“…veduto da lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, giunto al fico, non vi trovò nient’altro che foglie”; “…smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato” (Marco 11:13; Giovanni 2:16)

La foglia è apparenza ingannevole.
Dio non scherza quando dice che il peccato prima o poi avrà tragiche conseguenze e che se non ce ne ravvediamo, periremo anche noi in un modo o in un altro. Non esiste nessuna grazia a buon mercato. Nessuno si illuda. Nessuno pensi che le menzogne e le ipocrisie non siano mai scoperte e che non ci siano delle conseguenze. La pazienza di Dio non durerà per sempre, il tempo della grazia verrà alla fine; non sappiamo quando, ma verrà. Puoi tu permetterti di rimandare la fine? Questo dovrebbe farci riflettere e far esaminare bene la nostra vita. Il fico può rappresentare il popolo di Dio e può rappresentare te stesso. Avrai delle bellissime foglie, che suonano al soffiar del vento ma…c’è il frutto? Gesù non si fida dell’apparenza e non la vuole, ciò che Gli importa è il frutto. Solo coloro che ubbidiscono alla parola del Signore il tempio sarà una casa di preghiera, e noi stessi siamo il tempio. Il frutto è proprio la preghiera, ossia l’avere una stretta relazione con il Padre. Le foglie indicano che nominiamo Dio e Gesù Cristo ma senza avere nessun rapporto personale e senza conoscerLo veramente; il frutto è la presenza di Dio nella nostra vita. Di conseguenza, il nostro tempio è contaminato dall’affarismo, quindi dal denaro, dai beni di ogni genere, dai nostri desideri terreni e dai nostri sogni terreni (sia uno che l’altro sono puramente egoistici, per i propri vantaggi, perché si pensa ad essere utili qui sulla terra, a voler farsi un nome, a occupare un posto importante a tutti i costi, e sappi che Dio non sà che farsene di coloro che hanno questi ideali), e dal raggiungere vari obbiettivi che ci prefissiamo. Nel tuo tempio sono presenti una serie di espedienti che servono solamente per far soldi. Quindi nel nostro tempio c’è questa forma di mercato. E ci sono molti che hanno la tentazione, commettendo peccato poi, di fare delle cose sacre un mezzo per arricchirsi, facendo in modo che le opere di Dio raggiungano il successo per il nostro tramite, e esaltano il servizio cristiano con l’essere sempre indaffarati nel fare tante cose. Tutto questo si può racchiudere in una sola parola: idolo. Hai foglie della professione esteriore, ma nessun frutto per Dio, e la mancanza del frutto può indicare anche il fatto che non si è realmente realizzata la salvezza. Questo è segno di irriverenza, fondamentalmente, nei confronti di Dio e nei confronti del tempio. Tu, fico, puoi essere condannato per non aver prodotto ciò che il tuo aspetto promette con tanto di fogliame. Questo è un monito per l’assenza di frutti spirituali, ed indica la presenza dell’ipocrisia e della sterilità spirituale. Chi professa di dimorare in Cristo, per forza, porterà dei frutti, altrimenti è tutto falso. Molti si dichiarano cristiani ma non sono veramente nati di nuovo mediante la fede in Cristo Gesù. Nessuno può godere della sollecitudine di Dio, se non produce frutti di giustizia a gloria e lode di Dio. L’uomo vive al solo fine di onorare e di essere gradito al Creatore. Nel tuo tempio Gesù non si sente a casa propria, giacché rifiuti di riconoscere il posto che Gli spetta, e rifiuti la Sua parola: “Vendi tutto, rinunzia a tutto e a te stesso”. Tu, tempio, affidati al Signore affinché costantemente ti purifichi da ogni contaminazione. La nostra vita deve essere ripiena della presenza di Dio, della preghiera, dell’adorazione; nel tuo tempio ci deve essere solo la preghiera e l’adorazione, e l’ascolto e l’ubbidienza alla Sua parola senza nessun disturbo. 
Solo così potrai portar frutto, e potrai essere usato da Dio per essere di benedizioni per gli altri.

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