HO SCRITTO SULLA SABBIA…
Una storia racconta di due amici che viaggiavano nel deserto.
Durante il cammino, cominciarono a discutere, e l’amico diede uno schiaffo all’altro; questi addolorato, ma senza dire nulla, scrisse nella sabbia: il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo.
Dopo un giorno di cammino trovarono un’oasi, dove decisero di fare un bagno nelle acque fresche ma profonde di una pozza d’acqua.
L’amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogarci, ma il suo amico lo salvò.
Dopo che si fu ripreso, scrisse su una pietra: il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita.
L’amico che gli aveva dato lo schiaffo e ora aveva salvato il suo migliore amico domandò: “Quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia, e adesso lo fai su una pietra. Perché?”.
L’amico rispose: “Quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia, dove i venti del perdono possono cancellarlo.
Ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento potrà cancellarlo.
Impara a scrivere le tue ferite nella sabbia e ad incidere nella pietra le tue gioie”.
Dove scriviamo le nostre ferite e le nostre gioie?
Quando qualcuno dice cose che ci fanno male, queste vanno a incastonarsi nella parte indurita e pietrificata del nostro cuore, e cancellare quelle parole diventa difficile e doloroso: non impossibile, perché col Signore ogni cosa è possibile, ma sicuramente il percorso che si deve affrontare è impegnativo e lungo, e tante volte ci arrendiamo pensando che non ce la facciamo a sopportare il dolore dello scalpello che deve intaccare la parte indurita del nostro cuore.
Non permettiamo che il nostro cuore, che Dio ha cambiato in cuore di carne, diventi di nuovo di pietra.
Ci saranno persone, situazioni, parole che ci feriranno, ma scriviamo tutto questo sulla sabbia in modo che il vento del perdono in un attimo lo porti via.
C’era una vecchia canzone che diceva: “Ho scritto t’amo sulla sabbia ma il vento l’ha portata via”; ora per grazia di Dio noi possiamo dire: “Ho scritto le mie ferite sulla sabbia, ma il vento del perdono le ha portate via”.
Ad un bambino venne chiesto cosa fosse il perdono e lui diede questa bellissima risposta: “È la fragranza che emanano i fiori quando vengono calpestati”.
“Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi” (Colossesi 3:13).
Meditazione tratta dal sito: http://www.adimodugno.it
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