ETERNO…LA TUA GIOVENTÙ VIENE A TE”
:: “…ETERNO…LA TUA GIOVENTÙ VIENE A TE”
(Salmo 110:2, 3) – Prima Parte
UN POPOLO MILITANTE
- INTRODUZIONE
Tra le figure che la Scrittura utilizza per descrivere il popolo di Dio, compresi i giovani, troviamo anche quella del soldato (2 Timoteo 2:3). È un’immagine che suscita sensazioni non molto gradevoli. Tutti coloro che amano vedere la vittoria non rifiuteranno la necessità di considerarsi soldati.
- 1. I “NEMICI” INDIVIDUATI
la Sua presenza e la vittoria finale. Il credente ha diversi “nemici”, anche se ne vedremo soltanto alcuni.
1. La vecchia natura (Romani 7:5, 23) deve essere mortificata, la nuova alimentata (Romani 6.13, 19; 7:18; Galati 5:17);
2. Il mondo. È necessario un sano realismo senza esasperate esagerazioni (1 Giovanni 2:15, 16; 5:19)
3. L’avversario (1 Pietro 5:8, 9). È pericoloso perché tentatore e ingannatore (2 Corinzi 11:14; Giosuè 5:14; cfr.Matteo 4:10).
- 2. IL COMBATTIMENTO ILLUSTRATO
Sembra apparentemente strano ma nella vita cristiana si deve parlare anche di battaglia, di combattimento.
1. La natura. (Efesini 6:12; cfr. 2Corinzi 7:5; 10:3): sono necessari i metodi perché il nemico li adotta (cfr. 2 Corinzi 2:11).
2. Le armi. (Efesini 6:11), è quella del soldato a piedi, del fante. Armi difensive (Efesini 6:14-17/a).
Armi “offensive” (Efesini 6:17/b; Luca 4:13). Armi “propulsive” (Efesini 6:18): la preghiera “per lo Spirito” (cfr. Isaia 54:17).
3. I campi. Esistono diversi campi nei quali si svolge questa battaglia: la fede (1 Timoteo 6:12) per conservare e diffondere la fede; la Comunione (Colossesi 2:1): a favore dei fratelli; la preghiera (Romani 15:30): non certamente contro Dio; la dottrina (Giuda 3; Filippesi 1:27): oggi più che mai attaccata.
- 3. I PERICOLI INDICATI
Esistono diversi pericoli dai quali guardarsi, perché rischiano di rendere “le mani” del soldato “cadenti e la ginocchia vacillanti” (Ebrei 12:12).
1. La superficialità. (2 Timoteo 2:4): si può essere facilmente distratti;
2. L’indulgenza. (Geremia 42:11-16; 2Timoteo 3:4: notare “amanti” del piacere; attenzione al miele: Proverbi 25:16; Isaia 13:4).
3. La pigrizia. (Giudici 5:16, 17; Giosuè 18:3): nessuno come i giovani credenti ha una fonte di forza e di “ricarica”sempre pronta (cfr. 1 Timoteo 1:12).
- 4. IL SOLDATO DESCRITTO
Le caratteristiche del soldato appaiono di fondamentale importanza perché possono essere sofisticate le armi ma il valore del soldato è indispensabile e le sue qualità possono svolgere un ruolo determinante ai fini della vittoria.
1. Disciplinato. Vuol dire “mostrare obbedienza rigorosa a norme che regolano una convivenza scolastica, di lavoro, militare, religiosa e simili”. I diversi aspetti dell’ubbidienza (Matteo 8:9; Efesini 1:22; Gioele 2:6-11);
2. Determinato (2 Timoteo 2:4). La determinazione è fondamentale nel carattere del soldato. Porsi più obiettivi può condurre all’inadempienza e possedere un “cuore diviso” al fallimento (Matteo 6:24);
3. Diligente (Efesini 6:13). Ogni soldato è responsabile di se stesso e degli altri quando è in servizio, perciò sarà diligente nell’impegno.
- 5. LA VIGILANZA RACCOMANDATA
La vigilanza è una delle principali qualità raccomandata ad un soldato che svolge il proprio servizio di guardia(Efesini 6:18/b).
1. La natura (Marco 14:37, 38). Il termine infatti indica non soltanto la condizione di chi è sveglio, ma di colui che è intento, impegnato a svolgere un compito, un’attività;
2. L’ampiezza (Efesini 5:15). I credenti non sono persone indipendenti, sono invece legate da un vincolo che richiede: una vigilanza personale (cfr. Efesini 5:18); una vigilanza “fraterna” (Genesi 4:9; Ebrei 10:24,25); una vigilanza “missionaria” (Ezechiele 3:17-19)!
3. La durata. Un buon soldato veglierà sempre! Non sappiamo quando Gesù ritornerà (Matteo 13:35-37).
- 6. LA FORZA DISPIEGATA
I soldati antichi affidavano tutti alla propria forza, alla propria abilità.
1. La fonte (Efesini6:10). La sua natura: “autorità, dominio o potenza nei confronti di qualcuno o di qualcosa”. La dimensione: “possanza” è potenza nel senso di forza militare o pura forza fisica (Colossesi 1:29). L’acquisizione:“Fortificatevi” traduce un verbo che esprime l’idea di acquisire capacità o abilità (1 Pietro 1:6, 7): “Siate capaci nel Signore e nella potenza che viene dalla Sua forza”;
2. La natura (Isaia 52:1; Efesini 4:24; Luca24:49). Un soldato si può distinguere tra tutti a motivo della divisa. La fonte: la grazia di Dio;
3. Le sfere La forza dei credenti si manifesta in diverse sfere della vita cristiana. Gli insegnamenti errati (Matteo 13:25): il nemico li semina mentre gli uomini dormono. Le infiltrazioni mondane (1 Pietro 1:14): sono infide e micidiali (Aggeo 2:10). Il moderno individualismo (Romani 12:4, 5): produce fratture e divisioni tra i credenti.
- 7. LA VITTORIA GARANTITA
Lo scopo della “militanza cristiana” non è quello di subire la sconfitta ma di assaporare la vittoria (Efesini 6:13;Giacomo 1:12).
1. La necessità: fede e perseveranza (2 Cronache 13:12; 20:15-17; 1Giovanni 5:4): la fede predispone sempre all’azione (Giacomo 2:26);
2. La condizione (Osea 7:11; 1Corinzi 9:25, 26): il formalismo che rende vana la nostra vita, il nostro culto, il nostro servizio;
3. La natura (Romani 8:37): è una vittoria perenne (2 Corinzi 2:14). L’espressione “finché Io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi” (Ebrei 10:12). Per umiliare i vinti fatti prigionieri, i vincitori mettevano loro i piedi sul collo e li facevano servire da sgabello (Giosuè 18:24); lo sgabello divenne anche parte integrante del trono (2 Cronache 9:18; Ebrei 10:13).
Eliseo Cardarelli |
“…ETERNO…LA TUA GIOVENTÙ VIENE A TE”
(Salmo 110:2, 3) – Seconda Parte
UN POPOLO SANTO
- INTRODUZIONE
Mai come oggi abbiamo visto un tempo in cui si cerca di dare grande importanza ai giovani, spesso perché si ritengono più preparati e moderni. Questo è normale, quando tuttavia si finisce per eccedere vengono fuori numerose difficoltà. D’altra parte, vi sono alcuni che non attribuiscono neanche l’importanza dovuta ai giovani perché li ritengono sempre immaturi ed inesperti.
A noi interessa sapere come ci vuole il Signore perciò ricorriamo alla Sacra Scrittura, dalla quale è evidente che Gesù, quando passa in rassegna, desidera vedere i Suoi giovani santi (Matteo 25:19-21, 24-27).
L’alba ci fa pensare alla venuta di Cristo:
1. L’importanza della santificazione per essere in grado di comparire davanti al Signore (Luca 21:36), comparire ci dà l’immagine marziale di essere tutti in un “santo schieramento”, tutti in fila; una grande rassegna davanti al Re.
2. L’importanza della santificazione per perseverare e conservare la salvezza (Ebrei 12:14), per presentarci un giorno davanti a Gesù, lo Sposo celeste (2 Corinzi 11:2), infatti Gesù ci ha riscattati per essere santi e irreprensibili e farci comparire davanti a Sé (Colossesi 1:22; Efesini 5:25-27).
3. L’importanza della santificazione nell’attesa della venuta di Gesù. È necessario essere pronti, vigilanti, sobri e nutrire il desiderio e la speranza del ritorno di Cristo (1 Tessalonicesi 1:9).
- 1. I SANTI COME FIGLI DI DIO
1. Noi siamo figli di Dio. Per esserlo dobbiamo essere nati di nuovo. Se abbiamo ricevuto la stessa natura del Padre celeste , mediante l’azione della Parola di Dio e dello Spirito Santo avremo tutta l’intenzione di continuare il nostro cammino fino al cielo, dove vedremo Gesù, progrediremo nella santificazione (2 Pietro 1:4-11).
Il figlio di Dio è anche figlio di luce (Efesini 5:8). Egli non ha nulla a che fare con le tenebre:
a. Egli cammina nella luce (1 Giovanni 1:6,7);
b. Egli usa le armi della luce (1 Tessalonicesi 5:4-8);
c. Egli produce il frutto della luce (Efesini 5:9).
2. Dio vuole che siamo integri (Filippesi 2:15 – N. Riv.). Gente che non scende a compromesso ma che tiene alta la Parola di Dio e dimostra che l’integrità spirituale e morale è la cosa migliore, produce gioia e vittoria. Uno spirito benigno e pacifico è di gran prezzo agli occhi di Dio (1 Pietro 3:4), Dio gradisce la “Bellezza della santità” (Salmo 110:3, altra versione) e l’essere puri davanti a Dio significa essere forti, integri e vittoriosi (Salmo 119:9; 1Giovanni 2:14; 2Timoteo 2:21). Rimangono sempre esempi luminosi quelli di Daniele e Giuseppe che si mantenevano integri in ogni circostanza.
3. Come figli siamo anche eredi (1 Pietro 1:4), sono coloro che vivono con uno sguardo verso il cielo, perché sanno che il loro tesoro è in cielo. Scelgono una vita semplice nella quale si predilige ciò che è fondamentale (Atti 2:42).
- 2. SANTI COME SACERDOTI A DIO
Siamo al servizio del Sommo Sacerdote eterno (Salmo 110:4; Ebrei 7:16,17,26), che ha pagato il prezzo del riscatto (Ebrei 13:12) con uno scopo preciso (Tito 2:14). Questo servizio deve essere svolto con abiti appropriati, santi, puri, la parata è adorna di sacri paramenti (Apocalisse 3:4, 5; 19:7, 8).
1. Il sacerdote è chiamato a cercare santità e purezza (Levitico 20:26), a distinguere ciò che è puro da ciò che non lo è (Levitico 10:9-11). Vediamo alcuni esempi:
a. L’apostolo Giovanni è sicuramente un esempio positivo, perché è sempre in comunione con Gesù da giovane (nell’ultima cena poggiava la testa sul petto di Gesù), dopo la morte e resurrezione di Gesù e da anziano scrive il Vangelo che porta il suo nome, le Epistole, l’Apocalisse: egli si tiene costantemente pronto per il ritorno del Signore (I Giovanni 3:2, 3).
b. Sansone, invece ci offre un pessimo esempio, perché partecipa ai costumi dei giovani filistei, sposa una loro ragazza e finisce per morire in un loro tempio.
c. Un altro bellissimo esempio è costituito da Samuele che in mezzo a giovani sacerdoti malvagi dimostra di essere un ragazzo che ama il Signore, cresce come piace a Dio e si mantiene fedele, diventerà giudice, profeta, sacerdote e capo in Israele (1 Samuele 2:17, 18).
2. Il sacerdote è un uomo che rende un servizio (Romani 15:16)
3. Il sacerdote è chiamato anche ad offrire sacrifici spirituali (1 Pietro 2:4, 5, 9).
- 3. SANTI COME PRINCIPI DI DIO
1. I principi sono anche ambasciatori. Davide desiderava che suo figlio portasse l’alta dignità di un “ambasciatore di Dio” e glielo chiese espressamente (1 Cronache 28:4, 5, 9), così il tempio doveva essere dignitoso e il culto altrettanto decoroso, santo e pieno di gioia (1 Cronache 16:8-11, 29). Un esempio di un “nobile ambasciatore” lo troviamo in una piccola fanciulla d’Israele (2 Re 5).
2. I principi sono anche eletti (1 Pietro 1:2). nella prima Epistola di Pietro troviamo la ragione per cui essere santi, cioè assomigliare al Padre (1 Pietro 1:15, 16); i mezzi della santificazione, cioè il sangue di Cristo (1 Pietro 1:18, 19), la Parola di Dio (1 Pietro 1:22, 23), lo Spirito Santo (1Pietro 1:2, 3; 1Pietro 4:14; 1Pietro 5:10). Molto importante in questa Epistola è anche il concetto di “fare il bene“ che include tre cose:
a. Fare la volontà di Dio;
b. Avere un buon comportamento;
c. Attenersi a buone opere.
3. I principi sono anche soldati. “Parata“ è un termine che evoca una sfilata militare. Noi combattiamo con armi spirituali, quali la fede, l’amore, l’Evangelo della pace. Nel nostro salmo è forte il pensiero della battaglia: un re seduto in Gerusalemme, alla destra di Dio. lo scettro del potere, vi sono i nemici (Salmo 110:1, 2), l’esercito del re, una parata militare di giovani, il fior fiore dell’esercito (Salmo 110:3), la vittoria sui re, il giudizio su chi è “sotto l’ira del re” perché non è santo, una vittoria schiacciante, alzerà il capo vittorioso (Salmo 110:5, 6, 7).
L’alba ci parla di bellezza, di purezza, forza. Nel Salmo 110, Gesù è presentato come Signore, Re e Sommo Sacerdote, la chiesa risplende della Sua bellezza (Cantico dei Cantici 6:10).
L’alba ci fa pensare alla venuta di Cristo (Tito 2:11-14; Filippesi 3:20, 21). Quando lo vedremo saremo simili a Lui e risplenderemo della Sua gloria in modo completo, allora Egli ci presenterà al Padre come parata di santità dal seno dell’alba. Gesù viene presto! Amen, vieni Signor Gesù!
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