NOI CI INCARICHIAMO DEL RIMANENTE
E’ stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio. (Ebrei 9:27) Preparati… a incontrare il tuo Dio. (Amos 4:12)
NOI CI INCARICHIAMO DEL RIMANENTE
Un’impresa americana di pompe funebri ha lanciato recentemente il
seguente slogan pubblicitario, tinto di umorismo tendente al nero:
“Morite pure, noi ci incarichiamo del rimanente”. Quel rimanente consiste nella preparazione del corpo, nella sua collocazione nella bara, nell’organizzare le esequie e perfino, se lo si desidera, nel predisporre l’orazione funebre da pronunciare sulla tomba. Dopo ciò, si presume che tutto sia finito. Ma questo non è vero. Dio rivela nella Bibbia qual è la sorte di ogni uomo dopo la morte. Il racconto di Luca 16:19-31 basta per istruirci a questo riguardo. L’anima del credente se ne va presso Gesù nel riposo. L’apostolo Paolo dirà: “per essere con Cristo” (Filippesi 1:23) e ancora: “assenti dal corpo e… presenti col Signore” (2 Corinzi 5:8). Fra breve tempo, quando Gesù ritornerà, i corpi dei credenti saranno risuscitati e così riuniti entreranno nella felicità eterna (1 Tessalonicesi 4:16,17). Ben altrimenti sarà per colui
che non ha creduto. Dopo la morte, la sua anima conosce già dei tormenti in attesa della risurrezione, del giudizio di Dio e della condanna eterna. Dal racconto di Luca 16 è evidenziato un insegnamento estremamente solenne: dopo la morte la sorte eterna di ogni uomo è definitivamente fissata. Nulla e nessuno può sottrarre alla condanna colui che è morto nei suoi peccati, cioè senza averli riconosciuti e giudicati davanti a Dio accettando Gesù come proprio Salvatore. Lettori, affrettatevi dunque! È oggi che bisogna fare questo
passo.
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