IL FRUTTO CHE CONTA
“Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: Ecco, era un paniere di frutti maturi” (Amos 8:1)
Il frutto successivo nella lista è la benignità, o gentilezza. Il Signore richiede che il Suo discepolo sia un “gentiluomo”. Siamo tenuti alla cortesia e alla gentilezza non dalle regole del galateo, ma dai legami dell’amore di Cristo. Diversamente, come potremmo dichiararci seguaci di Colui che è “mansueto e umile di cuore”? Parole e azioni gentili devono essere segni distintivi del vero credente. Alcune brave persone crescono come “fichi d’India”: sono buonissime, ma soltanto in profondità. Questa bontà interiore, infatti, è inevitabilmente danneggiata dalla ruvidezza e dalla spigolosità dei modi esteriori. Non c’è uno spreco più deplorevole di questo: vedere ottimi credenti che compromettono buona parte della loro amabilità per mancanza di gentilezza. Alcuni sono come un rovo dolce: una strana combinazione di fragranza e di spine. Il Maestro cerca questo frutto, la benignità, nel paniere e Gli piace vederlo in abbondanza. La bontà è il frutto successivo. Siamo di fronte a un prodotto davvero delizioso. Si tratta di una bontà non fine a sé stessa, ma intesa alla luce degli effetti che essa produce nel giardino in cui cresce. Ci sono alberi che prosciugano il terreno freddo e paludoso, trasformandolo in un suolo ideale. L’albero della bontà è una pianta meravigliosa e rara. Nessun giardino fiorisce se esso è assente: costituisce, infatti, un rimedio per la muffa e per la ruggine delle piante: uccide gli insetti nocivi e tiene lontani gli uccelli dannosi. Si comprende subito se in un giardino non fiorisce l’albero della bontà. Alcuni vogliono tenere tutto per sé, e non fanno crescere nulla. Producono soltanto qualche gemma di tanto in tanto, forse in occasione di culti speciali, ma senza dare frutto. Nel loro giardino non può crescervi la gioia: ci sono invece, ovunque, la ruggine mortale dell’egoismo e il mormorio. Hanno il terrore di perdere ciò che possiedono, e sono ansiosi di ottenere di più: ecco perché non hanno la pace. Avviene la medesima cosa per gli altri frutti. Caro fratello, questo buon frutto è presente nel paniere che offri al Signore? Il resto non conta, se manca la bontà.
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