IO NON SONO…….

Io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano; digiuno due volte la settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo. LEGGI LUCA 18

Che presunzione questo fariseo:” IO NON SONO…”
Invece, Gesù ha condannato chiarissimamente l’orgoglio e la presunzione del fariseo. L’umiltà vera è innanzitutto un atteggiamento da tenere verso il Signore; e solo dopo diventa, come conseguenza, un atteggiamento che teniamo verso il prossimo. Chi siamo noi, che non di rado ci atteggiamo a giudici del Signore e ci lamentiamo con Lui perché, ad esempio, non interviene nella storia (nostra, ma anche nelle vicende mondiali) come noi vorremmo?
L’umiltà è verità, e quindi ha le radici nell’infinita Verità che è Dio. Il fariseo giudica e disprezza il pubblicano, e così dimostra di non avere capito nulla di Dio, di non conoscerlo, anzi, di sostituirsi a Lui! Il fariseo proietta in Dio la sua miserabile presunzione di essere giusto: di una giustizia fabbricatasi da se stesso e che vorrebbe affibbiare a Dio! In realtà, il fariseo parla a se stesso, se ci fai caso.
Di pari passo, anche il motivo per cui il fariseo ringrazia Dio è sciocco perché fondato sulla sua personale presunzione di essere giusto e di poter giudicare il suo prossimo; e di conseguenza non sa ringraziare Dio per tutti i benefici che ci concede ogni giorno: l’orgoglioso non sa vedere il vero bene, quello operato da Dio, perché cerca solo il bene operato dalla sua misera persona…
… E così arriviamo all’ umiltà e alla sapienza del pubblicano, che riconosce sinceramente il proprio limite, il proprio peccato! Gesù ci invita caldamente a imitarlo, per essere anche noi “resi giusti” di fronte al Padre.

Foto: Io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano; digiuno due volte la settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo. LEGGI LUCA 18

Che presunzione questo fariseo:" IO NON SONO..."
Invece, Gesù ha condannato chiarissimamente l’orgoglio e la presunzione del fariseo. L’umiltà vera è innanzitutto un atteggiamento da tenere verso il Signore; e solo dopo diventa, come conseguenza, un atteggiamento che teniamo verso il prossimo. Chi siamo noi, che non di rado ci atteggiamo a giudici del Signore e ci lamentiamo con Lui perché, ad esempio, non interviene nella storia (nostra, ma anche nelle vicende mondiali) come noi vorremmo?
L’umiltà è verità, e quindi ha le radici nell’infinita Verità che è Dio. Il fariseo giudica e disprezza il pubblicano, e così dimostra di non avere capito nulla di Dio, di non conoscerlo, anzi, di sostituirsi a Lui! Il fariseo proietta in Dio la sua miserabile presunzione di essere giusto: di una giustizia fabbricatasi da se stesso e che vorrebbe affibbiare a Dio! In realtà, il fariseo parla a se stesso, se ci fai caso.
Di pari passo, anche il motivo per cui il fariseo ringrazia Dio è sciocco perché fondato sulla sua personale presunzione di essere giusto e di poter giudicare il suo prossimo; e di conseguenza non sa ringraziare Dio per tutti i benefici che ci concede ogni giorno: l’orgoglioso non sa vedere il vero bene, quello operato da Dio, perché cerca solo il bene operato dalla sua misera persona... 
... E così arriviamo all' umiltà e alla sapienza del pubblicano, che riconosce sinceramente il proprio limite, il proprio peccato! Gesù ci invita caldamente a imitarlo, per essere anche noi “resi giusti” di fronte al Padre.

 

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