NON SIATE IN ANSIA DEL DOMANI
Non siate dunque in ansia per il domani; perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. (Matteo 6:34) Lavorando tranquillamente. (2 Tessalonicesi 3:12)
NON SIATE IN ANSIA DEL DOMANI
Gesù non dice di non occuparsi del domani; d’altronde, in Proverbi
6:6-8 il lavoro della formica che fa provviste per l’inverno ci è dato come esempio. Il Signore dice semplicemente di non essere solleciti per il domani. Ora, essere sollecito per l’avvenire ed occuparsi dell’avvenire sono due atteggiamenti molto diversi. Il credente più fedele lavora per il domani. Se è coltivatore, ara e semina in autunno per mietere l’estate successiva. Può anche capitare che trascurare il lavoro comporti preoccupazione. Un contadino che non avesse fatto in tempo debito i lavori di autunno subirebbe, l’estate seguente, le conseguenze della sua imprevidenza. In questo caso il lavoro sarebbe stato il mezzo per evitare la preoccupazione. Così il credente saggio lavora tranquillamente rigettando ogni preoccupazione sul Signore (1 Pietro 5:7). Lo Spirito Santo gli insegna ad attendere ai suoi doveri: e uno di questi consiste nel lavorare per provvedere ai propri bisogni (2 Tessalonicesi 3:12). Non lo fa né per amore del denaro, né secondo la sua fantasia, ma secondo la volontà di Dio. Egli lavora per obbedienza e per amore per Dio, realizzando anche che cadrebbe tosto nel disordine morale se vivesse nell’ozio. Il credente conosce Dio come suo Padre il cui amore ha provveduto ai bisogni eterni della sua anima e s’interessa anche a quelli della vita presente.
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