PERCHE’ TUTTO CIO’

«O SIGNORE, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempo d’angoscia?» (Rif. Salmo 10 verso 1)

Quando veniamo a conoscenza dai giornali o dalla Tv di eventi terribili, ecco che ritorna alla nostra mente la domanda: «Ma Dio, come può permettere tutto ciò?» Domanda che si fa ancor più angosciosa quando siamo toccati personalmente: magari uno dei nostri bambini che amiamo ci viene preso oppure ci viene inferto un altro tipo di colpo talmente duro da sconvolgere tutta la nostra esistenza. Affermazioni che bruciano dentro di noi come un fuoco: «Perché mi è accaduto questo? Come ha potuto Dio permettere o fare una simile cosa?» E non troviamo riposo finché non avremo la risposta.

Lessi alcuni giorni fa questa commovente storia. Amsel era minatore grande e forte, egli non si preoccupava affatto né di Dio, né del diavolo. Ma (ahimè!) un giorno egli rimase coinvolto nel crollo di una galleria e ne uscì paralizzato agli arti inferiori. Un amico, predicatore dell’Evangelo, avendo saputo dell’accaduto, si mise in cammino per rendergli visita. Trovò Amsel nel suo appartamento, seduto su una sedia a rotelle, circondato da alcuni compagni. Quando Amsel vide il predicatore alla porta si mise ad urlare: «Ah, eccoti, pastore dei miei stivali! E dov’era il tuo buon Dio quando mi è crollata addosso la galleria? Va’ al diavolo coi tuoi discorsi». Fu una situazione davvero difficile a tal punto che il visitatore non riuscì nemmeno ad aprire bocca e se ne andò in silenzio. Ci furono tuttavia alcuni minatori che si preoccuparono di lui. Anch’essi erano dei veri cristiani. Gli mostrarono la via che conduce a Gesù, sulla quale Dio ci dona la salvezza. E così ebbe inizio un grande cambiamento in quest’uomo. Trovò il perdono dei suoi peccati e ricevette nel suo cuore la pace di Dio.

In seguito, Amsel chiese agli amici di rintracciare l’amico predicatore in quanto doveva parlargli. L’uomo di Dio andò a trovarlo e lo vide che era sulla sedia a rotelle, sulla strada davanti al suo appartamento. Si sedette sull’uscio accanto ad Amsel e questi gli disse: «Sai, ho la sensazione che non starò più a lungo su questa terra. Però so anche dove andrò quando chiuderò gli occhi. Quando sarò davanti a Dio mi prostrerò ai Suoi piedi e Lo ringrazierò di avermi rotto la spina dorsale». Apparve stupore sul volto del predicatore nell’ascoltare quelle parole, ma Amsel, dopo qualche secondo di silenzio, riprese a dire: «Se non fosse capitato questo incidente, avrei continuato ad allontanarmi da Dio fino a giungere all’inferno. Ecco perché Dio ha dovuto intervenire in modo così drastico, per attirarmi verso il Suo Figlio, il mio Salvatore. Sì, è stata dura. Ma è servito per la mia salvezza eterna». Dopo un’altra breve pausa Amesel concluse: «Meglio entrare storpio in paradiso piuttosto che camminare con due gambe verso l’inferno». Il predicatore prese la mano dell’amico e disse: «Amsel, sei stato nella dura scuola di Dio. Ma non invano. Hai imparato la lezione della vita eterna!»

Cari amici, provate a guardare il lato inferiore di un tappeto persiano. Se lo farete noterete un inestricabile intrico di fili che sembrano incrociarsi a caso. Poi provate a girare il tappeto e vedrete un meraviglioso disegno. L’apparente disordine nascondeva un ordine perfetto. Quaggiù vediamo il tappeto degli eventi all’inverso, tutto ci sembra confuso e assurdo. Nell’eternità però vedremo il tappeto dal lato giusto e saremo stupiti di vedere con quale saggezza e arte Dio ci ha guidati sulla terra.

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