A VALLE, TRA LA FOLLA

Quando tornarono tra la folla, un uomo gli si avvicinò, gettandosi in ginocchio davanti a lui… (Matteo 17:14)

Gesù aveva portato con Sé, sul monte, Pietro, Giacomo e Giovanni. L’esperienza che fecero fu straordinaria. Nel gergo pentecostale potremmo definirla una “grande benedizione”.

Ciò che colpisce, però, è la netta differenza fra l’idea di Pietro:

“È bello per noi stare qui”, e la fretta di Gesù di tornare a valle, andare avanti, continuare il Suo cammino verso la croce, “Perché per quello era venuto”.

Carissimi, è vero che talvolta, nell’urgenza di spronare a scendere a valle potremmo sottovalutare l’importanza del Monte della preghiera, della contemplazione, della rivelazione… ma stiamo attenti a non cadere nell’errore opposto: il cristianesimo che Gesù ha insegnato non è teorico, ma pratico.

Ogni esperienza spirituale, ogni benedizione e crescita spirituale deve essere messa alla prova dei fatti: a valle, in mezzo alla folla.

Là dove ci sono sofferenze di cui noi, alle volte, non abbiamo alcuna conoscenza, discepoli che non sanno che cosa fare, grida d’aiuto strazianti che non devono rimanere inascoltate.

Quello di cui la nostra società ha bisogno è di “cristiani da strada” che non siano a disagio a portare la loro fede nel mondo reale, con azione concreta, alimentata dalla fede, ma profondamente pratica.

È bello pregare, essere amati e curati, sentire la voce di Dio, vedere la gloria di Cristo… ma è importante “spendere” queste esperienze a valle, in mezzo alla gente. Per vedere Gesù liberare chi è schiavo del male, per essere di esempio e ispirazione, di conforto e aiuto.

E per te che sei nella valle, in difficoltà e nel bisogno sappi questo: Dio non è lontano da te, anzi. Nella Persona del Suo Figlio diletto è venuto fino a te, per farti del bene. Credi in Lui, invoca il Suo Nome ed egli opererà in tuo favore.

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