Cristologia: l’amore di Cristo

Cristologia: l’amore di Cristo

 

Il suo significato.

 

Per amore di Cristo si intende il Suo desiderio e la Sua devo­zione per il benessere degli oggetti del Suo affetto. Quanto sopra può servire come definizione finita di ciò che è infinito, ma in un’analisi completa ciò che è infinito è incapace ad essere adeguatamente o completamente definito, per la semplice ragione che l’infinito va al di ciò che può essere raggiunto da una esperienza o da un’osservazione finita. Questo è ovviamente vero dell’amore di Cristo, del quale Paolo dice: « Affinché siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di cono­scere questo amore che sorpassa ogni conoscenza ».

 

Gli oggetti dell’amore di Cristo

1. Dio il Padre.

Giov. 14:31 – « Ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre, e opero come il Padre m’ha ordinato ».

L’amore di Cristo per il Padre costituiva il più cospicuo motivo e la più grande emozione apparenti nella Sua vita. Questo amore era, come Lui stesso, senza principio di giorni o fine di vita. Il Padre era l’eterno oggetto del Suo affetto. Ciò che era così mani­festo nel tempo aveva un’esistenza nelle distese senza fine dell’eter­nità passata.

2. La Chiesa.

Efes. 5:25 – « Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei ».

L’amore coniugale di un marito per sua moglie è esaltato in un tipo dell’amore di Cristo per la Chiesa, ma la più vera affezione che un uomo è capace di possedere e di esprimere per la sua sposa è solamente una debole pittura dell’amore di Cristo verso la Chiesa per la quale ed alla quale Egli ha dato Se stesso.

3. I singoli credenti.

Gal. 2:20 – « Sono stato crocifisso con Cristo, e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuol di Dio il quale m’ha amato, e ha dato se stesso per me ».

Cristo non ama gli uomini in massa, ma come individui. Egli è una persona ed ama ognuno di noi come tale, con un affetto personale.

4. I Suoi

Giov. 13:1 – « Or avanti la festa di pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine ».

Vedi anche Giov. 17:2, 9, 12.

Per « I Suoi » Gesù voleva dire senza dubbio coloro la cui re­denzione Egli aveva assicurata

(1 Piet. 1:18-19); coloro che Gli erano stati dati da Dio il Padre; i credenti eletti di quella e di ogni altra età (Giov. 17:2, 9, 12).

5. I discepoli obbedienti

Giov. 14:21 – « Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui».

L’obbedienza da parte dei discepoli non produce l’amore di Cristo per loro, perché questo è antecedente ad ogni discepolato, ma essa mette in evidenza la manifestazione del Suo amore per loro. L’obbedienza Gli fornisce un’opportunità di speciali esibizioni del Suo amore.

6. I Suoi nemici.

Luca 23:34 – « E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Poi, fatte delle parti delle sue vesti, trassero a sorte ».

Ciò che avrebbe suscitato un’animosità da parte di uomini co­muni, suscitò amore compassionevole da parte di Cristo. Invece di maledire i Suoi nemici, Egli prega per loro.

« Quando i capi Giudei, che avevano gettato via con un giu­ramento la vita di Gesù davanti al tribunale del Governatore ro­mano, udirono parlare per la prima volta della Sua risurrezione, fecero delle rimostranze al testimone: “Tu hai l’intenzione di met­tere il sangue di quest’uomo sopra noi”. Ma a queste stessi uomini gli apostoli predicarono perdono. Essi proclamarono che Gesù era stato esaltato allo scopo di mostrare misericordia ai Suoi nemici uccisori. Ora che Egli è esaltato e i Suoi nemici sono in Suo potere, invece di vendicarsi, Egli offre loro la remissione dei peccati

7. La Sua famiglia umana.

Giov. 19:25-27 – « Or presso alla croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria moglie di Cleopa, e Maria Maddalena. Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo ch’egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco il tuo figlio! Poi al discepolo: Ecco tua madre! E da quel mo­mento il discepolo la prese in casa sua ».

Vedere 1 Cor. 15:7.

Gesù era naturale e soprannaturale. Egli aveva un affetto na­turale per quelli che gli erano legati da vincolo familiare e di amicizia.

8. I fanciulli.

Marco 10:13-16 – « Or gli presentavano dei bambini perché li toc­casse; ma i discepoli sgridavano coloro che glieli presentavano. E Gesù, veduto ciò si indignò e disse loro: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio. In verità io vi dico che chiunque non avrà rice­vuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso. E presili in braccio ed imposte loro le mani, li benediceva ».

Gesù Cristo col Suo amore per i fanciulli mostrò il posto che essi dovrebbero avere in ogni affetto normale. Egli rivelò pure l’at­teggiamento del cuore di Dio verso i piccoli, perché in tutti i Suoi atti e nelle Sue azioni, Egli mostrava e rivelava il cuore di Dio.

9. I peccatori perduti.

Romani 5:6-8 – « Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo è morto per gli empi. Poiché a mala pena uno muore per un giusto; ma forse per un uomo dabbene qualcuno ardirebbe morire; ma Iddio mostra la grandezza del suo amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi ». Vedere Matteo 9:13. Gesù aveva passione e compassione per i perduti. Egli non li amava in quanto peccatori, ma come creature fatte ad immagine e somiglianza di Dio.« Gesù Cristo ama il più abbietto peccatore, con la stessa devo­zione con cui ama il santo più puro; ma Egli non li ama allo stesso modo. Il Suo amore per il peccatore è una cosa; il Suo amore per il discepolo obbediente ne è completamente un’altra. Verso il primo Egli prova pietà, nei riguardi dell’altro Egli si compiace»

(Torrey)

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