RISVEGLIATI

Sin da piccoli abbiamo sentito il vecchio adagio che dice: “Questa chiesa non ha bisogno di un risveglio, ma di una risurrezione!”

La verità è che c’è poca differenza nel modo in cui identifichiamo la condizione della chiesa…Se la chiesa è malata, abbiamo un Guaritore infinitamente capace di benedirci con una nuova vita.

Se si è addormentata sul suo posto di lavoro, abbiamo bisogno di essere svegliati.

Se è morta, dobbiamo ricordarci della visione della valle delle ossa secche di Ezechiele…

Lo Spirito del Signore portò il profeta Ezechiele in una valle piena di ossa secche e gli chiese: “Potranno vivere queste ossa?”

Ezechiele, che aveva appreso che le ossa rappresentavano la condizione spirituale del popolo di Dio, non vide alcun segno di incoraggiamento e rispose: “O Signore Dio, tu lo sai”.

Il compito di Ezechiele avrebbe potuto essere quello di raccogliere le ossa e dargli una degna sepoltura, ma Dio aveva un piano diverso e disse: “Profetizza su queste ossa e dì loro: O voi, ossa secche, ascoltate la parola del Signore”.

Non vi erano programmi, servizi di rammemorazione o musica strumentale in sottofondo.

Dio disse: “Predica!”

La risposta al problema dell’aridità fu di predicare con tale potenza che i morti sarebbero risorti.

Dio dichiarò: “Farò entrare in voi l’alito di vita, e voi vivrete… e riconoscerete che Io sono il Signore”.

Ezechiele scrisse: “Io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si fece un rumore; ed ecco un movimento: le ossa si accostarono le une alle altre, osso… ad osso”.

Su di loro crebbero i muscoli e la carne, e la pelle li ricoprì.

Poi Dio disse: “Profetizza al vento… e dì: Così dice il Signore Dio…”.

Ezechiele sapeva che quel vento era associato allo Spirito di Dio.

Il termine ebraico per spirito è “ruach”, che significa anche “alito” o “vento”.

Ezechiele si trovava lì di fronte a quella congregazione di ossa secche e profetizzò al vento, e “lo spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo”.

Oggi non è cambiato né il bisogno né la soluzione.

La cura di Dio per una chiesa morta è ancora la predicazione.

No, è qualcosa in più – è la profezia!

Ezechiele non predicò un sermone di tre punti sulla sua teologia del decesso; prestò ascolto a quello che Dio gli diceva e pronunciò la Parola del Signore.

Parlò con l’autorità di chi ha un’esperienza in prima persona con Dio e dichiarò: “Così dice il Signore…”.

Fra quelle ossa senza vita non ci fu un grande movimento, un’organizzazione o un grido d’aiuto.

Lo Spirito del Signore portò Ezechiele in quella valle e gli diede il mandato di credere nell’impossibile, di arrischiarsi a proclamare la Parola di Dio a un popolo disunito e sordo, e di vedere quella congregazione morta tornare a nuova vita…

Dopo che Ezechiele fece la sua parte, Dio compì la Sua.

Il compito di Ezechiele non era quello di compiere il miracolo, ma di predicare la Parola di Dio a una folla indifferente.

Allora, e solo allora, Dio fece il Suo miracolo su quelle ossa secche….

Allora, oggi di cosa abbiamo bisogno: di risveglio o di risurrezione?

Non fa differenza.

Il nostro Dio può guarire i malati, liberare gli oppressi o far risorgere i morti applicando in maniera uguale la Sua straordinaria potenza.

Sentiamo dire che abbiamo bisogno di un risveglio, di una restaurazione, di una rivitalizzazione, di un rinnovamento o di un ringiovanimento.

Ma queste sono solo parole; abbiamo bisogno in realtà di quello che aveva Ezechiele – l’ispirazione di un fresco incontro con lo Spirito di Dio…

Un dizionario definisce il sonno come “una condizione naturale, regolare di riposo per il corpo e per la mente, durante la quale vi è poco o alcun pensiero o movimento consapevole”.

Sì, forse è questa la nostra condizione.

Thomas Trask: “Ritorno all’altare”.

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