APPENA CONVERTITO……………….
Appena convertito, il cristiano, nel suo zelo iniziale, nessuno riesce a distoglierlo dai suoi propositi di servire Dio ed onorarlo ogni giorno con tutte le sue forze. Per nessuna ragione è disposto ad abbandonare la “comune adunanza”, se non per motivi gravi. È lui (o lei) a mettere i “puntini sulle i”, a stabilire delle regole che non lo intralcino nel suo cammino con Gesù. Conoscenti, amici e parenti, si arrendono alle prese di posizione irremovibili del neo convertito. Sanno che è inutile cercare d’invitarlo a feste, banchetti o passeggiate, in determinate ore di alcuni giorni della settimana: è deciso a non mancare dalle riunioni di culto, studi biblici e preghiera. Vuole crescere, insieme ai suoi fratelli, nella grazia e nella conoscenza della Parola di Dio
Nel tempo, però, accade qualcosa di strano: quella risolutezza iniziale lascia lentamente il posto a tentennamenti e dubbi vari riguardo l’efficacia di questo atteggiamento, a detta degli altri, “esagerato”.
Comincia, perciò, ad assumere un atteggiamento un po’ più “elastico”. “In fondo”, egli pensa, “è meglio non dare l’impressione di essere dei fanatici, oppure far credere che qualcuno ci obblighi a far questo o quest’altro”.
Queste elaborazioni mentali sono preludio, purtroppo, di un declino spirituale molto subdolo. La causa potrebbe essere la mancanza di preghiera e lettura della Parola di Dio che affievolisce l’amore verso i peccatori. Il tutto, annaffiato dalle sollecitazioni di quest’ultimi.
Insomma, è un percorso ben studiato alle porte dell’Ades, pur di allontanare il credente prima dalla comunione fraterna, poi, dal suo Salvatore e Signore Gesù, il quale, al contrario, è andato fino in fondo; cioè, fino alla terrificante tortura e morte sulla croce, nel suo ineffabile progetto di salvezza per ciascuno di noi, creature troppo spesso così ingrate…
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