PREDICARE IL RAVVEDIMENTO by David Wilkerson

Quale fu il primo messaggio che Gesù diede dopo essere uscito dalla tentazione
nel deserto? La Scrittura dice, “Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a
dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!»” (Matteo 4:17).

Gesù chiamava il popolo a ravvedersi prima ancora di chiamarlo a credere.
Marco scrive, “Ora, dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù venne in
Galilea predicando l’evangelo del regno di Dio, e dicendo: «Il tempo è
compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo»”
(Marco 1:14-15). Cristo predicava, “Ravvediti prima – e poi credi”.

In altri punti, Gesù dice della Sua missione, “Perché io non sono venuto
per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori” (Matteo 9:13). E disse
ai galilei, “No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso
modo” (Luca 13:3).

Il vangelo di Gesù riguardava pienamente il ravvedimento!

Anche Giovanni il Battista predicò il ravvedimento, per preparare Israele alla
venuta del Cristo. Il messaggio di Giovanni ai giudei era semplice e diretto:
“Or in quei giorni venne Giovanni Battista, che predicava nel deserto della
Giudea, e diceva: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!»”
(Matteo 3:1-2).

La gente arrivava da tutte le parti per sentire Giovanni predicare, ed egli
diceva loro senza mezzi termini: “Il Messia apparirà presto in mezzo a voi,
quindi fareste meglio a preparavi ad incontrarlo! Forse siete emozionati
riguardo la Sua venuta, ma io vi dico che i vostri cuori non sono pronti,
perché restate ancora aggrappati ai vostri peccati.

“All’esterno apparite puri e santi, ma dentro siete pieni di ossa di morti!
Siete una generazione di vipere, serpenti, completamente privi del timore di Dio
[vedi Matteo 3:7-12]. Eppure non vi rendete nemmeno conto di essere peccatori.
Vi avverto – dovete affrontare il vostro peccato prima di poter credere nel
Salvatore e seguirlo. Allora ravvedetevi, convertitevi dal vostro peccato e
vivete in un modo che rifletta un cambiamento genuino!”

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