“Chi è saggio ponga mente a queste cose! Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie del Signore sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno.” (Osea 14:9).

Salmo 107: 4, 5, 10, 11, 33, 35, 43

“Essi vagavano per il deserto…”, fu proprio per l’incredulità nei confronti delle promesse di Dio a far sì che il popolo vagasse per il deserto e che impedì loro di entrare nella terra promessa. Non osservando la parola di Dio il popolo non fa altro che allontanarsi da Dio e in seguito patisce le amare conseguenze della propria ribellione con l’animo di non ritornare al Suo Dio.
Sei stretto dalle catene? Sei preso dai legami dell’afflizione? Il tuo corpo è malato perché hai commesso peccato? Di chi è la colpa? Ti sei allontanato da Dio? Hai rinnegato la Sua divina parola? Certamente.
Dio, a coloro che sono Suoi, fà sempre conoscere il loro comportamento, le loro trasgressioni, poiché si sono insuperbiti; Egli apre così i loro orecchi agli ammonimenti e li esorta ad abbandonare il male. i Suoi figlioli possono scegliere se ascoltare il loro Padre oppure possono scegliere di NON ascoltarLo. Chi non ascolta il Padre è un empio di cuore e non fa altro che abbandonarsi alla collera, e non implora il suo Dio.
“Soffrivano la fame e la sete..”, pur vedendo che il Signore ha sempre puntualmente provveduto loro da mangiare con la manna dal cielo e con l’acqua che scaturiva dalla roccia. Ma era giusto “soffrire” quando Dio stesso era con loro? È giusto “soffrire” e venir meno mentre Dio è sempre con noi? La risposta è… no! Dio è un Padre compassionevole, generoso, e provvede ai bisogni dei Suoi figli. Eppure, mentre i nostri pensieri sono sempre incentrati sul cibo, il Signore pensa a qualcosa di più importante: il nostro cuore. Sì, provvede per la Sua misericordia e bontà, ma fa in modo da testare i nostri sentimenti. Il Signore disse: “…così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge” (Esodo 16:4). Il Signore vuole sempre benedire e vuole che noi rispondiamo con fiducia nella Sua provvidenza, ricevendo le benedizioni ai Suoi termini, non a quelli dettati a noi stessi. Questo è un test per valutare e per verificare la disposizione del nostro cuore. Seguiamo Dio o i nostri bisogni? Dio ha sempre fatto, continua e continuerà a farlo, la promessa di provvedere pane a sufficienza ogni giorno. Il popolo d’Israele doveva raccoglierne una provvista quotidiana e non conservarne per il giorno dopo; infatti quanto raccoglievano e misuravano, bastava. Il fatto che avanzava altra manna, era un’altra prova per verificare se il Suo popolo avesse ubbidito e seguito alla lettera le Sue istruzioni. Quando era finita la manna del giorno, essi dovevano andare a letto e dormire confidando nel fatto che, al loro risveglio, ci sarebbe stata dell’altra manna. Potevano credere che Dio era in grado di provvedere loro il cibo quotidiano? Oppure ne avrebbero accumulato per mettersi al riparo dalla fame? Ne accumularono. Eva e Adamo avranno pensato: “Ha davvero detto Dio di non mangiare questo frutto altrimenti morremo?” Il popolo avrà pensato: “Ha davvero detto Dio che non possiamo tenere un po’ per il mattino dopo? Che male c’è? Ne prendo solo un piccolo extra per arrotondare il peso…”. Attenzione, non c’è niente di male nel voler mangiare, e niente di male nel chiedere a Dio il cibo. Il problema è un’altro. Loro volevano cibo e lo volevano alle loro condizioni, e non credettero che il Signore avrebbe provveduto. E questo è anche il nostro problema, oggi. Perché ti preoccupi? Perché ti lamenti? Perché sei in ansia? Perché non credi che Dio provvede ogni giorno per te ciò che è necessario e, soprattutto, vuoi dettare le tue condizioni a Dio. Tu sai che Dio è il Sovrano e il Signore e che dovrebbe essere Lui a dettare le condizioni e, proprio per questo, non hai fiducia, e vivi in continua preoccupazione e ansietà. Come è stato già detto, Dio non è un distributore automatico di benedizioni; il popolo avrebbe preferito un macchina distributrice di manna che garantisce la perpetua soddisfazione del loro desiderio, una cosa che non richiedesse di riconoscere Dio o confidare in Lui. Perché essere prigionieri nell’afflizione e nelle catene delle preoccupazioni e ansietà e soffrire quando possiamo essere liberi di confidare in Dio ed essere certi di avere sempre qualcosa da Dio? Perché devi soffrire per le proprie colpe? Sei tu capace di credere e di agire in base a tutte le dichiarazioni di Dio, di fidarsi della guida di Dio e di ubbidire ai Suoi ordini? La vita umana necessita di ciò che proviene dalla bocca di Dio, che prima di ogni cosa soffiò nelle narici dell’uomo un alito vitale. Questo ci deve far comprendere che, mentre il pane ci tiene in vita fisicamente, SOLO la Parola di Dio dà alla vita umana significato, forma, finalità e valore.
“Egli muta i fiumi in deserto e le fonti d’acqua in luoghi aridi”, e Dio lo fa quando i nostri desideri, i nostri occhi, e il nostro cuore sono rivolti ai beni materiali e quando Gli voltiamo le spalle. Solo quando volgiamo lo sguardo fisso su Cristo Gesù, solo quando desideriamo i beni spirituali, solo quando siamo umili e sottomessi a Dio, solo quando desideriamo sempre ubbidirGli, allora “Egli muta il deserto in lago e la terra arida in fonti d’acqua”.
“Chi è saggio osservi queste cose e consideri la bontà del Signore”. Che cosa hai più a che fare con i tuoi idoli? Affidati a Dio, ed Egli veglierà sempre su di te; il tuo Dio è come un verdeggiante cipresso, e da Lui verrà il tuo frutto.
“Chi è saggio ponga mente a queste cose! Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie del Signore sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno.” (Osea 14:9).

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