Il modo con il quale “l’Angelo del Signore” viene descritto, lo distingue da qualunque altro angelo. Noi cristiani evangelici riteniamo le apparizioni dell’Angelo del Signore nei tempi veterotestamentari come le manifestazioni preincarnate di Cristo, affermando così la Sua preesistenza. Le descrizioni di questo Angelo si applicano solo alla Deità e la sua opera fa pensare più al Figlio che al Padre o allo Spirito Santo.
In Giov. 1:18 leggiamo “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere”.
E in 1 Tim. 6:14-16 “ti ordino di osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signore Gesù Cristo, la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l’immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen”.
A Mosè che aveva chiesto di vedere la “gloria di Dio”, Dio aveva detto: “Tu non puoi vedere la mia faccia; perché l’uomo non può vedere la mia faccia e continuare a vivere” Es. 33:20.
Ma il Vecchio Testamento è pieno di «apparizioni» di un misterioso «Angelo», l’ANGELO dell’ETERNO; ed il fatto curioso è che questo «Angelo» è chiamato «Dio».
Nessuno ha mai veduto Dio! Come mai allora è detto che «>Dio» apparve ad Abramo, se nessuno ha MAI «veduto»Iddio?
Gen. 18:1 “Il Signore apparve ad Abramo alle querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingesso della sua tenda nell’ora più calda del giorno”.
Atti 7:2 “Egli rispose: “Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr’egli era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran”.
Chi era dunque Colui che «fu visto» da Abramo e che la Bibbia chiama «Dio», se nessuno ha Mai «veduto» Dio? Non è forse scritto in Deut. 6:4 “Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l’unico SIGNORE”?
Ora se c’è UN SOLO DIO – e questo Dio non può essere visto – Chi era dunque l’IDDIO che apparve ad Abramo?
I Cristiani asseriscono che Dio è uno in ESSENZA, ma in TRE PERSONE.
L’unità non è «assoluta», ma si tratta di una «Unità composta».
E secondo questa tesi, si può dare una risposta a questo apparente enigma: Se Dio il «Padre» è invisibile, Dio il«Figlio» è visibile; ed è proprio Lui che è stato visto da Abramo.
Gesù stesso disse: «Chi ha visto ME ha visto il Padre» (Giov. 14:9).
Gen. 32:30 “E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio a faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata»”. Peniel = Faccia di Dio.
L’ANGELO con cui lotta Giacobbe è chiamato DIO! E questo «ANGELO» in Gen. 16:7-13 è chiaramente distinto da Dio, e tuttavia è chiamato «Dio».
In Osea 12:4-5 “Nel seno materno egli prese il fratello per il calcagno e, nel suo vigore, lottò con Dio; lottò con l’Angelo e restò vincitore; egli pianse e lo supplicò. A Betel lo trovò, là egli parlò con noi”.
In Gen. 16:7-13 “L’Angelo del Signore la trovò presso una sorgente d’acqua, nel deserto, presso la sorgente che è sulla via di Sur, e le disse: «Agar, serva di Sarai, da dove vieni e dove vai?» lei rispose: «Fuggo dalla presenza di Sarai mia padrona». L’Angelo del SIGNORE le disse: «Torna dalla tua padrona e umiliati sotto la sua mano». L’Angelo del SIGNORE soggiunse: «Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa». L’Angelo del SIGNORE le disse ancora: «Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio a cui metterai il nome di Ismaele, perché il SIGNORE ti ha udita nella tua afflizione; Egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà di fronte e tutti i suoi fratelli». Allora Agar diede al SIGNORE, che le aveva parlato, il nome di Atta-El-Roi, perché disse: «Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che mi ha vista?»”.
Qui, l’ANGELO del Signore è chiaramente distinto da «Dio». Egli ci appare quale messaggero di «Dio» (L’ANGELO del Signore le aggiunse …il Signore ha udito la tua afflizione). Ma continuando la lettura Gen. 16:13, questomessaggero di Dio è chiamato anche lui «Dio». «Quindi ella invocava il nome di Dio che le parlava».
Il fatto notevole è che mentre nell’A.T. «l’ANGELO del SIGNORE» appare un’infinità di volte, non appare più neanche una volta nel N.T., e neanche potrebbe apparire perché noi sosteniamo che questo «misterioso ANGELO», non è altroché «IL FIGLIO di DIO» e questo dà la spiegazione del fatto che, mentre è distinto da «Dio» è anche lui chiamato «Dio».
Es. 3:2-7 “L’angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò e il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!». Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». Dio disse: «Non ti avvicinarequa; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è luogo sacro». Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. Il Signore disse: «Ho visto, ho visto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni»”.
Notiamo che mentre in un primo tempo è detto che è l’ANGELO del SIGNORE che appare a Mosè nel mezzo di un rovo, successivamente è detto che è Dio che chiama Mosè di mezzo al rovo. Quindi l’ANGELO del SIGNORE è chiamato «Dio»; ed è scritto che «Mosè nascose la sua faccia perché temeva di guardare Dio» (Esodo 3:6).
Dunque: NESSUNO ha MAI veduto DIO (Giov. 1:18), ma parecchi hanno veduto l’ANGELO DI DIO, e questo«Angelo» è chiamato Dio.
Quindi, se l’angelo è distinto da Dio e nello stesso tempo è chiamato «Dio», la sola spiegazione possibile è che vi è una pluralità nell’ESSENZA divina.- DIO è UNO, ma codesta «unità» non è assoluta; è una «unità-composta».
Vi sono altri riferimenti in cui è detto che «l’ANGELO» del Signore è anche lui «Dio»:
Es. 19:9-11, 17-20 “Il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io verrò a te in una fitta nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e ti presti fede per sempre». E Mosè riferì al SIGNORE le parole del popolo … Siamo pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno il SIGNORE scenderà in presenza di tutto il popolo sul monte Sinai … Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte. Il monte Sinai era tutto fumante, perché il SIGNORE vi era disceso in mezzo al fuoco; il fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte. Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. Il SIGNORE dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e il SIGNORE chiamò Mosè sulla vetta del monte, e Mosè vi salì”.
Vedi Atti 7:38 “Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi”.
In Esodo è detto che il “SIGNORE” scese sul monte Sinai e parlò con Mosè, mentre nel libro degli Atti è detto che«l’Angelo» parlò con Mosè sul monte Sinai.
È evidente che «l’ANGELO del SIGNORE» è anche lui «Dio».
Un altro episodio da esaminare, si trova scritto nel libo dei Giudici 6 in cui è detto che l’Angelo del SIGNORE apparve a Gedeone:
Giudici 6:11-12 “Poi venne l’angelo del SIGNORE e si sedette sotto il terebinto d’Ofra, che apparteneva a Ioas, abiezerita; e Gedeone, figlio di Ioas, trebbiava il grano con il torchio, per nasconderlo ai Madianiti. L’Angelo del SIGNORE gli apparve e gli disse: «Il SIGNORE è con te, o uomo forte e valoroso!»”.
In questo verso è evidente che «l’ANGELO» è distinto da «Dio».
Ma in Giudici 6:14, 15, lo stesso «Angelo» è chiamato «Dio». “Allora il SIGNORE si rivolse a lui e gli disse: «Va con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?» Egli rispose: «Ah signore mio, con che salverò Israele? Ecco la mia famiglia è la più povera di Manasse, e io sono il più piccolo della casa di mio padre». Il SIGNORE gli disse: «Io starò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo»”.
Ma in Giudici 6:20 è chiamato di nuovo «l’ANGELO di Dio». “L’angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versavi su il brodo». Egli fece così”.
Sempre nel libro dei Giudici, Manoà (padre di Sansone) e la moglie vedono l’ANGELO del SIGNORE e sono coscienti di aver veduto Dio. Leggiamo in Giudici 13:20-22 “E mentre la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo del SIGNORE salì con la fiamma dell’altare. Manoà e sua moglie, vedendo questo, caddero con la faccia a terra. L’angelo del SIGNORE non apparve più né a Manoà né a sua moglie. Allora Manoà riconobbe che quello era l’angelo del SIGNORE e disse a sua moglie: «Noi moriremo sicuramente, perché abbiamo visto Dio»”.
La chiara testimonianza della Scrittura è che il Cristo preesistente “si fece carne” quando fu concepito nel grembo di Maria.
All’inizio dei tempi il Figlio di Dio già esisteva (Giov. 1:1).
Conscio della Sua preesistenza Gesù dichiarò che le Scritture “testimoniano di me” (Giov. 5:39), e che “prima che Abramo fosse nato, io sono” (Giov. 8:58). Gesù disse in Giov. 6:38 “Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato”.
Altri passi che indicano la preesistenza del nostro Signore sono Rom. 8:3 dove leggiamo che Dio mandò “il suo proprio Figlio in carne simile a carne di peccato”; e Gal. 4:4 che dice “ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò Suo Figlio”.
Non c’è alcun dubbio che Paolo pensava alla preesistenza personale di Cristo quando parlò di Lui come essendo ricco, ma diventando povero per noi (2 Cor. 8:9).
Allo stesso modo, l’opera di Cristo nella creazione richiede la sua preesistenza (Col. 1:16-17 “poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra”; Giov. 1:3 “Egli e prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in Lui”).
Gesù pregò Dio di glorificarlo con la gloria che aveva presso Dio prima della creazione del mondo (Giov. 17:5). La Bibbia afferma che quando la Parola si fece carne e abitò tra noi, “noi abbiamo contemplato la sua gloria” (Giov. 1:14).
Concludendo possiamo dire:
1. Le Scritture dichiarano categoricamente che «NESSUNO ha mai visto Dio».
2. Eppure, parecchi affermarono, stupiti, d’aver veduto Dio.
3. La spiegazione è che mentre DIO (il «Padre») è invisibile, L’ANGELO del SIGNORE visibile (Gesù è l’immagine dell’invisibile Dio – Col. 1:15 “Egli è l’immagine del Dio invisibile”).
4. Questo «ANGELO» visibile è distinto da «Dio», eppure è chiamato Dio. Di conseguenza, «in Dio» vi è una pluralità di «Persone», che benché distinte tra di loro, sono costituite dalla «stessa Essenza». Questa ESSENZA significa UNITÀ.
5. Non possiamo fare a meno di concludere che questo angelo misterioso non sia altri che il Figliolo di Dio, il Messia, il Liberatore d’Israele e il futuro Salvatore del mondo. Enzo De Fano
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