VIVERE LA GRAZIA

Vivere ciò che abbiamo ricevuto.
Le Epistole sono un intreccio di dottrina, teologia, esegesi, schegge profetiche, applicazione, consigli, esperienze vissute, ecc. Nonostante tutto questo, la cosa che emerge nella lettura delle epistole è la vita vissuta “in Cristo”. Tutti gli scrittori delle Epistole orientano il lettore a vivere la salvezza per grazia mediante la fede. 
In questo modo le Epistole diventano una continua illustrazione di che cosa significa “vivere la grazia”.
L’esempio di Paolo nelle azioni, nel modo di parlare, nel lavoro cristiano, nelle sue scelte dinanzi a situazioni a volte di estrema tensione, rendono in modo efficace che cosa significa vivere la grazia. L’esortazione di Paolo “siate miei imitatori come io lo sono di Cristo” ci spinge a riflettere che Paolo era cosciente che “vivere” la grazia significava diventare un esempio di vita per gli altri. Va da se che chiunque “vive” la grazia deve seguire questa profonda intuizione di Paolo senza alterarne i fini e gli obiettivi. La logica di questa percezione è fondamentale in quanto ci aiuta a “parlare” di cose che abbiamo sperimentato e viviamo come stile di vita.
Di conseguenza il cristiano che insegna la grazia o parla di grazia deve essere un buon “soldato” di Cristo, un esempio di moralità e integrità, non afferma il falso, non nega l’evidenza, un instancabile anello di congiunzione per mantenere l’unità della chiesa e così via. Più esempi di vita ci sono nella chiesa, più si comprenderà la “multiforme grazia di Dio”.
Past. Pietro Varrazzo

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