Vuoi “uscirne”?
Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste, e stare allegro”. Ma…
(Giobbe 9:27)
Giobbe è un uomo sull’orlo della depressione, scoraggiato, vicino alla fine. È stato privato, in breve tempo, di benessere, affetti, dignità, salute. Vive nella penuria, nel lutto e nell’imbarazzo. È afflitto da una dolorosa malattia.
Peggio della solitudine, egli deve subire la consolazione molesta di amici il cui unico pregio sono le buone intenzioni, che producono, però, un irritante chiacchiericcio.
Nel versetto di oggi Giobbe mostra di voler uscire dalla sua condizione, che il suo volto ritorni a mostrare serenità … ma ha paura.
Alla fine egli “ne esce” realizzando una nuova rivelazione di Dio, un profondo ravvedimento, riassestando la propria fede, perdonando i suoi amici.
Amato dal Signore, anche tu stamattina guardando allo specchio hai visto un volto segnato dalla tristezza? Sei stanco di guardare quell’espressione di scoraggiamento?
Hai provato tante volte a preparare sorrisi di convenienza, espressioni di finta normalità, ma l’amarezza ha ripreso il sopravvento?
Questa mattina Gesù ti viene incontro, per dirti che, come Giobbe, tu “puoi venire fuori” dalla tua angoscia.
Ascolta quello che Egli ti dice: “Il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili… per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato .. per consolare tutti quelli che sono afflitti; per mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto…” (Leggi Isaia 61).
Carissimo ascolta! Qualunque sia la causa della tua afflizione, qualunque peccato tu abbia commesso o sofferenza ti sia stata inflitta… non abbandonarti alla tristezza! Ti prego, rivolgiti ora a Cristo e lascia che Egli trasformi il tuo dolore in danza e ti riempia di gioia.
Della Sua gioia, per sempre!
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