Cristo soffrì e morì per procurare la sua e la nostra gioia-John Piper

 

“Per la gioia che gli era posta dinanzi Egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio” (Ebrei 12:2)

Il sentiero che conduce alla gioia è arduo.
E’ arduo per noi e lo fu per Gesù: a Lui costò la vita, a noi potrebbe costare la nostra. 
“Per la gioia che gli era posta dinanzi Egli sopportò la croce”: prima l’agonia della croce, poi l’estasi in cielo.
Non c’era nessun altro modo.
E adesso, che ne è di noi ?
Egli è entrato nella gioia lasciandoci nell’afflizione?
No.
Prima di morire, Gesù stabilì un legame fra la Sua gioia e la nostra, e disse: “Vi ho detto queste cose affinché la Mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa” (Giovanni 13:11).
Il nostro premio consisterà nel gustare la presenza di Dio con la stessa gioia che il Figlio di Dio prova stando con Suo Padre.

Se Gesù non fosse stato disposto a morire, né Lui né noi avremmo potuto essere per sempre felici. Egli sarebbe stato disubbidiente e noi saremmo morti nei nostri peccati. La Sua gioia e la nostra furono acquistate sulla croce. Ora noi Lo seguiamo sul sentiero dell’amore, ritenendo che “le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo” (Romani 8:18).
Adesso portiamo il Ssuo obbrobrio, ma poi ci sarà altrettanta gioia.
Affronteremo qualunque rischio che e l’amore ci chiederà di correre, non con sforzi eroici, ma sorretti dalla speranza secondo cui “la sera ci accompagna il pianto; ma la mattina viene la gioia ” (Salmo 30:5).

John Piper

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