Il senso delle cose di Dio
Il senso delle cose di Dio (Matteo 16:23)
Premessa: Geremia 17:9-10 “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni.
Dalla lettura dei primi capitoli della Genesi, osserviamo che il Signore pose l’uomo nel giardino di Eden e lo istruì; gli assegnò un lavoro e gli diede dei comandamenti. Con la disubbidienza di Adamo è entrato nel mondo il peccato, la morte e il legame fra Dio è l’uomo ha subito una inesorabile lesione (che solo la Grazia in Cristo Gesù può ripristinare). Il risultato è che allo stato attuale, nell’uomo, vi è un forte contrasto fra la carne e lo spirito (Romani 7:14-25). Con l’andare dei tempi, il carattere dell’uomo naturale si è sempre più allontanato dai “criteri divini” e l’immagine primordiale di Dio nell’uomo è sempre più sbiadita.
Vi è quindi un “senso divino” delle cose e un “senso umano” delle cose. Appare ovvio, ma non scontato, ricordare che accettando Cristo come personale salvatore, si crocifigge il vecchio uomo naturale e si riceve in dono vita nuova in Cristo Gesù (Giovanni 10:10; 2Corinzi 5:17). Ma non basta… occorre camminare fedelmente sulla Via che il Cristo ci ha tracciato; cogliere l’esempio di Giovanni il battista il quale diceva “bisogna che Egli cresca e che io diminuisca” (Giovanni 3:30). Il popolo di Dio è chiamato ad avere la mente di Cristo ed imitarlo in ogni cosa (1Corinzi 2:16; 11:1).
Qual è il problema? Quello che è eccelso davanti agli uomini è abominevole davanti a Dio (Luca 16:15). Quello che vale secondo la logica di Dio non vale per la logica degli uomini, e viceversa. Noi che siamo chiamati ad essere servitori di Dio nella Sua Opera, dobbiamo attenerci specificatamente ai Suoi criteri. (2Timoteo 2:4) D’altronde se osserviamo già solo la storia di Cristo ci possiamo rendere conto della grandezza di questa verità! Egli, è morto in croce, vituperato, schernito, tutte cose che, agli occhi del mondo, oggettivamente rappresentano una sconfitta. Ma agli occhi di Dio – e ponendo attenzione sull’opera di Dio – tutto ciò è stata una vittoria! (Giovanni 12:24, Isaia 53). Entriamo ora un po’ più nello specifico.
Dio crea (costruisce) e lo fa bene (Genesi 1:31) – L’uomo invece…disegni malvagi (Matteo 15:19) – Galati 5:19-23. Il problema è che spesso si assiste all’applicazione dei criteri umani alle cose di Dio (Levitico 10:1; 18:3). L’effetto? 2Re 17:6-23, ma anche Marco 2:22. Spesso crediamo che solo “il peccato vistoso” offende Dio e rovina le vite; ma anche fare l’opera di Dio fiaccamente ha lo stesso effetto come anche distorcere la verità e condursi in maniera non consona alla Parola di Dio.
Vediamo ora qualche applicativo pratico.
Prosperità materiale: l’idea dell’uomo è che più uno ha soldi più ha potere e meritevolezza. Il mondo è diviso in due piani, chi sta sopra… e chi sta sotto. Il parere di Dio: Matteo 19:16-30. L’astuzia del nemico: Luca 4:6-8.
Leggiamo qualche verso: 1Timoteo 6:10; Ebrei 13:5. L’esortazione divina: Matteo 6:19-21; Giobbe 22:24-30. Questo non significa che Dio vuole che il Suo popolo sia povero, ma che consideri la VERA RICCHEZZA l’appartenere a Dio: Matteo 6:31-34. Una esempio molto interessante: Agur (Proverbi 30:1-9)
Il servire il Signore. Leggendo alcuni capitoli di Ezechiele, in particolare il 13 e 22, notiamo come il Signore si muove contro i profeti stolti; molto significative anche le parole di Gesù in Matteo 7:21-23. Questo ci pone a fare una considerazione molto semplice: non è il ruolo che uno possiede nella Chiesa di Dio a renderti un “servitore” ma l’attitudine del cuore (Matteo 20:28). Purtroppo anche oggi come ai tempi degli antichi profeti si corre il rischio di amare più la creatura che il creatore (Romani 1:25)… tenere in considerazione più l’oro del tempio… che il tempio che santifica l’oro (Matteo 23:17). In altre parole… applicare i criteri umani all’Opera del Signore! Si assiste quasi ad una mercificazione del cristianesimo… e come ai tempi di Gesù… il Tempio è pieno di mercanti. Come popolo del Signore vogliamo ascoltare la Sua esortazione: Proverbi 22:28; Geremia 6:16. Pochi ma buoni: Luca 12:32 (che poi il Signore voglia anche abbondarci di numero… sia fatta la Sua volontà! A noi interessa la qualità)
Vediamo la Bibbia cosa ci dice! Abbiamo un mandato: Matteo 28:19-20. Abbiamo un esempio di servitore (Giovanni 10:11-16) che ama Dio e la Sua Opera, la conosce; si prodiga con ogni forza per il servizio al Signore (v. 11, 14). Abbiamo anche un esempio da non imitare: il mercenario, che non ama Dio né la Sua opera e si conduce per il suo guadagno (v. 12, Filippesi 3:17-21). Molto interessante anche Efesi 6:6 e Filippesi 2:3-4 (nota, il bene comune vd. 1Corinzi 12:7). Il pericolo del formalismo religioso: Matteo 6:1-4.
Leggiamo alcuni versi: Romani 16:17-18; il cattivo esempio di Gheazi (2Re 5:20-27). Il rimprovero di Cristo agli ipocriti: Matteo 23:1-36. Un esortazione per tutti i cristiani, in particolare ai giovani: 1Timoteo 4:12. Anche Giacomo 1:5.
Umiltà vs Arroganza: Filippesi 2:7; Giovanni 13:12-17; Proverbi 15:33; Luca 22:24-30. Un cattivo esempio: Roboamo (1Re 12)
La prova e le difficoltà: spesso si crede che chi ha accettato Cristo nella propria vita sia esente da prove e difficoltà, ma invece la Parola di Dio afferma il contrario: Matteo 10:34; 1Pietro 1:6; Ebrei 12:1-3. L’elenco dei vincitori: Ebrei 11. Notiamo che tutti hanno subito qualche “sconfitta”, umanamente parlando… ma sono più che vincitori in Cristo (Romani 8:37).
Molto significativa la parabola del seme nei diversi terreni: Matteo 13:1-23.
Il “prestigio” contrapposto alla Verità: Galati 1:8; Ecclesiaste 4:13; la nostra ricompensa è in Dio: Ecclesiaste 9:13-18; 1Corinzi 15:19. Il popolo di Dio è un popolo rispettoso dell’autorità (Romani 13:1-3); l’esortazione è quella di ricercare primariamente la benedizione di Dio in ogni cosa (anche nel lavoro secolare o la nostra istruzione) e non il prestigio umano. L’esempio di Paolo: Filippesi 3:1-15.
La certezza di essere nella volontà di Dio: Isaia 26:3.
Addirittura la morte, secondo i criteri divini, assume tutto un altro significato: Isaia 57:1. Molto bello anche Isaia 41:4.
Potremmo a questi aggiungere altri numerosi applicativi. L’esortazione è quella di fondare sempre di più la propria vita in Cristo, vivere una comunione continua e costante con Dio; solo in questo modo, come l’albero piantato vicino ai rivi d’acqua, rimarremo rigogliosi nella grazia di Dio e ben nutriti dalla Sua Parola.
Fai tutto quello che Egli ti dà da fare (Ecclesiaste 9:10), evitando l’indolenza (Ebrei 6:12) e l’instabilità (2Pietro 2:14; 3:14-17).
Qualche esortazione: Salmo 90:12; Salmo 2:11; Filippesi 2:5; Apocalisse 2:18-29; Proverbi 28:13.
Romani 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Francesco Turco
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