richiesto quale fosse il suo ultimo desiderio, rispose: “Soltanto questo: che al momento stesso dell’esecuzione venga recapitata a mio fratello questa lettera che ho scritto per lui”.
Il giorno seguente, il giovane ricevette la lettera e lesse: “In questo momento io muoio per il tuo peccato, indossando i tuoi abiti insanguinati. Sono felice di sacrificarmi per te. Sono sicuro che da ora in avanti tu indosserai gli abiti puliti che ti ho lasciato e condurrai una vita pura e santa”.
Il giovane fu sopraffatto dai rimorsi. Cercò di fermare l’esecuzione, ma era troppo tardi. Quando i suoi ex compagni di bagordi lo chiamarono perché tornasse con loro a compiere altre nefandezze, rispose: “Negli abiti puliti donatimi da mio fratello morto al mio posto, non posso più fare le cose che facevo prima”.

Gesù sa che questo sarà il risultato del suo sacrificio anche nel tuo cuore.

Foto: HA PRESO IL NOSTRO POSTO....

Un tempo c’erano due fratelli: il più anziano era un uomo bravo e devoto, il più giovane un furfante. Il fratello maggiore spesso implorava il minore di cambiare vita. Pregava per lui. Ma tutto era vano. Il giovane sprofondava sempre di più nel peccato, finché una notte si precipitò nella stanza del fratello con gli abiti macchiati di sangue, gridando: "Salvami! La polizia mi insegue, ho commesso un omicidio". L’altro capì subito la situazione; non c’era comunque molto tempo per pensare. Disse al criminale: "Scambiamoci gli abiti". Si erano appena rivestiti quando si presentò la polizia e, naturalmente, arrestò il fratello maggiore che indossava gli abiti insanguinati. Al processo non si difese ma, al contrario, disse: "Mi addosso la piena responsabilità per questo crimine".
I giudici non avevano dubbi sulla sua colpevolezza, poiché era stato inseguito fin dal luogo del delitto ed era stato trovato con tracce di sangue sugli abiti. Venne condannato a morte. Quando gli venne richiesto quale fosse il suo ultimo desiderio, rispose: "Soltanto questo: che al momento stesso dell’esecuzione venga recapitata a mio fratello questa lettera che ho scritto per lui".
Il giorno seguente, il giovane ricevette la lettera e lesse: "In questo momento io muoio per il tuo peccato, indossando i tuoi abiti insanguinati. Sono felice di sacrificarmi per te. Sono sicuro che da ora in avanti tu indosserai gli abiti puliti che ti ho lasciato e condurrai una vita pura e santa".
Il giovane fu sopraffatto dai rimorsi. Cercò di fermare l’esecuzione, ma era troppo tardi. Quando i suoi ex compagni di bagordi lo chiamarono perché tornasse con loro a compiere altre nefandezze, rispose: "Negli abiti puliti donatimi da mio fratello morto al mio posto, non posso più fare le cose che facevo prima".

Gesù sa che questo sarà il risultato del suo sacrificio anche nel tuo cuore.

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