IL PRIMO “NO”

“Com’egli saliva sulla barca, l’uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va’ a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te». Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatte per lui. E tutti si meravigliavano” (Marco 5:18-20).
L’idea secondo la quale: “Qualunque cosa chiedi, Dio te la deve dare”, subisce un duro colpo quand’è confrontata con questo passo evangelico.
Il Signore ha appena liberato un uomo posseduto dai demoni restituendogli dignità e sanità di mente.
Finalmente libero, colui che era stato indemoniato rivolge a Cristo, con insistenza, una preghiera bellissima: “Signore permettimi di venire con te”. Ma Gesù non glielo permise, in altre parole gli disse di no.
La prima preghiera di questo nuovo cristiano non concerneva cose materiali; Egli non domandò ricchezze, né successo personale, ma chiese soltanto di poter seguire Gesù, di rimanere con Lui.
Eppure… Cristo gli oppose un deciso rifiuto, accompagnato da un ordine chiaro: «Va’ a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te».
Sicché, possiamo ben dire che la vita cristiana di quest’uomo iniziò con un “no”.
La lezione che impariamo da questa storia è tanto semplice quanto profonda: anche quando Gesù risponde di no alle nostre richieste, il risultato sarà sempre una benedizione!
Infatti, colui che era stato posseduto, accettò la volontà di Dio e annunziò le grandi cose che il Signore aveva fatto per Lui entrando a far parte della gloriosa schiera dei testimoni di Cristo.
E avvenne che, vedendo la sua vita trasformata e ascoltando la sua storia… tutti si meravigliavano!
Carissimi amici e fratelli, quella passata potrebbe essere stata per qualcuno di noi la settimana in cui il Signore ci ha negato qualcosa che avevamo chiesto con fiducia e semplicità e forse anche con intenso zelo.
Ovvero, questa che è iniziata potrebbe essere la settimana in cui Gesù dirà di “no” alla nostra preghiera.
Se questo è accaduto (o sta per accadere), non è il caso di sederci sulla spiaggia osservando la barca sulla quale volevamo salire, macerandoci l’anima nel domandarci se abbiamo sbagliato noi a desiderarlo o Dio a dirci di no.
Continuare a rimuginare su quello che “sarebbe potuto essere e non è stato”, perché Gesù ci ha chiuso una porta, non è soltanto inutile, ma è profondamente sbagliato: è un peccato di ribellione.
Per alcuni la rivolta si manifesta con veemenza e in altri con la frustrazione.
In ogni caso, si sta insorgendo contro la volontà di Dio.
Che cos’è che Dio non ti ha permesso di fare?
Forse Gesù ha sbarrato una via che ti sembrava spianata nella tua vita affettiva, lavorativa o anche nel tuo servizio per Lui?
Non fissarti sul quel dito che ti nega qualcosa, ma guarda in fondo a quegli occhi pieni d’amore, di Colui che ha dato la Sua vita per te!
Come potrebbe volere il tuo male?
Come hai potuto pensare una cosa cosi stolta?
Se ti ha chiesto di stare da solo mentre cercavi compagnia, se ti ha detto di nasconderti mentre ti volevi mostrare, se t’ordina di arare mentre vorresti mietere, fidati di Lui!
Egli sa quello che fa!
Scegli di fare quello che ti chiede.
Se Gli ubbidirai, realizzerai la pienezza della volontà di Dio… la Sua gloria, la salvezza dei perduti e la tua gioia in Lui!

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