III. PER CHI È LA GIUSTIFICAZIONE
1. E per mezzo di lui [in Greco, in lui], chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè. At 13:39
Prima ASSERZIONE:
In Cristo chiunque crede è giustificato di tutte le cose. Tutti i debiti del credente sono cancellati. Dio non addebita assolutamente nulla a chi crede in Gesù Cristo.
Si confronti Ro 8:1,33,34: Non v’è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù … . Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; e anche intercede per noi.
2. Colui che non ha conosciuto peccato, egli l’ha fatto esser peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui. 2Co 5:21
E d’esser trovato in lui avendo non una giustizia mia, derivante dalla legge, ma quella che si ha mediante la fede in Cristo; la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede. Fl 3:9
Seconda ASSERZIONE:
Il credente diventa “la giustizia di Dio in Cristo”. Ha una giustizia non sua, ma che vien da Dio, basata sulla fede.
Si confronti Ro 3:21,22: Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione
C’è stato un totale scambio di posizione tra Cristo e il credente giustificato: Cristo ha preso il nostro posto di maledetti, Ga 3:13 e fu fatto peccato. 2Co 5:21 Dio lo ha considerato un peccatore e lo ha trattato da peccatore. Is 53:6 Mt 27:46 Quando siamo giustificati, noi prendiamo il suo posto; perciò, essendo quindi accettati da Dio, diventiamo giustizia di Dio in lui.
La giustificazione è maggiore del perdono. Il perdono, infatti, ha un significato negativo, perché indica la cancellazione del peccato; mentre, la giustificazione ha un significato positivo, perché indica l’attribuzione di una giustizia totale e perfetta. In questo modo Gesù Cristo è unito al credente; infatti, Dio imputa a lui i nostri peccati e a noi la sua giustizia. Dio vede noi in lui, perciò ci dichiara giusti. Quando l’opera di Cristo in noi sarà completa, avremo di fatto ciò che Dio ha già messo in nostro conto.
Diletti, ora siamo figliuoli di Dio, e non è ancora reso manifesto quel che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è. 1Gv 3:2
Il nostro stato di fronte a Dio ora è assolutamente perfetto, anche se la nostra condizione attuale può essere ben inferiore.
Io in loro, e tu in me; acciocché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu m’hai mandato, e che li ami come hai amato me. Gv 17:23
Sono vicino a Dio,
non potrei esserlo di più,
perché gli son vicino
nella persona di Gesù.
Son così caro a Dio,
non potrei esserlo di più,
perché gli sono caro
nella persona di Gesù.
IV. IL MOMENTO DELLA GIUSTIFICAZIONE
E per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè. At 13:39
Asserzione:
In Cristo ogni credente è giustificato da tutte le cose. Nel momento stesso in cui una persona crede in Cristo, si unisce a lui, e Dio gli accredita la sua giustizia.
/continua…..
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