Pentitevi e convertitevi di Charles H. Spurgeon
Sermone consegnato la mattina del 5 Aprile 1868 da Charles Haddom SPURGEON, al Tabernacolo Metropolitano, Newington, Londra.
“Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore” (Atti 3:19).
Dopo il sorprendente miracolo della guarigione dell’uomo zoppo, essendosi meravigliate, le persone si stringevano in circolo attorno a Pietro e Giovanni, poiché per loro era una cosa inusitata dover abbandonare un argomento su cui erano soliti soffermarsi. Quegli uomini santi erano ripieni dello Spirito Santo e perciò loro avevano il compito di ripercorrere spontaneamente l’avvenimento, parlando di quel tema che era il più vicino ai loro cuori. Al ministro cristiano non dovrebbe essere mai difficile parlare di Cristo; e in qualunque situazione egli si dovesse trovare, non se lo dovrebbe neppure chiedere: “Qual è un argomento adatto per queste persone?” Perché il Vangelo è sempre in stagione, sempre appropriato, sempre pronto ad essere comunicato al cuore e sarà sicuro che questo è il modo di lavorare. Rivolto alla moltitudine che aveva attorno, Pietro subito cominciò a predicare loro il vangelo senza esitare un solo secondo.
Oh! prontezza benedetta di un’anima infuocata dallo Spirito e il Signore sempre in accordo con noi! Osserva come sinceramente Pietro storna la loro attenzione da lui e da suo fratello Giovanni al Signore Gesù Cristo. “perché fissate su di noi gli occhi come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare costui? L’oggetto del diacono cristiano sarebbe sempre quello di togliere l’attenzione da lui per darla al suo argomento, così che non sarebbe detto: “Come lui ha parlato bene!” ma “Su che questioni pesanti lui ha trattato!” Lo so erano sacerdoti di Baal che, coi loro vestiti fastosi e le loro pretese di possedere un potere misterioso, avrebbero fatto in modo da far guardare a loro stessi come canali di grazia, come se dalla loro capacità sacerdotale e non dalla loro santità, potessero compiere miracoli; ma loro erano i veri messaggeri di Dio che continuamente dicevano: “Non guardare a noi come se potessimo fare qualsiasi cosa: Tutto il potere per benedirvi riposa in Gesù Cristo e nell’Evangelo della sua salvezza.”
È degno di nota il fatto che Pietro, nell’indirizzare questa folla, venne subito alla vera essenza e al nòcciolo della comunicazione. Lui non colpì il cespuglio a casaccio; lui non scoccò lontano e a vuoto la sua freccia, ma colpì il vero centro dell’obiettivo. Non prese a predicare soltanto l’Evangelo delle buona notizie, ma Cristo, la persona di Cristo; Cristo crocifisso e crocifisso per loro, Cristo risorto, Cristo glorificato da Suo Padre.
Dipendi su ciò, questa è la molta forza del diacono cristiano, quando è reso ripieno col nome e la persona e la gloria del Signore Gesù Cristo. Togli Cristo e tu privi di spiritualità l’Evangelo, perché tu offri solo la buccia esterna come il maiale è abituato a mangiare, mentre la polpa preziosa è rimossa vedendo che tu hai tolto la persona del Signore Gesù Cristo.
Caso mai ci fosse stata un’occasione, in cui un predicatore dell’evangelo avrebbe potuto dimenticare di parlare di Cristo, quella era certamente l’occasione in cui Pietro parlò così audacemente di Lui. Perché, non avrebbero potuto dire, “non parlare di Gesù; loro l’hanno condotto proprio ora alla morte: le persone sono arrabbiate contro di lui; predica la verità, ma non menzionare il Suo Nome; consegna la Sua dottrina, ma trattieniti dal fare menzione della Sua Persona, perché tu li inciterai a compiere altre pazzie; tu metterai la tua propria vita a repentaglio; tu farai scarsamente qualcosa di buono mentre invece loro sono così prevenuti e tu puoi fare molto danno? Ma, invece di questo, lascia che loro vadano su tutte le furie come sono capaci, Pietro avrebbe parlato intorno a Gesù Cristo e su nient’altro se non su Gesù Cristo. Lui sapeva che questo era la potere di Dio per la salvezza e lui non si sarebbe ritirato da ciò; così a loro, anche a loro, lui consegnò l’Evangelo del nostro Signore Gesù Cristo, con una precisione tanto buona quanto semplice che a mala pena può essere uguagliata. Questa è l’avvertenza che lui mette: “Voi” l’avete ucciso; Voi l’avete crocifisso; voi avete preferito un assassino. Lui non ha paura di essere personale; lui non evita di toccare le coscienze degli uomini; lui ficca piuttosto la sua mano nei loro cuori e fa che loro sentano il loro peccato; lui lavora nell’aprire una finestra nell’oscurità dei loro spiriti, per permettere che entri la luce dello splendore dello Spirito Santo nella loro anima. Anche noi, fratelli miei, quando predichiamo l’Evangelo, dobbiamo fare così: affettuosamente, ma graziosamente dobbiamo trattare con gli uomini. Siano allontanati perciò tutti gli accomodamenti e le dispute.
Sia maledetto colui che allontana dall’Evangelo di Gesù Cristo, che può ottenere applausi dal popolo, o chi abbassa il tono della sua voce e smorza la sua lingua in modo tale da poter far piacere alla folla empia.
Un tale uomo può avere per un momento l’approvazione degli sciocchi, ma, come il Signore suo Dio vive, lui sarà messo come un obiettivo per le frecce di vendetta nel giorno in cui il Signore tornerà a giudicare le nazioni. Pietro, poi predicò audacemente e sinceramente l’Evangelo, predicò il Cristo dell’Evangelo, lo predicò personalmente e direttamente alla folla che si raggruppò intorno a lui. Né Pietro fece alcun errore, quando lui aveva annunciato l’Evangelo, nel fare la personale applicazione mediante la prescrizione di suoi particolari comandamenti.
È prosperata fra noi una scuola di uomini che dicono che loro predicano esattamente l’Evangelo ai peccatori soltanto quando loro consegnano statuti di quello che è l’Evangelo e del risultato di quelli che muoiono non salvati, ma loro diventano furiosi e dicono che sia poco ortodosso qualsiasi azzardo dire al peccatore: “Credi”, o “Pentiti.” A questa scuola Pietro non appartenne. Nel segreto di quelle persone che lo attorniavano pensavano nel segreto dei loro pensieri che il Cristo non era mai venuto, ma ora, in mezzo alla loro assemblea, Lui era presente e vivente, ma non ne avrebbero avvertito la comunione. Allora, avendo ai suoi ascoltatori prima parlato di Cristo, della Sua vita, della Sua morte e risurrezione, l’apostolo procede nell’immergere nelle loro coscienze la spada, che sarebbe Gesù Cristo stesso e fino in fondo all’elsa, dicendo, “Sì! Pentiti dunque e convertiti, affinché i tuoi peccati possano essere cancellati.”
Là, io dico, in quella folla promiscua, raggruppata insieme dalla curiosità, attirata dal miracolo che lui aveva compiuto, Pietro non sentì esitazione e non fece domande; lui predicò lo stesso vangelo come Lui ce lo avrebbe predicato oggi se lui fosse qui e lo predicò nello stile più fervente e serio, predicò gli angoli e gli spigoli di lui e poi predicò la parte pratica di lui e rivolgendosi col cuore, anima ed energia, a ognuno di quella folla, disse: “Sì, pentiti perciò e convertiti e i tuoi peccati possono essere cancellati.
Ora ci sono quattro commenti che costituiranno la dissertazione di questa predicazione e adesso li esamineremo dettagliatamente.
I. Il primo aspetto è questo e cioè che l’APOSTOLO PIETRO FECE UN’OFFERTA AGLI UOMINI: “PENTITI E CONVERTITI”.
Di questo il nostro testo è prova abbastanza senza il nostro sul campo bene avviato per altri esempi. Pentirsi significa, nel suo significato costante, cambiare l’idea di un persona. È stato tradotto, cambiare intelligenza, o cambiare saggezza; è l’uomo sta scoprendo che lui aveva torto e sta rettificando il suo giudizio. Ma sebbene quello sia il significato della radice, la parola è entrata in un uso scritturale volere dire più una quantità grande. C’è forse nessuna migliore definizione di pentimento di quella che è data negli innari per bambini: “Pentimento è mandare via i peccati che noi amammo e mostrare che noi possediamo la caparra; facendo così, non ne avremo più nessuno.”
Pentimento è una scoperta del male del peccato, un lutto che noi abbiamo commesso e una decisione di abbandonarlo. È, infatti, un cambiamento della mente di un carattere molto profondo e pratico che permette all’uomo di amare quello che una volta lui odiava e di odiare quello che una volta lui amava. Conversione, se tradotto in altre parole, significa fare una giravolta, girando dal peccato, verso la santità, girando dalla spensieratezza ad un pensiero, dal mondo al cielo, da se stessi a Gesù, facendo un giro completo. La parola qui usata, sebbene tradotta in inglese, Pentiti e convertiti, non è così nel greco; realmente è, sì mi pento e agisco di conseguenza. Pentirsi e girare. è un verbo attivo, solo come l’altro era. Pentirsi e girare. Quando all’indemoniato Gesù cacciò i diavoli, posso paragonare quello come un pentimento; infatti quando lui aveva deposto i suoi indumenti, era nudo e sporco, ma dopo accettò di vestirsi e nella sua mente aggiustata, posso paragonare questo come una conversione. Quando il figliol prodigo stava dando da mangiare ai porci, poi all’improvviso cominciò a considerare la sua situazione e di tornare indietro: quello era pentimento. Quando lui uscì fuori e girò verso il lontano paese e andò alla casa di suo padre, quella era conversione. Pentimento è un aspetto della conversione. È, forse, posso dire, il cancello o la porta di esso. È quella Giordania attraverso la quale noi passiamo quando noi usciamo dal deserto di peccato per cercare la terra di Canaan della conversione. Rigenerazione è l’impianto di una nuova natura e è uno dei primi segnali di ciò che è una fede in Cristo e un pentimento di peccato e un conseguente passaggio da ciò che è male a quello che è buono.
L’apostolo Pietro rivolgendosi alle persone che lo affollavano, disse loro: “Cambia le tue idee; sii spiacente per quello che tu hai fatto; abbandona i tuoi vecchi modi; girati a 180 gradi; divieni un uomo nuovo. Quella era la sua comunicazione, anche se ora l’ho messa in altre parole.
Ora, fratelli, è stato detto e molto giustamente è stato detto che, quel pentimento e quella conversione sono lavori dello Spirito Santo di Dio. Tu non hai bisogno di mettere alla prova questa dottrina. Noi ve lo abbiamo predicato mille volte e noi siamo preparati a provare che se qualsiasi cosa è stata insegnata nelle Sacre Scritture, ciò è la verità. Non ci sarebbe mai stato qualsiasi pentimento genuino in questo mondo se non ci fosse stato il lavoro dello Spirito Santo. Per questo scopo il nostro Signore Gesù è salito in alto: “Lui è salito in alto per dare il pentimento e la remissione di peccati”. Ogni vera conversione è il lavoro dello Spirito Santo. Puoi pregare esattamente nelle parole del profeta: “Cambiaci e noi saremo cambiati”; perché fino a che Dio non ci cambia, noi non possiamo cambiarci mai; e a meno che lui non ci converta, la nostra conversione è un errore. “Pentiti e convertiti!” Cioè, tu ci dici con un fiato, che queste cose sono il dono dello Spirito Santo e poi col prossimo fiato tu hai letto il testo, “Pentiti e convertiti.” Va bene, lo faccio, lo faccio e Grazie a Dio ho imparato a fare così. Ma tu dirai, “Come concili queste due cose?” Rispondo, esso è nessuna parte è del mio compito per conciliare le parole del mio Padrone: il mio compito è predicare la verità come la trovo, consegnarla a te fresca dalla Sua mano. Io non solo credo che queste cose siano piacevoli l’uno all’altra, ma penso di vedere in che cosa loro sono d’accordo, ma dispero improvvisamente di fare più di quello che è scritto nelle Sacre Scritture e accettarlo tutti, se noi possiamo vedere l’accordo delle due collezioni di verità o nessuna, per accettarle entrambe perché loro sono entrambe rivelate.
Con questa mano tengo così fermamente come un qualsiasi uomo vivente, che pentimento e conversione sono lavori dello Spirito Santo, ma perderei più presto questa mano, ed entrambe se rinunciassi a predicare che è dovere degli uomini pentirsi e credere e dovere dei ministri cristiani dire loro: “Pentiti e convertiti, affinché i tuoi peccati siano cancellati.” Se gli uomini non riceveranno la verità finché loro la capiscano, ci saranno molte cose che non riceveranno mai.
Sì, ci sono molti fatti, fatti normali in natura, che nessuno negherebbe salvo uno sciocco, che ancora non potremmo negarli e vi dovremmo credere anche se non li capiamo. Prendiamo il fatto del pesce fresco preso dal mare: tu lo porti dal cuoco per servirlo in tavola. Mangi il sale del mare insieme a lui, forse? Lo troverai salato? Non è vissuto sempre in un mare salato? Perché allora non sa di sale marino? Esso invece è così fresco che sembra che sia stato allevato nei trasparenti ruscelli di montagna (non una particella di sale intorno a lui) eppure è vissuto immerso in un mare salato! Lo capisci? No, non puoi capirlo. Ma esso è così, è un pesce fresco in un mare salato! La stessa cosa avviene per un bue e una pecora; loro stanno mangiando nello stesso prato, alimentandosi esattamente dello stesso cibo e l’erba nel primo caso diventa carne di manzo, nell’altro caso carne di montone e sul primo ci sono peli e sull’altro la lana. Perché? Lo capisci? Ci possono essere così due grandi verità nelle Sacre Scritture che sono entrambe vere ma per le quali comunque tutti gli uomini saggi nel mondo sarebbero confusi nel conciliarle insieme. Non capisco, devo confessare, perché Mosè disse di tagliare un albero e gettarlo nelle acque amare di Mara; Non riesco a vedere un collegamento tra l’albero e l’acqua, cosicché l’albero la rese potabile, eppure credo fermamente che quando Mosé mise l’albero nell’acqua l’amarezza delle acque di Mara sparì e il ruscello era potabile. Non so perché è Eliseo, quando andò a Gerico e trovò l’acqua velenosa, disse: “Portatemi una tazza di sale”; Non so perché mettendo il sale nel ruscello lo renderebbe dolce (mi sembra come se si riferisse a qualcos’altro) ma credo al miracolo, vale a dire che il sale fu immesso e che il ruscello fu addolcito.
Alla stessa maniera non capisco come avviene che la mia offerta permetta che i peccatori impenitenti si pentano in qualsiasi modo o che possano pentirsi, ma so che lo fanno, perché lo vedo ogni giorno. Non so perché una debole e povera creatura, dicendo agli uomini che la seguono: “Credi” li spinge a credere, ma così facendo, lo Spirito Santo benedice ciò e loro credono e sono salvati; e se noi non possiamo vedere come, se vediamo il fatto, saremo contenti e benediciamo Dio per ciò. Peraltro tu devi sapere ingegnosi predicatori hanno compiuto un tentativo al fine di riuscire a sbarazzarsi della forza di questo testo. Alcuni dei nostri amici super calvinisti, che sono così serio contro qualsiasi cosa come esortazioni e inviti, hanno tentato con qualche mezzi di sbudellare questo testo, se loro potessero, per togliere qualche cosa e metterci dentro qualcos’altro; loro hanno detto che il pentimento al quale quegli uomini erano esortati, era un pentimento esterno. Ma come è possibile così, quando è aggiunto: “Pentiti e convertiti, affinché i tuoi peccati possano essere cancellati”? Fai soltanto un pentimento formale quando chiedi di cancellare il peccato? Sicuramente no! Il pentimento al quale gli uomini sono esortati qui è un pentimento che porta con esso il perdono completo “che i tuoi peccati possono essere cancellati”. E, inoltre, ciò sembra a me essere una cosa scandalosa supporre che quel Pietro e Giovanni andarono per il mondo a predicare un pentimento vuoto, esterno che non salverebbe gli uomini. Per i miei fratelli che fanno quel commento sarebbe vergognoso predicare su pentimento esterno. Sono sicuro che loro penserebbero di non essere ministri di Dio presso tutti se loro predicassero a qualcuno soltanto una virtù esterna. Ciò mostra a che turni che loro devono essere guidati quando loro torcono così orrendamente le Sacre Scritture con un ragione così minima. Fratello, era un pentimento che salva l’anima e nulla di meno Pietro comandò a quegli uomini.
Ora, lascia che noi veniamo al punto. Noi diciamo agli uomini di pentirsi e credere, non perché contiamo su qualsiasi potere presente in loro per fare così, perché noi sappiamo che loro erano morti in quanto a trasgressioni e peccati; non perché noi dipendiamo su qualsiasi potere fondato nella nostra serietà o nel nostro discorso per fare ciò che loro hanno fatto, perché noi capiamo che la nostra predicazione è meno di niente senza Dio; ma perché il vangelo è il motore misterioso mediante il quale Dio converte i cuori degli uomini e noi troviamo che, se parliamo con fede, Dio lo Spirito Santo opera con noi e mentre noi facciamo un appello, lo Spirito fa in modo che loro vivano, mentre noi diciamo all’uomo zoppo di stare in piedi sui suoi piedi, l’energia misteriosa fa in modo che le sue caviglie ricevano forza, mentre noi diciamo di stendere la sua mano all’uomo impotente, un potere divino va col comando e la mano è tesa fuori e l’uomo è ristabilito. Il potere non giace nel peccatore e neppure nel predicatore, ma nello Spirito Santo che lavora veramente con l’Evangelo per decreto divino, cosicché dove la verità è predicata, l’eletto di Dio è attirato da lui, le anime sono salvate e Dio è glorificato. Andate avanti, fratelli miei cari, a predicare audacemente il vangelo e non abbiate paura del risultato, perché, comunque poca può essere la tua forza e sebbene la tua eloquenza può essere come niente, ancora Dio ha promesso di fabbricare il potere di salvare mediante il suo vangelo e così sarà fino alla fine del mondo.
Vedete poi, voi che siete non salvati, che prima che lascio questo punto, vedete quello che noi siamo obbligati a chiedervi durante questo culto. È che voi vi pentiate e vi convertiate. Noi non siamo soddisfatti di avere il vostro orecchio, né i vostri occhi; noi non siamo contenti di avervi riuniti nella casa di adorazione, è del tutto inutile che voi siete venuti qui, a meno che voi non vi pentiate e vi convertiate. Noi non siamo venuti a dirvi che dovete riformarvi un poco e che accomodiate le vostre vie in un grado: a meno che voi mettiate la tua fiducia in Cristo, abbandoniate il vostro vecchio modo di vita e diveniate creature nuove in Gesù Cristo, tu devi perire. Questo (nulla di più piccolo di questo) è il requisito essenziale dell’Evangelo. Né andando in chiesa, ne seguendo pratiche religiose, vi salverete; né piegando le ginocchia, né avendo alcuna forma esterna di adorazione, né pretese e professioni di devozione; voi dovete pentirvi dei vostri peccati e dovete abbandonarli e se voi non fate questo, neanche i vostri peccati sono cancellati. Chiariamo dunque il primo punto: l’apostolo comandò che gli uomini si pentissero e si convertissero.
II. In secondo luogo C’ERA UNA BUONA RAGIONE PER QUESTO COMANDO.
Il testo dice, “Ravvedetevi dunque.” L’apostolo era logico: aveva una ragione per la sua esortazione. Non era una mera declamazione, ma il suono del ragionamento. “Ravvedetevi dunque.” Qual era l’argomento? Perché? Innanzi tutto, perché voi, come gli ebrei, avete messo Gesù Cristo a morte. Questo era letteralmente vero delle persone a chi lui lo disse: loro avevano avuto a che fare nell’esecuzione capitale di Cristo. E questo è spiritualmente vero di voi a cui parlo in questa occasione. Ogni peccato nella sua essenza è un’uccisione di Dio. Lo comprendete? Ogni volta che voi fate quello che Dio non vuole che voi facciate, voi compiete nei fatti e l’avete finora fatto, l’estromissione di Dio dal Suo Trono e disconoscete l’autorità che appartiene alla sua Divinità; voi compiete intenzionalmente e l’avete finora fatto, l’uccisione di Dio.
Questa è la motivazione del peccato; il peccato uccide. Ogni violazione di legge è essenzialmente un tradimento, una ribellione contro il Legislatore. Quando il nostro Signore Gesù Cristo fu inchiodato in croce dai peccatori, il peccato fatto materialmente e apertamente fu in realtà tutto lo stesso peccato che viene commesso in senso spirituale. Mi capite? Quelle vostre offese alle quali voi avete pensato, seppure le consideriate cosa da poco, in realtà esse sono state un pugnalata alla Divinità. Non si pentireste voi, se le cose stessero così? Finché voi avete pensato che i vostri peccati sono stati mere bazzecole, cose leggere su cui riderci sopra bonariamente, voi non vorrete pentirvi; ma ora ve l’ho dimostrato (e penso che la vostra coscienza mi darà ragione) che ogni peccato è in realtà un tentativo di escludere Dio dalla signoria del mondo e ogni peccato sta dicendo: “Non permettere che ci sia Dio!”
Oh! c’è allora un altro motivo per pentirvi. Seguitemi e ragionate con me, voi che avete infranto la legge di Dio. Supponete che il principio della vostra disubbidienza fosse completamente escluso, tutte le leggi non sarebbero trascurate e il governo morale sovvertito? E perché no, da ciò che approvate, un altro ha chiaramente lo stesso diritto nel farlo? Inoltre se l’autorità di Dio non fosse più esercitata da nessuno nell’universo, dove saremmo tutti noi? Questo mondo diventerebbe un inferno! Che caos morale e ricettacolo di bestie! Non vedete dunque che la vostra iniquità è stata una cosa dannosa? Pentitevi e convertitevi. Se voi realmente potete credere durante questo culto che sebbene voi non inchiodaste Cristo in croce, né avete intessuto una corona di spine e gliel’avete messa sulla sua testa, né eravate presenti e neppure l’avete beffeggiata là, eppure sappiate che ancora che ogni vostro peccato è una vera crocifissione di Cristo e una derisione di Cristo e una macellazione di Cristo. Allora in realtà c’è un’abbondante motivo affinché voi vi pentireste e vi allontanereste da ciò.
L’apostolo usò anche un altro argomento, vale a dire che lui il quale loro avevano ucciso era una persona la più benedetta, una persona così benedetta che Dio il Padre l’aveva esaltato. Gesù Cristo non entrò in questo mondo con qualche scopo egoista, ma completamente sovrabbondante di filantropia, pieno di amore per gli uomini; ed invece gli uomini lo misero a morte! Ora, ogni peccato è un insulto contro il Dio buono e gentile. Dio non meritava che noi ci ribellassimo contro di lui. Se lui fosse un grande tiranno che spadroneggia su di noi mettendoci a disagio, ci sarebbe della scusa per il nostro peccato, ma quando lui agisce come un nostro tenero, venendo incontro di giorno in giorno alle nostre mancanze e perdonando le nostre offese, è una vergogna, una crudele vergogna che noi vivessimo in rivolta quotidiana contro di lui. Voi non avete creduto in Cristo, avete una causa possente per pentirvi di non aver creduto in lui, vedendo che lui è così buono e gentile. Che male ha mai fatto che voi dovete maledirlo? Che ingiuria Gesù ha fatto a qualcuno di voi che voi lo dovete disprezzare? Voi negate la sua Divinità, forse; oppure in ogni caso, voi disprezzate la grande salvezza che lui portò in questo mondo. Merita lui questo da voi? Il Principe della vita e della gloria, il Re degli angeli, l’adorato dai serafini e lui è il più disprezzato degli uomini proprio da coloro per i quali egli versò il sangue? Oh, che cosa maledetta, allora, che peccato deve essere, quando viene trattata così male una così gentile e benedetta persona! Questo ci produrrebbe uno scioglimento, questo ci farebbe versare le gocce di pietà e di dolore; noi dobbiamo, davvero, ritirarci dai nostri modi infruttuosi e cattivi, dal momento che andando contro Gesù noi l’abbiamo offeso così. Inoltre, Pietro usò un’altra dichiarazione, che mentre loro avevano rigettato il Cristo benedetto loro avevano scelto un assassino.
Peccatore, tu hai disprezzato Cristo e che cos’è che tu hai preferito a lui? Ciò è stata la tazza dell’ubriacone? Oh, che cosa bestiale preferirlo a Cristo! Oppure è stata la tua concupiscenza? Metterlo al posto di Cristo è stata una cosa diabolica!
Uomo, che peccati ti ha fatto che tu debba preferirlo a Gesù? Hai vissuto con loro per anni? che salari hai avuto? Che profitto hai avuto?
Ora dimmi, tu che sei andato il più lontano nel peccato, ora dimmi, sei soddisfatto col trattamento? Desidereresti andare indietro nel corso dei giorni vissuti e raccogliere nel tuo corpo il frutta dei tuoi misfatti?
No, ma tu servi un duro padrone; un omicida fin dal principio è quel diavolo a quale hai ceduto la tua vita. Oh, allora, questa è una cosa per pentirsi e cioè che tu hai gettato via Cristo e hai scelto un assassino. “Non quest’uomo,” tu dici, “ma Barabba.” Tu prenderà questo mondo criminale, questo peccato dell’uccisione, ma il Salvatore benedetto, tu lo lasci andate. Non è questo un buon argomento per pentirsi e convertirsi? Lo è certamente.
Pietro portò il suo ragionamento ad un altro argomento e batte, se posso dire così, il grande martello nello stesso tempo sulla testa dell’unghia.
Esso è questo, che il Signore Cristo che Lei ha disprezzato finora, può fare cose grandi per te. “Il suo nome mediante la fede nel suo nome ha reso questo uomo sano, come tutto lo vedono e lo capiscono.” Cristo dunque, per la fede in lui, può fare per te tutto ciò che vuoi. Se ti avrai fiducia in Gesù oggi, tutte le tue iniquità saranno cancellate, il passato non sarà ricordato; il presente sarà reso stabile e il futuro benedetto. Se tu metterai la tua fede in Cristo, non ci sarà più nessun peccato che lui non ti perdonerà, nessuna cattiva abitudine il cui potere non romperà, nessuna brutta inclinazione il cui peso non potrà rimuovere. Credendo in lui, ti potrà benedire oltre ogni immaginazione. E questo motivo non è il per pentimento che tu avresti disdegnato verso uno che ti può rendere molto buono? Con mani piene d’amore, lui sta in piedi fuori la porta del tuo cuore. Questa non è una buona ragione per aprire la porta e lasciar entrare l’estraneo paradisiaco, quando lui può benedirti con una tale enorme estensione di benedizione?
Che cosa, tu rigetterai le tue proprie misericordie? Disprezzerai il cielo che sarà tuo se tu avrai il mio Padrone? Sceglierai il decreto dal quale nessuno potrà liberarti e lascerai andare la gloria alla quale nessuno mai ti potrò ammettere? Quando penso all’utilità di Cristo per i peccatori che periscono, c’è davvero una causa abbondante per il pentimento che tu non terresti chiuso con lui per molto tempo e l’avresti accettato per essere tu tutto in tutti. Questo tu vedi l’apostolo discutere con loro da quella parola: “Dunque”.
C’era un’altra dichiarazione che lui usò, che riassumerei in questa predicazione. Lui disse, “Ma ora fratelli, io so che lo avete fatto per ignoranza” (Atti 3:17) Come se lui dicesse “Ora quelli che non hanno più luce, si pentano di ciò che hanno fatto nelle tenebre.” Così possa, io dirlo, ad alcuni qui presenti.
Tu non avevi ascoltato l’Evangelo, tu non sapevi che peccato era una cosa così cattiva, tu non avevi capito che quel Gesù Cristo poteva salvare nella maniera più completa coloro che vengono a Dio per mezzo di lui. Tu ora lo capisci bene. Dio fa l’occhiolino ai tempi della tua ignoranza, ma ora “comanda a tutti gli uomini sparsi ovunque di pentirsi. “Più grande è la luce, più grande arrivano le responsabilità. Non tornare indietro al tuo peccato, affinché esso non divenga decuplo; perché se tu fai nella luce quello che una volta tu facevi nell’oscurità, Colui che ti fece l’occhiolino quando tu non lo sapevi bene, può alzare la sua mano e impreca che ti non entrerai mai nel suo residuo, perché tu hai peccato presuntuosamente e l’hai fatto nonostante lo Spirito della sua grazia.
Avverto ogni uomo inconvertito qui presente di badare a quello che lui è in futuro. Se lui non sapeva che Gesù poteva salvarlo prima, lui ora lo sa; se lui fosse nel buio fino a questa occasione, lui non è più nel buio. Ora loro non avete il mantello per il vostro peccato. Perciò, poiché il mantello è tirato via e voi peccate contro la luce, dico come Pietro fece, “Pentitevi e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati.”
III. Ma ora, il nostro terzo commento sarà dato con brevità, ed è questo, CHE SENZA PENTIMENTO E CONVERSIONE, IL PECCATO NON POTRÀ ESSERE PERDONATO.
L’espressione usata nel testo, “cancellati” nell’originale può essere spiegato meglio così in questa maniera. Molti commercianti orientali tenevano i loro conti su tavolette piccole di cera. Su queste tavolette di cera, loro ordinavano i segni che registravano i debiti e quando questi debiti erano pagati, loro prendevano la parte sottile dello stilo o della matita e proprio raschiavano la cera e il conto scompariva completamente. A quei tempi, quella era la forma di “cancellare”. Ora, quello che si pente ed è perdonato, è, attraverso il sangue prezioso di Cristo, così completamente perdonato, che non c’è nessuna annotazione del suo sinistro peccato. È come se lo stilo aveva livellato i segni sulla cera e non c’era più alcuna nota sinistra. Che bel ritratto del perdono del peccato! È tutto andato via, non una sinistra traccia. Se noi cancelliamo un conto dai nostri libri, c’è la macchia: la nota è andata, ma c’è la macchia; ma sulla tavoletta della cera non era macchia; era tutto andato e la cera era liscia. Così è col peccato del popolo di Dio quando è rimosso dal sangue di Gesù, è tutto andato via ed è andato per sempre. Ma resta assicurato che esso non può essere rimosso, a meno che non ci sia il pentimento e la conversione come risultato della fede in Gesù.
Questo deve essere così, per questo è molto conveniente. Ti aspetteresti che un grande re perdonasse un cortigiano che sbaglia a meno che l’offensore confessasse prima la sua colpa? Dove sono l’onore e dignità del trono di Dio, se gli uomini fossero perdonati se non confessassero il loro peccato? Nel prossimo luogo, non sarebbe morale; sarebbe come se tirassimo molte saracinesche di immoralità se dicessimo agli uomini che loro potrebbero essere perdonati mentre loro seguivano i loro peccati e li amavano. Sarebbe come se un ladro perdonato continuasse a rubare! Una meretrice fosse perdonata e continuasse ad essere impudica! L’ubriacone venisse perdonato e ancora si dilettasse nei suoi boccali! Il vangelo sarebbe poi, veramente, il servitore degli ingiusti e contrariamente a noi che lo predichiamo tale immoralità diventerebbe una legge.
Ma non è così, i peccatori impenitenti saranno dannati, si lasci che loro si illudano quello che vogliono intorno alla grazia. Mio ascoltatore, tu devi odiare il tuo peccato, o Dio odierà te. Tu devi cambiare rotta o devi bruciare. Tu non puoi avere il tuo peccato ed andare in cielo. Che sarà? Lasci che appassiscano i tuoi peccati e vai in cielo, oppure ti tieni i tuoi peccati e vai all’inferno? Ciò sarà, perché deve avvenire o l’uno o l’altro; ci deve essere un divorzio tra noi e il peccato, o non ci può essere un matrimonio tra noi e Cristo. La coscienza non ci dice questo? Non c’è una coscienza qui che dirà a un uomo “Tu puoi sperare di essere salvato e ancora vivere come tu desideri”
Alcuni hanno detto questo e mi chiedo se alcuni l’hanno creduto. No, no, no, ciechi come coscienza è e sebbene la sua voce spesso è molto debole, c’è ancora abbastanza di vista circa coscienza per vedere che la continuazione nel peccato ed il perdono non possono coesistere e che ci deve essere un abbandono dell’iniquità se c’è un processo di perdono di esso. Ma, ascoltatore mio, se la Sua coscienza ti dirà o così o no, Dio lo dice; “Chi confessa e riconosce il suo peccato troverà misericordia,” ma non c’è promessa per l’impenitente.
Dio dichiara che chi si pente sarà perdonato. “A questo uomo guarderò io, anche a lui quello è povero e di un spirito contrito e trema alla mia parola”; ma per altezzoso Faraone, che dice “Chi è Dio che io lo debba rispettare?” Non c’è nulla ma distruzione eterna lontano dalla presenza del Dio. Colui che è superbo nella sua iniquità e indurisce il suo collo, sarà distrutto improvvisamente e senza rimedio. Ah! Non ho perdono da predicare a coloro che stabiliscono nelle loro menti di continuare in peccato, niente neppure note gentili di amore a tutti, nulla ma uno sguardo terribile per di giudizio e di indignazione ardente. Ma ah! Se tu aborrisci i tuoi peccati, se lo Spirito Santo di Dio ha fatto che tu odi le tue vite passate, se tu sei ansioso di essere fatto uomini nuovi in Gesù Cristo, non ho nulla, ma note di amore per te. Credi in Gesù, gettati su Lui, perché Egli ha detto, “Chi viene a me io non lo caccerò fuori”. “Sebbene i tuoi peccati sono come lo scarlatto, loro saranno bianchi come la neve; sebbene loro sono rossi come la porpora, loro saranno come lana.” La porta è chiusa e mantiene nel digiuno ogni uomo che terrà il suo peccato, ma è anche spalancata al più grande peccatore che esce dall’inferno, se lui lascerà il suo peccato e prenderà la disposizione di Gesù e metterà la sua fiducia in Lui.
IV. L’ultimo commento è questo PENTIMENTO E CONVERSIONE SARANNO RIGUARDATI COME COSA PARTICOLARMENTE PREZIOSA NEL FUTURO
Il testo dice: “Affinché i vostri peccati siano cancellati e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore”.
Davvero un passaggio molto difficile. Il suo significato è appena conosciuto. Tre o quattro significati gli sono stati attaccati. In primo luogo, penso che voglia dire questo, colui che si pente e si è convertito, amerà la cancellazione del peccato in quella stagione di dolce pace che sempre segue il perdono. Dopo che un uomo ha rotto completamente col peccato, Dio lo tratta molto dolcemente. Fra le parti della vita umana le ore più felici sono quelle che seguono immediatamente dopo la conversione. Tu sai come noi cantiamo: “Dov’è la beatitudine che conobbi Quando prima vidi il Signore”? Quando l’osso rotto comincia a guarire, Davide lo ammette: “Tu fasci le ossa che tu hai rotto per allietarci.” Quando il prigioniero esce prima da prigione, quando le catene per la prima volta cambiano musica, come loro cadono rotte sul terreno! Quando le foglie dell’uomo ammalate la camera ammalata delle sue condanne respirare l’aria di libertà e sente la salute di un peccatore perdonato! Oh, se tu lo facessi ma sappi che è una beatitudine essere perdonati, tu non starai mai più lontano da Cristo! Ma tu non lo sai e non puoi dire come è dolce essere lavati nel sangue prezioso e avvolti intorno col lino bianco e puro e avere il bacio del Padre Celeste sulla tua guancia! O “pentiti e convertiti, affinché i vostri peccati siano cancellati, perché vengano i tempi di refrigerio dalla presenza del Signore”.
Forse questi tempi di refrigerio possono riferirsi anche a tempi di un risveglio nella chiesa cristiana. L’unico modo in cui voi, cari amici, potete condividere nel rinfresco di un risveglio, è dal vostro pentimento e dalla vostra conversione. Un risveglio è un rinfresco grande per la chiesa. Prego che un’onda possente può passare come una scopa sulla Gran Bretagna, perché ne abbiamo molto bisogno. Ma di che uso può essere un risveglio per un peccatore non perdonato? È come il vento delicato meridionale… che soffia su un cadavere — non può portargli alcun calore geniale. Se tu ti penti e ti converti, tra la gioia generale del risveglio, tu avrai questa gioia, che i tuoi peccati sono cancellati. Che grido luttuoso è questo: “Il raccolto è passato, l’estate è finita e noi non siamo salvati!” Penso di sentire quel grido da alcuni nel Tabernacolo questa mattina. Oh, che benedetto mese di Febbraio ed inizio di Marzo! C’era per noi come un raccolto e un’estate. Che preghiere, che pianti, che grida! Com’era piena questa casa per pregare! Come tutto il lungo giorno da prima che sopraggiungessero e stelle fin dopo il tramonto noi abbiamo continuato a stare in preghiera! Ma tu non ti sei salvato, solo alcuni di voi. Il raccolto e l’estate sono finiti e tu non sei salvato. Ah! Io sono stato a pregare Dio che tu possa ancora essere salvato ora. Sono incapace nel realizzare un scopo che ho tenuto caldo sul mio cuore — andare e predicare a una congregazione più grande nella Sala dell’Agricoltura durante il prossimo mese: mi trovo contenuto dalla mano del Padrone. Mi è ritornata una cattiva salute e ci sono molto probabilmente mesi di stanchezza e di pena che mi attendono; ma ho pregato che se non posso gettare la rete nel luogo più grande, posso avere il meglio di voi qui. Noi non possiamo avere una più grande congregazione, ma posso essere contento di avere più conversioni.
È una dura predicazione, è un preciso lavoro, a meno che non ci siano risultati. Noi dobbiamo avere conversioni. Come quella donna di un vecchio proverbio: “dammi i bambini o io muoio”. Così è col predicatore: lui deve avere peccatori da salvare, o lui prega di morire. Ascoltatore caro, se questi tempi di risveglio possono venire, la nostra preghiera è che tu puoi pentirti e converti, che i tuoi peccati possono essere cancellati e così puoi partecipare pienamente alle benedizioni inapprezzabili della stagione della grazia.
Ancora una volta, il testo vuol dire, secondo il contesto, il secondo avvento. Gesù deve venire ancora una seconda volta e il suo arrivo sia come una doccia possente che allaga un deserto. La sua chiesa rianimerà e sarà rinfrescata; lei ancora una volta alzerà la sua testa dal suo letargo e il suo corpo dal suo sepolcro. Ma che dolore per te che non sei salvato, quando Cristo ritornerà, perché il giorno del Signore sarà oscurità e non luce per te. Quando Cristo tornerà all’inconvertito, il giorno brucerà come un forno; e tutti gli orgogliosi, sì e tutti quelli che si conducono perfidamente, saranno stoppia. “Ma chi può sopportare il giorno del suo ritorno? E chi starà in piedi quando lui apparirà? Perché egli è come il fuoco raffinatore e come un sapone che purifica: e sederà come un raffinatore e purificatore d’argento, e lui purificherà i figli di Levi.”
Oh, se voi vi pentiste e vi convertiste, sì, voi starete in piedi pienamente assolti, nel giorno del suo ritorno, quando cielo e terra si squaglieranno, quando la pietra solida comincerà a fondersi e le stelle, come le foglie appassite del fico cadranno dall’albero, quando la tromba suonerà spandendo il suo suono in lungo e in largo. Svegliati, tu, morto e viene al giudizio, quando la grande assise starà seduta e il Giudice sarà là, il Giudice dei vivi e dei morti, per separare il giusto dal cattivo. Il Signore abbia misericordia di voi in quel giorno; e così lui potrà salvarvi, se la sua grazia vi farà obbedienti alle parole del nostro santo testo: “Pentitevi e convertitevi, affinché i vostri siano cancellati, quando i tempi di refrigerio verranno dalla presenza del Dio.”
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