LA MISSIONE Dl RICERCA E SALVEZZA Dl DIO

Or tutti i pubblicani e i peccatori s’accostavano a lui per udirlo. E così i Farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi è l’uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia trovata? E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; e giunto a casa, chiama assieme gli amici e i vicini e dice loro: «Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia pecora ch’era perduta». Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento».Luca 15:1-10


Qui termina il nostro testo.
Non molto tempo fa vidi in televisione un dramma. Un sottomarino nucleare fu accidentalmente affondato in mezzo all’oceano Pacifico. Ciò che rese il filmato pieno di suspance fu che l’equipaggio del sottomarino alla fine rimase senza aiuto con solo un limitato rifornimento di aria. Il sottomarino fu ripescato da una squadra speciale di sommozzatori. Alla fine ci riuscirono, senza dubbio – usando un sommergibile ad alta tecnologia. Quel tipo di squadra specializzata nel ritrovamento e salvataggio esiste veramente, appartenente all’ U.S. Navy. E certamente, il loro è un lavoro di vitale importanza. Ma c’é anche un lavoro più importante da fare in questo mondo, e cioè di salvare i peccatori perduti, non dalla morte terrena, ma dalla morte eterna. Questo è ciò che abbiamo trattato nei nostri testi delle due parabole, e ciò è tutto quello che esamineremo quando prenderemo in considerazione l’argomento.

LA MISSIONE Dl RICERCA E Dl SALVEZZA Dl DIO

  • 1. Gesù cerca i peccatori perduti.
  • 2. Quando qualcuno è ritrovato, è una festa!

Nel nostro testo, Gesù s’imbatte negli scribi e nei Farisei. Questi leader spirituali d’Israele erano, per la maggior parte, ipocriti e sfarzosi. Essi indossavano vestiti di lusso e portavano lunghe barbe. Ad essi piaceva avanzare impettiti in mezzo alla folla e mettere in risalto ciò che ritenevano giusto. Ogni volta che qualcuno aveva sbagliato o commesso un crimine, per tener fede ai loro standard di giustizia, i Farisei lo denigravano per quanto riguarda la religione. Ladri, prostitute,lebbrosi, esattori di tasse, zoppi; i Farisei riunivano tutte queste persone sempre sotto il nome di “peccatori”, e li ignoravano come indegni della loro attenzione. Gesù, dall’altro lato, accoglieva queste persone. Non sorprendentemente, i rifiutati precipitavano da Gesù per ascoltare le Sue parole. È facile indovinare come i Farisei reagissero a questo – E i Farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Quest’uomo riceve i peccatori e mangia con loro». Nel caso in cui tu non lo sapessi, i Farisei si lamentavano molto. Erano ipocriti, testardi e caparbi e Gesù ancora una volta ricorre al Suo semplice metodo di insegnare in parabole per cercare di colpirli. Egli racconta due semplici storie per illustrare questo fatto: che solo perché qualcuno si allontana dalla fede, e anche qualche volta compie peccati gravi, non c’é ragione di scoraggiare quella persona. Infatti, Gesù mostra che quella persona è anche più importante per Dio, che quei credenti i quali non si allontanano mai.
Ma adesso potresti pensare tra te e te, «Farisei, parabole – ma questo riguarda duemila anni fa! Cosa centra con noi, oggi?» Parecchio, se ci pensi su. Conosco parecchie persone e ipotizzo che anche tu puoi pensare a qualcuno – le quali erano una volta pecore del gregge di Cristo, e in qualche modo si sono smarrite. Ad esempio, i bambini, che sono educati a conoscere Gesù, sono rafforzati e subito dopo sembrano perdere l’interesse nella Parola di Dio. Giovani che vanno in collegi cristiani, ritornano miscredenti. Frangie di membri di congregazioni che vanno sempre meno in chiesa, fino a che non si hanno più notizie di loro. Queste sono le pecore che si allontanano al giorno d’oggi e facciamo un grande errore se rivolgiamo minore attenzione a loro di quanto Gesù fa. Perché la questione è, Gesù cerca i peccatori perduti.
Gesù disse: «Io sono il Buon Pastore; il Buon Pastore dà la Sua vita per le pecore.» Gesù era destinato a donare la Sua vita sulla croce per salvare l’umanità peccatrice. É naturale poi, che Egli è preoccupato della pecora smarrita, è uno dei suoi credenti che si allontana.

Quindi Egli disse loro questa parabola: «Chi è l’uomo fra voi che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto, e non vada dietro alla perduta, finché non l’abbia trovota? …Ovvero qual’è la donna che avendo dieci monete d’argento, se ne perde una, non accenda un lume, e non spazzi la casa, e non cerchi con cura finché non l’abbia trovata?»
Chiunque abbia vissuto in una fattoria sa cosa accade quando le mucche scappano.
Abbandoni tutto e corri dietro a loro. E non ti fermi fino a quando l’ultima di loro è radunata e al sicuro all’interno del pascolo. Allo stesso modo, ogni credente che si allontana è prezioso per Gesù. Egli li cerca dappertutto. Non è mai troppo occupato per cercare un cristiano che si è perso nel peccato e nello scetticismo. Al contrario dei Farisei, Gesù non considera nessuno troppo spregevole, troppo meschino, troppo peccaminoso per ascoltare la Sua Parola di perdono.
Durante il Suo ministerio, Gesù accoglieva felicemente i «peccatori; gli esattori di tasse disprezzati, i lebbrosi, i rifiuti della società, anche i ladroni sulla croce». Gesù parlava attraverso il profeta Ezechiele quando diceva:«Io stesso domanderò delle Mie pecore, e me ne andrò in cerca. Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così Io andrò in cerca delle Mie pecore e le ritrarrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre, Io stesso pascerò le Mie pecore, e Io stesso le farò riposare, ” dice il Signore, l’Eteno. “Io cercherà la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata». – Ezechiele 34:11-12,15-16.
E la moneta perduta? Era una dramma d’argento, di un certo valore. Le donne di quel tempo le indossavano spesso in un cordoncino di dieci, in modo da dimostrare che erano sposate, quindi è comprensibile lo sconvolgimento se una delle dieci era persa.
Avete mai visto una donna che ha perso il suo anello del matrimonio? Metterà la casa sottosopra cercando di trovarlo. Allo stesso modo Gesù non lascia nulla d’intentato nel suo tentativo di recuperare un peccatore allontanato. Pulisce tutta la casa, fino a quando non trova ciò che ha perso.

Ma cosa accade quando il peccatore allontanato e perduto è ritrovato? Ce una festa celestiale!
È difficile immaginare una festa in cielo, ma seconde la Bibbia questo accade! Per esempio, la Scrittura ci racconta che c’era gioia in cielo alla nascita di Gesù; c’è gioia in cielo quando il giusto trionfa, o quando un credente di Dio è accolto nella Sua dimora celestiale. Ma specialmente, il nostro testo ci racconta che c’è una festa celestiale quando un peccatore allontanato ritorna a Cristo. Quando l’uomo della parabola trova la pecora perduta, se la mette sulle spalle, e si rallegra. E giunto a casa, chiama assieme gli amici ed i vicini e dice loro: “Rallegratevi meco; perché ho ritrovato la mia pecora ch’era perduta, “lo vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento. Quando la donna trova la sua moneta, …chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: “Rallegratevi meco; perché ho ritrovato la moneta perduta”. Così vi dico, v’è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede. Quando la missione di ricerca e di salvezza di Dio è un successo, e un peccatore perduto è ravvicinato a Cristo, è una festa!
Tu puoi prendere parte a questa squadra di ricerca, e puoi gioire nella festa. Ma non puoi fare niente per nessuno fino a quando non realizzi quello che Cristo ha fatto per te. Quando conosci la sofferenza del peccato dalla quale Cristo ti ha sollevato, puoi raccontare agli altri della gloria del Suo perdono. É l’aiuto che hai ricevuto da Gesù che ti permette di aiutare gli altri. Nel Salmo 51 ascoltiamo il re Davide pregare, «Rendimi la gioia della tua salvezza e fai che uno spirito volenteroso mi sostenga. Io insegnerò le tue vie ai trasgressori e i peccatori si convertiranno a te.» –Salmo 51:12-13.
Oggi è la domenica della Trinità. Pochi momenti fa abbiamo confessato la nostra fede comune nel vero Dio uno e trino.
Dio ha operato in modo che la fede sia conservata nel tuo cuore attraverso la potenza dello Spirito Santo. Con essa Dio diede fiducia in Lui come tuo creatore, redimendo e santificando, tu sei salvato. Non c’è niente e nessuno che può tenerti lontano dal paradiso! Cosa ne farai di queste conoscenze? Le metterai in pratica per te stesso? Fai tutto ciò che puoi per nascondere la tua fede cristiana? Dio lo proibirà. Infatti per un vero cristiano non è possibile.
Come i discepoli di Gerusalemme, siamo obbligati a dire: «Non possiamo non parlare delle cose che abbiam vedute e udite» Atti 4:20. Per i seguaci di Cristo, il lavoro missionario non è un optional.
Consideriamo le nostre pecore smarrite, le nostre monete perdute. In un’età in cui tutti dicono «Lavoro missionario! Evangelizza! Porta nuovi membri» non dimentichiamo i nostri vecchi membri – coloro i quali erano una volta con noi e in qualche modo si sono persi. Non dimentichiamo i cristiani allontanati, i giovani confusi, coloro i quali si sono lasciati allontanare dall’assemblea dei credenti. Gesù, il Buon Pastore, non si dimentica di loro, e neanche noi dovremmo. Pensaci su… La prossima volta ci sarà qualcosa che puoi fare per aiutare a riportare un cristiano allontanato alla verità, ricorda queste parole di Gesù:, «Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.» Giov. 15:12. AMEN.

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