UN ONORE NON MERITATO

“…che ti corona di benignità e di compassioni” (Salmo 103:4)

Meditazione di oggi

Questo esprime, tra le altre cose, la perfezione e la completezza del perdono che il Signore ci ha provveduto in Cristo. Pensiamo a ciò che la realtà del perdono porta con sé. Sovente esso rappresenta il trionfo supremo dell’orgoglio. Essere perdonato può costituire per l’autore di un’offesa la più amara delle umiliazioni. Può significare un nemico calpestato e vinto. Alla fine di tutto, quando la forza del vincitore è stata magnificata, e il nemico reso totalmente inoffensivo, il dominatore si abbassa a perdonare. Il perdono può essere strappato ad un cuore restio a implorazioni e a lacrime, oppure ottenuto con denaro, o a rigide condizioni. Quando invece è onesto e completo, il perdono è considerato come un favore da chiedere nel modo giusto: dopo averlo concesso, si prova di aver fatto tutto ciò che la generosità del momento richiedeva. Questo è il perdono tra i nostri simili. È bello lasciare da parte queste misere manifestazioni di grazia e considerare invece il modo in cui Dio perdona. È sorprendente che Egli, il Re dei re e il Signore dei signori, perdona tutti. Il perdono implica che il trasgressore sia tenuto in una qualche considerazione. Persino noi, poveri mortali, possiamo pensare a coloro che potrebbero essere esclusi dal nostro perdono: persone con le quali non ci si abbassa a stabilire un contatto. L’Altissimo perdona le nostre offese, proprio a noi, misere creature che dipendiamo da Lui per la vita, per il respiro, e per ogni altra cosa. Egli perdona abbassandosi a ogni umiliazione, affrontando lacrime e agonia. Egli viene per provvedere al perdono, e ci supplica di accettarlo. Egli ci perdona senza condizioni, ci assolve per riversare su noi il Suo amore, per elevarci e attribuirci un onore non meritato, per coronarci di benignità e di compassioni.

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