AL DIO SCONOSCIUTO

Atti 17:23
Poiché, passando e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio.

Quando Paolo arrivò ad Atene, la città era piena d’idoli e questo non andava proprio giù all’apostolo: il suo spirito s’inacerbiva dentro di lui nel vedere la città con un numero illimitato d’idoli (Atti 17:16). Paolo, constatando tale idolatria, fu contristato nello spirito e colse l’occasione proprio da quella tradizione così diffusa per annunziare il vero Dio. Agli ateniesi piaceva discorrere e cercare novità e Paolo gli offrì l’occasione, “Or tutti gli Ateniesi e i residenti stranieri non passavano il loro tempo in altro modo che a dire o ad ascoltare novità” ( Atti 17: 21). Ancora oggi nel mondo occidentale, per non parlare d’altri popoli, ci si pone sotto il giogo del politeismo… l’opinione è perché escludere altre divinità per adorare un solo Dio? In fin dei conti che male facciamo? Per questa tradizione pagana ognuno ha il suo SANTO PROTETTORE, IL PATRONO da innalzare e adorare. Questo atteggiamento, però, è quanto mai, pericoloso e pernicioso, perché le nostre idee e opinioni non potranno mai cambiare la legge di Dio che proibisce l’idolatria (Esodo 20: 4-5).
Non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano” (Esodo 20:5)

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