DAVANTI A GESÙ
“…Figliuola, la tua fede t’ha salvata: vattene in pace” (Luca 8:48)
Il Signore desidera sempre portarci dove possiamo ammirare il Suo volto, udire la Sua voce, avvertire il Suo tocco e sperimentare l’immensità di quell’amore che sorpassa ogni conoscenza. Egli desidera far risplendere su noi la luce del Suo volto e darci la Sua pace. Soltanto questo può soddisfarLo e, di riflesso, rendere soddisfatti anche noi. Davanti a Lui possiamo essere utili. Fin quando la donna si trovava alle spalle di Gesù, nessuno, oltre lei, era a conoscenza della sua guarigione: la sua paura consisteva proprio nell’apprensione che qualcuno ne fosse informato. Che utilità avrebbe mai potuto avere la testimonianza di una donna così povera e debole? Il suo posto era, naturalmente, dietro a Gesù. Nelle prime fasi della salvezza, spesso è presente una certa forma di egoismo. Andiamo a Cristo per ottenere un beneficio personale: cerchiamo il perdono, la speranza, la salvezza, senza forse pensare ad altro. La fede non fallisce, anche quando insegue questo genere di finalità. L’errore e la tristezza subentrano non quando l’anima va a Cristo con una tale attitudine, bensì quando torna con questo stato d’animo. L’errore è commesso quando la fede rimane cieca, priva dell’amore e della devozione che lasciano da parte il proprio io e che permettono all’anima di protendersi verso il Signore. La fede è un fallimento, se non ci porta davanti a Lui per trascorrere la nostra vita nell’amore per il Signore e nel servizio per gli altri. Lì, davanti a Lui, la donna, povera e debole, fu un incoraggiamento potente per il capo della sinagoga, cui sembrava non mancare nulla. Infatti, mentre Gesù era impegnato con lei, il povero Iairo fu sopraffatto dalle terribili notizie che provenivano da casa sua. Tra la folla si fecero largo alcuni, che gli sussurrarono: “Tua figlia è morta: non disturbare più il Maestro”. Osserviamo con attenzione questa scena. Da un lato c’è la gente che, con quelle parole inesorabili, fa precipitare Iairo nella disperazione. Dall’altro lato c’è la Luce, il Signore Gesù che, con autorità, pronuncia parole d’amore che raggiungono l’altro orecchio del capo della sinagoga: “La tua fede ti ha salvato”. Da un lato egli viene tirato per la manica e allontanato, mentre la terribile notizia gela la sua anima: dall’altro la benedetta mano del Maestro si posa su lui. Iairo vede ciò che la fede ha prodotto in quella donna afflitta. “Non temere: solo abbi fede, ed ella sarà salva”. Nell’ora stessa in cui quella povera donna si alzò, la fede di Iairo fu fortificata: questo le concesse di vedere propria figlia ritornare in vita.
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