IL DOVERE DEI CREDENTI
Eb 13:13-16 il dovere dei credenti. Come può il credente guardarsi dalle strane o false dottrine? Come può proteggere se stesso? Come può essere assolutamente certo di non lasciarsi mai sviare da dottrine strane? Deve fare quattro cose.
* 1. Deve avvicinarsi a Cristo “portando il suo vituperio” Eb 13:13. Una persona non può rimanere nella sua vecchia religione e diventare pura e accettabile a Dio, perciò deve “uscire” dalla sua vecchia religione e deve “andare” da Cristo, avvicinandosi alla croce. In altre parole, deve affrontare la croce di Gesù Cristo e deve accettarne il vituperio, confessando che…
* la sua religione e la sua giustizia non valgono nulla dinanzi a Dio.
* i suoi peccati causarono la morte di Cristo.
* essendo un uomo, non può presentare un sacrificio abbastanza grande o degno di essere accettato da Dio.
* solo il sangue di Gesù Cristo può renderlo accettabile a Dio.
* In sintesi, l’uomo deve confessare di essere un peccatore e deve ammettere che soltanto Gesù Cristo può salvarlo, e deve avvicinarsi a Cristo e vivere per lui. L’uomo deve essere disposto a sopportare qualsiasi vituperio dovuto al fatto che ha accettato Gesù Cristo come suo Salvatore. L’uomo deve rinnegare se stesso, prendendo la sua croce ogni giorno e seguendo Cristo. Avvicinarsi a Cristo e portare il suo vituperio ogni giorno impedisce all’uomo di essere sviato da strane dottrine.
Lu 9:23 Gv 12:32 Ro 3:23-25 Ro 6:23 Ro 10:9-10 1Ti 4:10 Eb 11:26 1Pi 4:14
* 2. Il credente deve cercare una città stabile, cioè la città celeste, che è eterna Eb 13:14. La “città stabile” del Cielo è contrapposta alla città terrena di Gerusalemme, che era il fulcro della religione e della vita ebraica. Per gli Ebrei, Gerusalemme è la città più grandiosa del mondo ma, indipendentemente da quanto sia grande, è soltanto temporale e passa. Questo implica una cosa fondamentale: ogni cosa dentro questa città, compresi la religione, i rituali, le cerimonie e i sacrifici, svaniscono e passano. Nessuna città o religione terrene durano, quindi i credenti devono mantenere lo sguardo fisso sulla città celeste futura, perché solo la città celeste è eterna e permanente, e solo la città celeste durerà per sempre.
* Riflessione n. 1. Come siamo diventati attaccati al mondo! Quante persone non vogliono lasciare le loro città natali o la casa in cui sono nate? Quanti sono riluttanti a lasciare le città di questa terra per trasferirsi nel mondo futuro? Questa è una cosa tragica perché esiste una città stabile ed eterna che durerà nei secoli dei secoli, e ogni essere umano può trasferirvisi e viverci in eterno, ma alcuni non vogliono. Potrebbero farlo, ma molti rifiutano questa città celeste perché preferiscono rimanere nelle città di questo mondo.
Eb 11:10 Eb 11:16 Eb 12:22 Eb 13:14 2Pi 3:10-13 Ap 21:2
* 3. Il credente deve offrire continuamente a Dio il sacrificio di lode Eb 13:15. Notate come: “per mezzodì lui [Cristo].” Dio merita lode ma, se non viene offerta mediante Cristo, Dio non accetta neppure la lode. Nessuno può avvicinarsi a Dio e, se vuole che la sua offerta sia accettata, non può neppure lodarlo mediante un sacrificio, una persona o una religione diversa. Dio accetta solo la lode offerta mediante il Signore Gesù Cristo.
Gv 14:6 1Ti 2:5 Eb 8:6 Eb 9:5 Eb 9:24 1Gv 2:1 Sl 107:22 Sl 116:17
* 4. Il credente deve fare il bene e dare in modo sacrificale Eb 13:16. Oliver Greene fornisce un commento eccellente che merita la nostra attenzione.
Noterete che vi sono tre sacrifici che compiacciono Dio, e dovremmo offrirli continuamente. Prima di tutto, dobbiamo confessare il suo nome, secondo dobbiamo condurre una vita santa, facendo il bene, e terzo dobbiamo essere generosi con i bisognosi e dobbiamo condividere le nostre benedizioni con le persone meno fortunate. Chi loda Dio con le labbra ma non conduce una vita santa, cioè una vita di fede e di condivisione delle proprie benedizioni con gli altri, è un ipocrita. Questo tipo di persona potrebbe dare un’impressione convincente, ma Dio esamina i cuori.
* Ci sono moltissime cose che possiamo condividere con gli altri: una parola gentile, un sorriso che nasce da un cuore colmo di amore e di comprensione, o un bicchiere di acqua fresca offerto nel nome di Gesù. Oppure, se siamo in grado di aiutare a supplire alle necessità della vita, potremmo condividere un dono, grande o piccolo, come del cibo o un paio di scarpe per un bambino bisognoso. Ci sono moltissimi modi per condividere le nostre benedizioni con le persone meno fortunate di Dio, ma ignorare le opportunità di servire, onorare e lodare Dio aiutando gli altri è molto facile.
* Dio si compiace delle offerte e dei sacrifici fatti con le azioni o con le parole, a patto che li facciamo nel nome di Gesù e per la gloria di Dio; e questo ci assicurerà una ricompensa alla fine del viaggio della nostra vita (The Epistle of Paul the Apostle to the Hebrews, p. 593).
Mt 5:16 1Ti 6:18 Tt 2:7 Eb 10:24 Gm 2:17-18 1Pi 2:12 Sl 34:14 Sl 37:3 Lu 6:35 Eb 13:16 Gm 4:17 Mt 9:37-38 Gv 4:35-36
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