Lettura biblica: Atti 13:13-25 SECONDO IL CUORE DI DIO
Per Davide, adempiere la volontà di Dio fu del tutto naturale dimostrando di avere un cuore ben disposto, e come sarebbe bello se tutto ciò potesse essere detto anche di ognuno di noi.
Certamente Dio non avrebbe potuto usare il figlio di Iesse se nel suo cuore avesse trovato incredulità, avarizia, odio o superbia.
Davide era ricolmo di fede in Dio, il suo Creatore, e mentre pasturava le greggi di suo padre poteva cantare di tutto cuore al Signore anche quando gli si presentavano delle difficoltà o veniva a trovarsi in situazioni di pericolo. Vivendo in comunione con l’Eterno poteva immediatamente attingere alla forza della fede, per superare ogni ostacolo. La sua vita fu costellata di vittorie poiché diede prova di una continua e ferma fiducia nel suo Dio.
Ancora oggi, se solo lo desideriamo, può scaturire dalle nostre labbra un gioioso canto di lode al Signore, e possiamo ricevere la forza necessaria per ottenere la vittoria nel Suo nome.
In noi deve esserci fede in Dio, una fiducia completa, ferma ed incondizionata come quella di Davide, di fronte alla quale l’Eterno stesso rese testimonianza che quel servitore aveva dei sentimenti conformi alla Sua volontà. Ma la benedizione più grande Davide l’ebbe quando Dio promise che si sarebbe servito di lui e della sua discendenza per suscitare un Salvatore; nel versetto 23 leggiamo infatti: “Dalla progenie di lui Iddio, secondo la sua promessa, ha suscitato ad Israele un Salvatore, nella persona di Gesù”. Questa promessa costituisce l’aspetto più glorioso dell’intera vita di Davide, essendo una realtà di valore eterno.
Se Dio riconoscerà nel nostro cuore la predisposizione ad adempiere la Sua santa e divina volontà, userà anche noi per “generare” Cristo, il Salvatore, nella vita di quelli che non lo conoscono.
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