LA TENERA ATTITUDINE DI DIO
“…La tua benignità m’ha fatto grande” (Salmo 18:35)
Dio si è fatto uno con noi per poterci rendere uno con Lui. È sceso sulla terra per essere debole, piccolo e stretto dai nostri limiti al fine di poterci elevare in alto, tra i Suoi prodi vittoriosi. “Infatti, per condurre molti figliuoli alla gloria, questa è la grandezza: ben s’addiceva a Colui per cagion del quale son tutte le cose e per mezzo del quale son tutte le cose, di rendere perfetto, per via di sofferenze, il duce della loro salvezza. Poiché e colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno: per la qual ragione egli non si vergogna di chiamarli fratelli” (Ebrei 2:10). Se penso a Dio soltanto come a un essere sublime, maestoso, e possiedo unicamente la legge tonante dal Sinai o quella incisa sulla pietra, quale speranza potrò mai avere? Quale spazio può esserci per la debolezza, l’ignoranza, le difficoltà? Che cosa può conoscere di tutto questo la legge? Se l’amore e la benignità divina portano Dio sulla terra per essere uno con me nella mia carne e nel mio sangue, uno come me nelle circostanze della vita quotidiana, allora posso avere piena fiducia. Se Egli mi comprende in tutte le mie peculiarità, se tiene conto dei miei bisogni personali, ed è sempre pronto ad aiutarmi, allora posso trionfare. Dio ci chiama nell’infamia e nell’angoscia della croce. Per quanto Egli sia onnipotente ed eterno, i Suoi emblemi sono la rugiada, l’agnello, la colomba e tutto ciò che sottolinea la gentilezza e la tenera attitudine di Dio.
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