Quando la Parola del Signore «mette Radici nel Cuore»-D. L. Moody
Un giorno ho incominciato a studiare nella Bibbia il tema «Amore».
Non so quanto tempo ho passato a cercare tutti i versetti dove ricorre questa parola. Alla fine mi sono proprio saziato di amore e non mi sentivo capace di far altro che amare il mio prossimo.
Se potessi contare tutto il tempo che ho impiegato a chiedere al Signore di darmi più fede, otterrei certamente un totale di parecchi mesi.
In questo tempo mi aspettavo sempre di ricevere, direttamente dal cielo, tutta la fede che avevo chiesto, che sarebbe caduta su di me a mo’ di fulmine.
Un giorno mi accadde di leggere al capitolo 10 dei Romani « la fede viene dall’udire, e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo».
Fino a quel punto avevo chiuso la Bibbia ogni volta che mi mettevo a piegare per la fede; ora la tenni aperta e incominciai a studiarla.
Da allora la mia fede è aumentala.
Mi rammento che una volta mi misi a studiare la misericordia divina.
Non ero mai riuscito a fare una distinzione tra la legge e la grazia. Quando però incominciai a percepire la verità dedicai una settimana intera allo studio di questo argomento.
Mi sentii tanto pieno di misericordia da non poter più resistere tra le pareti domestiche. Uscii e chiesi alla prima persona che incontrai per strada: «Sapete qualcosa sulla grazia divina?»
L’uomo mi guardò meravigliato.
Io non potei far altro che parlargli della grazia per un’ora intera.
Ci sono persone che sostengono di non credere nella salvezza eterna.
Tra coloro che leggono la Bibbia non mi è mai accaduto di incontrare qualcuno che avesse dubbi a questo proposito, poiché la Bibbia è zeppa di citazioni sulla salvezza.
Paolo dice: «io so a Chi credo».
Giobbe afferma: «io so che il mio Redentore vive».
Entrambi non dicono io credo o spero, essi dicono: «io so».
Se tu ti prendi, durante una settimana, il tempo di cercare nella Bibbia ciò che sta scritto sulla certezza della salvezza eterna (in special modo la prima lettera di Giovanni), se tu credi in Gesù Cristo, ti renderai conto che hai tutti i diritti di proclamarti un figlio del Signore.
Leggi le promesse di Dio.
Se un uomo si nutre per un mese di tali promesse non passerà certamente più il suo tempo a lamentarsi e ad enumerare le sue difficoltà quotidiane.
Troppe sono le persone che ripetono costantemente: «Come mi sento fiacco! Come mi sento miserabile!»
Costoro hanno una sola colpa: quella di essere pigri.
Dal libro della Genesi all’Apocalisse, la Bibbia è zeppa di promesse preziose.
Se accettiamo il conforto di queste promesse non ci sentiremo più avviliti e depressi ma incominceremo a lodare Dio e a proclamare la ricchezza della sua grazia.
Altri temi edificanti nello studio della Bibbia sono, ad esempio, la nuova nascita, la separazione dei Cristiani dal mondo, la santificazione, la preghiera, il Regno dei Cieli, la chiesa del Nuovo Testamento, il Paradiso, la divinità di Cristo, gli attributi di Dio, lo Spirito Santo, il ritorno di Cristo, ecc.
Qualche tempo fa sono stato particolarmente beneficiato dallo studio delle 7 promesse di beatitudine elencate nell’Apocalisse (Capitoli: 1:3; 14:13; 16:15; 19:9; 20:6; 22:7; 22:14).
Una grande gioia può anche derivare dalla lettura dei versetti dell’Apocalisse che iniziano con le parole: «a chi vince», oppure da quei versetti nel Vangelo di Giovanni che contengono la parola «fede».
Se vuoi guadagnare qualcuno per Gesù il Vangelo di Giovanni è il libro giusto.
Studia le «cose preziose» menzionate nelle lettere di Pietro oppure il «mutamento» di cui parla la lettera agli Efesini; scopri il senso dei «molto più» e «tanto più» nel capitolo 5 della lettera ai Romani e cerca nei Proverbi la parola «cuore», menzionata ben sette volte al capitolo 23.
D. L. Moody
Tratto da «L’ARALDO DELLA SUA VENUTA»
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