“CHE ANDASTE A VEDERE?” (Luca 7:24-26) — “COSA VEDI?” (Marco 8:24) — “CHI HA VISTO ME, HA VISTO IL PADRE” (Giovanni 14:9)

Il vedere, porta ad una cognizione di consapevolezza; il poter testificare un fatto accaduto, o una realtà constatabile. Nelle nozioni di apprendimento didattico, è accertato che, la parte visiva, recepisce una percentuale più alta della parte uditiva, essendo una dimostrazione pratica di quanto si ascolta. — Molte volte GESU’ domandava in che maniera si vedevano le cose. Come a volerne correggere la visione, e dirigerne gli obiettivi, della vita dell’uomo. Perché non sempre l’uomo “vede” in maniera reale, le cose che guarda.

CHE ANDASTE A VEDERE? — E’ la domanda che GESU’ pose, a chi era andato a vedere Giovanni Battista. Vedeste una canna dimenata dal vento? (ovvero, un uomo senza alcuna mèta, ne futuro) Vedeste un uomo in sontuosi vestimenti? (ovvero, un uomo che poteva trarne beneficio, dalle sue orazioni, tanto da produrne un seguito di seguaci, che lo eleggesse) O vedeste un profeta (ovvero, un uomo che abnegava la propria vita per servire DIO) Credo che il modo di vedere Giovanni Battista, rivelava la disposizione di spirito dei presenti. Le prime due risposte, erano sicuramente, quelle pronunciate da coloro che andavano solo a “guardare” per curiosare. Ma chi andava a “vedere” con il cuore, vedeva la realtà dell’Evangelo, attraverso un vero e profondo Spirito di Profezia, di un uomo consacrato.

COSA VEDI? — Diventa una domanda singolare. Che non si deve mescolare al parere degli altri. Ma un tu per tu con CRISTO, per una risposta che dal nostro cuore possa arrivare al cuore di CRISTO. Questa è la domanda che CRISTO pose al cieco, a cui riaprì gli occhi. Dapprima, questi, vedeva gli uomini come alberi, poi, al secondo tocco di CRISTO, vide tutti chiaramente. Gli alberi rappresentano quella parte di vita vegetativa; una condizione che l’uomo vive, perché spento nello spirito; una vita sterile, vuota e senza speranza. Da uomini ciechi che eravamo, non ci siamo contentati del primo tocco di CRISTO. Abbiamo aspettato il secondo intervento, perché potessimo vedere chiaramente ogni cosa, tornando ad essere nuovamente: anima vivente, e non più esseri sterili e vegetativi.

CHI HA VISTO ME, HA VISTO IL PADRE — Senza l’intervento di CRISTO, non si riesce a vedere la condizione umana, quanto meno, si potrebbe vedere DIO Padre? Tutto inizia da un’incontro. Coloro che andavano a vedere Giovanni Battista, venivano preparati ad un’incontro con CRISTO, ed a Sua volta CRISTO, prepara per un’incontro con DIO Padre. Ma prima c’è bisogno di essere toccati da CRISTO, perché i propri occhi si aprano dalle strade buie di questo mondo. Che gioia per il cieco che recuperò la vista. Che gioia per ogni uomo, quando aprendo gli occhi dell’anima, comincia a vedere GESU’ nella propria VITA. Tutte le battaglie di questo mondo finiranno; perché si è giunti alla porta della vittoria eterna, perché DIO ci sarà PADRE, e sarà il nostro premio eterno.

Una cosa è certa; DIO non può essere la causa della cecità fisica di un uomo. Per certo, nessuno ignorerà che l’autore degli occhi e di ogni organo umano è proprio LUI. Escludendo anche, che DIO possa essere la causa della cecità spirituale. – Tra la cecità fisica e spirituale, è da distinguere che: la prima si contrae, causa malattia, incidente o infermità congenita; la seconda è causata semplicemente dalle tenebre del peccato, che oscura, o per meglio dire, acceca la vista spirituale dell’uomo – Incredibile a sapersi, ma la BIBBIA ci rivela che: “Gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce” (Ev. Giovanni 3:19). Questo spiega, perché nonostante DIO, doni possibilità di guarigione, solo pochi, vanno a CRISTO per ricevere la vista spirituale.

L’uomo di per se stesso, vive su delle condizioni che autoimpediscono l’accesso a conoscere COLUI che PUO’ e VUOLE, guarirlo dalla cecità. Ad esempio: “Chi rifiuta di credere (in CRISTO) non vedrà la vita” (Ev. Giovanni 3:36) — “Chi pecca non vede DIO” (I Ep. Giov. 3:6) — “Chi fa il male non ha visto DIO” (III Ep. Giov. 1:11) Quindi il “rifiuto” il “peccato” la “malvagità” alimentano la condizione di cecità dell’uomo. – Amare le tenebre più che la luce. Forse perché l’uomo è riuscito a costruirsi delle luci artificiali, che diano apparenti luci, alle tenebre in cui piace vivere; ma alla fine, quando si spegneranno i giorni a lui destinati, si accorgerà che, le tenebre sono ancora li ad avvolgerlo. Perché hanno amato il peccato, la malvagità ed hanno rifiutato la luce di Dio per essere guariti.

Ma chi va a CRISTO con il desiderio di vedere; allora vedrà la luce di CRISTO, e vedrà anche la guarigione. Nel corso della mia vita ho conosciuto ogni genere di uomo o di donna, che usciti fuori dalla condizione di tenebre, hanno cambiato la loro destinazione di vita, i cui occhi si sono aperti a CRISTO. Perché non c’è uomo o donna che vive al di fuori di questo mondo di tenebre. Tutti ne eravamo immersi. Ma chiunque decide di cambiare destinazione, cercando CRISTO; incontrerà CRISTO e vedrà CRISTO. Si, la luce di CRISTO, ci ha ridonato la vista. LUI è la prima persona che abbiamo visto…. E dal quel momento la nostra ottica è cambiata, perché sarà guarita. —- Davide Dilettoso —-

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