Hanno dovuto affermare che si trovavano dinanzi ad un miracolo
Desidero raccontare a tutti ciò che Gesù ha fatto per me. All’età di 20 anni il Signore si fece conoscere da me, non solo dandomi il dono della salvezza, ma anche guarendomi da una grave malattia.
Mi sono sposata a 21 anni, ma non riuscivo a portare a termine la gravidanza. Dopo 5 aborti spontanei i medici mi diedero la triste notizia che non avrei mai avuto bambini. Avevamo la residenza a Depressa, in provincia di Lecce, e oltre al dolore della risposta dei medici, soffrivo perché una donna mi insultava spesso dicendomi che “Dio non ti dà bambini perché sei una evangelista”. L’unica cosa che potevo fare era quella di rivolgermi in preghiera a Colui che mi ha salvata: il Signore Gesù Cristo.
Erano ormai passati otto lunghi anni e bambini non ne arrivavano. Da quasi due anni mi ero trasferita in Svizzera a Ginevra e un giorno siamo andati a Pavia per far visita a mia sorella, ma prima di andare a casa sua, ci siamo recati in chiesa. Durante la preghiera mi addormentai e vidi una forma di un uomo, vestito di bianco, con capelli bellissimi, assomigliavano a della lana e lunghi, con una fascia d’oro brillante ai lombi e intorno a Lui si irradiava una luce. Notai che quest’uomo aveva le braccia tese e dalle mani che tenevano un bambino cadevano gocce di sangue. In quell’istante sentii una voce che mi diceva “questo è tuo figlio e lo chiamerai Samuele”. Quando mi sono alzata in piedi il pastore stava leggendo proprio il passo della Parola di Dio che diceva: “…e io ti dico come l’angelo disse ad Anna, di qui ad un anno tu avrai un bambino”.
Tutto questo fu per me una conferma di quello che avevo visto in preghiera e credetti con tutto il cuore; dopo circa tre mesi ho iniziato ad avvertire dei disturbi e quando andai dal medico per avere una cura, mi sentii dire che aspettavo un bambino e che sarebbe andato tutto bene. Mi ricordai di Gesù. Alle due di notte del 3 Marzo 1974 vidi di nuovo quella persona vestita nella stessa maniera della volta precedente, che mi disse: “Non temere io sono con te” , poi mio marito mi accompagnò all’ospedale cantonale di Ginevra per il parto. Durante il travaglio il bambino aveva bevuto il liquido amniotico e rischiava di morire. Mi legarono al lettuccio e mi collegarono vari apparecchi per il controllo del bambino ed anche per me. In quel momento non vedevo più nulla attorno a me, mi sentivo mancare le forze per i forti dolori, ma confidavo nell’aiuto del Signore, perché Dio mi aveva premunita che avrei subito un’operazione grave e che il bambino sarebbe uscito dall’ospedale sano e dopo una breve permanenza anch’io sarei uscita.
Così avvenne, verso le ore 10 è venuto un medico che mi ha fatto portare d’urgenza in sala operatoria affermando che stavamo morendo sia io che il bambino. Mi fecero una puntura lombare ed in quel momento il mio pensiero si volse a Gesù considerando quanto Egli ha sofferto per l’umanità intera. Così mi sono addormentata. Il medico che mi stava operando riferì ad un suo collega che non capiva l’italiano, che mentre io ero sotto anestesia, invocavo il buon Dio. Il bambino nacque in ottima salute, mentre io sono stata portata in una stanza buia ed isolata, ma non avevo paura. Dopo tre giorni mi hanno portato in un’altra camera dove c’erano altre due ricoverate, il quarto giorno costringendomi ad alzarmi dal letto non mi sentivo le gambe e svenni. Ebbi una forte febbre e la ferita mi faceva male, il medico mi disse che la ferita era infetta e così hanno dovuto riaprire la ferita e disinfettarla, ma non potettero metterci i punti di sutura a causa dell’infezione circostante. Ero molto grave, avevo due costole rotte, l’intestino paralizzato, il respiro affannato, continue emorragie e la febbre sempre alta. Le gambe erano fredde ed erano divenute insensibili, non riuscivo a muovermi, oltre tutto ciò i medici non mi davano speranza di vita.
Questa mia gravità è durata per ben 34 giorni, ma una tranquillità pervadeva il mio essere, perché pensavo alle parole del mio Salvatore Gesù.
Il giorno precedente alla guarigione sentii parlare alcuni medici circa la mia situazione e dicevano che sarebbe stato difficile che sarei arrivata a vivere sino al mattino successivo. In quello stesso istante vidi come un cerchio che passava all’interno della mia stanza ed andava da destra a sinistra e pensavo “cosa dicono questi dottori? Qui c’è Gesù”. Allora sentii una voce che diceva “questa notte è l’ultima che stai male e che hai la febbre”. Mi rialzai dopo il tocco di un infermiera, piena di gioia ed allegrezza, sicura dell’avvenuta guarigione.
Credetemi non sono visionaria e non credo a coloro che sognano sempre, ma questo è quello che il Signore Gesù ha fatto per me per incoraggiarmi. Mio marito nel frattempo telefonava a diverse Chiese in Italia ed in Svizzera, e si propose dinanzi al Signore che non si sarebbe alzato dalla preghiera fino a quando non avesse ricevuto una risposta. Rimase in ginocchio dalle 22 sino alle 12 e 40 , in quell’ora squillò il telefono, era una sorella di Pavia, che lo informava che avevano pregato anche nella chiesa di Milano e che una sorella, fu usata in profezia e disse “proprio in questo momento ho guarito la mia figliuola Iolanda”.
Il mattino successivo quando entrò la capo infermiera nella stanza mi trovò seduta nel letto e non poteva crederci vedendo che stavo bene. Anche i medici si meravigliarono nel vedere che anche dalle indagini risultava che ero guarita ed hanno dovuto affermare che si trovavano dinanzi ad un miracolo.
Concludo questa mia testimonianza facendovi sapere che dopo Samuele ho avuto altri due bambini: Naomi e Gioele. Ringrazio il Signore per tutto quello che ha fatto per me e per quello che continuerà a fare. Vi esorto cari amici, amiche, fratelli e sorelle di guardare sempre a Gesù, perché Lui è Colui che provvede a tutti i nostri bisogni siano essi spirituali che materiali o fisici, anche i più difficili, ricordiamoci che Egli è vivente e che opera ancora al presente a favore di coloro che lo ubbidiscono e lo invocano di puro cuore. A Lui solo che ne è degno voglio dare tutta la lode, la gloria, e l’onore, Amen.
Iolanda B.
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