EREDITÀ DELLA SANTIFICAZIONE Studio n. 3

:: EREDITÀ DELLA SANTIFICAZIONE Studio n. 3

Lettura Biblica – Romani 6:19 a 22; 1 Tessalonicesi 4:1 a 8; 1 Pietro 1:13 a 16.

Il problema dell’eredità sia presente sia futura è connesso indissolubilmente al possesso quotidiano della santificazione (Romani 12:1). Nella realtà-eredità sono comprese diverse verità, nessuna di queste può evitare l’attualità della santificazione (Apocalisse 22:11); la propagazione del messaggio evangelico, ad esempio, tanto per citarne qualcuna, rimarrebbe lettera morta, cioè non lascerebbe alcun segno nei cuori di coloro che l’ascoltano(Genesi 5:21Atti 2:37 e 19:13 a 15). Per quanto concerne l’aspetto futuro dell’eredità, la santificazione diviene preoccupazione maggiore ed indispensabile, per vedere e vivere con un Dio tre volte santo (Ebrei 12:14)! Ma cos’è la santificazione?
Intanto diciamo che il problema della santificazione è sentito, dibattuto e vissuto, grazie a Dio! Prorompe appena si nasce di nuovo, anzi inizia nel momento della nuova nascita. Il significato, ma soprattutto la sua attuazione costituisce il punto focale che insieme tratteremo. La ricerca etimologica sui testi originali, ci fornisce un aiuto prezioso. Santificazione, nel senso del vocabolo, è il risultato di due verbi: il primo indica movimento, dunqueprogressione, nel secondo invece risalta l’atto del separarsi per compito sacro e del rendere santo (Giacomo 4:8,Giovanni 17:19, 1 Corinzi 1:2). La sua attuazione è strettamente collegata all’azione di tre verità (assolute): la Parola, lo Spirito Santo, il Sangue di Cristo, senza però ripudiare la cooperazione del credente in tutta la sua interezza: spirito, anima, corpo.

La Parola
La richiesta di Gesù, contenuta nella preghiera sacerdotale, conferma un’esigenza non risolventesi in un’unica azione, ma continua, sorretta e guidata dalla verità-parola (Giovanni 17:17; 15:3 e 13:10). Infatti, la comunione con Cristo è garantita dalla dimora—azione della Parola (1 Pietro 1:22,23Giovanni 15:7Giacomo 1:21 a 25). Presenti nella società (Giovanni 17:15), non separati da questa come asceti, ma confrontati con la Parola per la sua efficacia, quotidianamente, possiamo servirci delle cose e non da queste essere usati (1 Timoteo 4:5).

Lo Spirito Santo
L’azione dello Spirito Santo resta unica e fondamentale, anzi la più rilevante (Romani 8:13,14,16 e 1 Pietro 1:2). Dio Spirito Santo interviene con la sua guida, in sintonia con la Parola, ci mostra e ci fa evitare il peccato (Giovanni 16:8,13 e 14:17). Il lavoro che svolge lo Spirito Santo è di coordinazione prima (1 Corinzi 2:12,13), ma soprattutto determinante in tutte le circostanze che si verificano nella vita del credente (Atti 13:2,4, 16:6 e 15:28, Romani 8:26,27).

Il sangue di Cristo
Il Sangue di Cristo è un “toccasana eterno ed insostituibile”, come le verità precedenti (Ebrei 9:12, 10:10, 13:20,21).Non solo veniamo purificati, al momento della resa, ma rimane l’unico “farmaco” per l’annullamento di eventuali peccati (1 Pietro 1:19Giovanni 1:7), la sua assimilazione consente al credente il godimento della vita spirituale(Giovanni 6:53). Cosa implica l’affermazione di Gesù “mangiare il suo corpo e bere il suo sangue?”.

Dove bisogna realizzare la santificazione?
“Sia santificato …, venga …, sia fatta …,“ espressioni-verità della preghiera guida per i discepoli che non devono rimanere tali, ma bisogna che assumano consistenza ed efficienza nello spirito, nell’anima e nel corpo del nato di nuovo, in un perfetto equilibrio, senza accentuare un elemento a danno dell’altro (Efesini 4:23, 1 Tessalonicesi 5:23, 2 Corinzi 7:16, Galati 5:16 a 25).


Felice Antonio Loria
11° Incontro Nazionale Giovanile 1986
Villaggio Betania Torlupara Roma

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