Ogni Persona è Dio
La fede cristiana proclama che tutte e tre le Persone sono Dio. Analizziamole separatamente.
Innanzi tutto, non vi sono dubbi sul fatto che il Padre è Dio. Nell’Antico Testamento, il profeta grida: “O Eterno, tu sei nostro padre” Is 64:8. Nell’Antico Testamento, la designazione di Padre è rara, ma spesso è sottintesa nelle espressioni come queste: “Così dice l’Eterno: Israele è il mio figliuolo, il mio primogenito” Eso 4:22 “quando Israele era fanciullo, io l’amai, e fin dall’Egitto, chiamai il mio figliuolo” Os 11:1.
Tuttavia, è con l’avvento di Gesù che la comprensione di Dio come Padre diventa di primaria importanza. Gesù parlò di Dio come suo Padre, e usò spesso l’espressione “Padre vostro che è nei cieli” per es. Mt 5:45 rivolgendosi alle moltitudini. Inoltre, disse ai suoi discepoli di pregare così: “Padre nostro che sei nei cieli” Mt 6:9. In molti discorsi e in molte parabole, Gesù descrisse la premura paterna di Dio, ma soprattutto i discepoli sperimentarono che Dio è un Padre condividendo la fiducia, la sicurezza e la certezza di Gesù nella volontà del Padre. La loro vita fu sempre più immersa nella realtà di Dio come Padre.
Allo stesso modo, anche il resto del Nuovo Testamento testimonia spesso che Dio è Padre. Le citazioni bibliche sono così numerose, che non occorre citarle. Tuttavia, possiamo menzionare un versetto particolarmente significativo: “Perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre” Ga 4:6. La consapevolezza intima che Dio è un Padre sorge nel cuore del credente mediante la testimonianza interiore dello Spirito Santo.
Infine, è importante osservare che Padre non è solo un titolo di Dio, ma denota anche la realtà del rapporto: essere padre significa generare qualcuno, altrimenti non può esservi paternità. Dunque, nel Nuovo Testamento la concezione di Dio come Padre assume un nuovo e duplice significato. Prima di tutto, Dio è definito il Padre di Gesù Cristo: “Il Padre del nostro Signor Gesù Cristo” Ro 15:6 2Co 1:3 e altrove. Questo non si comprende solo in senso temporale, ma come un rapporto eterno per es. si veda Gv 17:1-4. In secondo luogo, è anche “Dio nostro Padre” Ro 1:7 1Co 1:3 e altrove perché, essendo “nati di nuovo,” siamo suoi figli e siamo stati adottati nella sua famiglia. In sintesi, “Dio Padre” non è solo uno dei tanti titoli divini, ma è la designazione specifica che attesta il suo rapporto con Gesù Cristo e con tutti quelli che in Lui hanno ricevuto vita.
Inoltre, si consideri la testimonianza biblica del fatto che il Figlio è Dio. Nell’Antico Testamento, il riferimento più chiaro al Figlio si trova nei Salmi: “Io spiegherò il decreto: l’Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi io t’ho generato” Sl 2:7. Questo versetto è citato varie volte nel Nuovo Testamento in riferimento a Cristo. Parlando della superiorità del Figlio rispetto agli angeli, la Bibbia dice: “Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato” Eb 1:5? {1} Questi versetti non affermano che il Figlio è Dio, ma nello stesso Salmo leggiamo: “Servite al Signore con timore, e gioite con tremore. Baciate il figliuolo, che talora egli non si adiri, e che voi non periate nella vostra via” Sl 2:11,12, Diod.. Questo implica inequivocabilmente la divinità del Figlio. {2} L’epistola agli Ebrei enfatizza ulteriormente il concetto dicendo: “Il tuo trono, o Dio, {3} è ne’ secoli dei secoli, … Dio, l’Iddio tuo, ha unto te d’olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni” Eb 1:8,9. Il Figlio è definito chiaramente Dio. L’ultima citazione è tratta dal Sl 45 che, pur rivolgendosi al “re” Sl 45:1 senza menzionare il Figlio, è un Salmo messianico, quindi si riferisce al Figlio cfr. Sl 2, come spiega chiaramente il Nuovo Testamento. Oltre ai Salmi, il libro di Isaia che è il libro dell’Antico Testamento con maggiori allusioni al Figlio come Dio dice: “Poiché un fanciullo ci è nato, un fanciullo ci è stato dato, … sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace” Is 9:5. Il Figlio sarà il “Dio potente”.
Nel Nuovo Testamento, Gesù Cristo è definito spesso Figlio di Dio. Questa è un’espressione ricorrente dall’introduzione di Marco, “principio dell’evangelo di Gesù Cristo, Figliuolo di Dio” Mr 1:1, a tutti i Vangeli e in tutte le epistole. Oltre a definirlo “Figlio di Dio,” molti versetti identificano Gesù come Dio. Il prologo del Vangelo di Giovanni, per esempio, inizia con queste parole: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” Gv 1:1. {4} La Parola identificata con Dio, in seguito viene identificata anche con il Figlio: “E la Parola è stata fatta carne … e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre” Gv 1:14. Per cui, il Figlio, la Parola incarnata, è Dio. Questo è confermato anche da qualche versetto successivo: “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, {5} che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere” Gv 1:18, Diod. Qui l’unigenito Dio è il Figlio, come si vede in Giovanni: “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” Gv 3:16. Il Figlio è Dio e, come abbiamo visto in precedenza, questo è ribadito anche nell’epistola agli Ebrei: “Dice del Figliuolo: Il tuo trono, o Dio, è ne’ secoli dei secoli” Eb 1:8.
Vi sono molti altri brani che, pur non utilizzando direttamente l’espressione “Figlio,” parlano di Gesù Cristo come Dio. Per esempio: “È venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno” Ro 9:5; {6} “aspettando la beata speranza, e l’apparizione della gloria del grande Iddio, e Salvator nostro, Gesù Cristo” Tt 2:13, Diod; {7} “Simon Pietro, servitore e apostolo di Gesù Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo” 2Pi 1:1. {8} Essendo “Dio sopra tutte le cose e Dio Salvatore,” Gesù Cristo è chiaramente Dio. A questi brani si aggiunga il versetto in cui Tommaso disse a Gesù “Signor mio e Dio mio” Gv 20:28, e l’epistola ai Filippesi, che del Cristo incarnato dice che era “in forma di Dio” Fl 2:6. Non vi sono dubbi sul fatto che il Nuovo Testamento riconosce il Figlio di Dio, Gesù Cristo, come Dio.
A questo punto, si deve aggiungere che questa verità biblica fu essenzialmente una rivelazione e un’esperienza personale. Il primo versetto del Vangelo di Marco e il prologo del Vangelo di Giovanni sono frutto dell’incontro dei primi discepoli con Gesù. È necessario ricordare che i primi discepoli erano tutti ebrei con una fede radicalmente monoteista come si è visto in precedenza, quindi erano nettamente contrari all’idea di un Dio diverso dal Signore adorato. Vivendo in comunione con Gesù, però, iniziarono a capire che, per quanto Gesù fosse umano di questo non avevano dubbi, in Lui c’era qualcosa di misterioso, qualcosa che non apparteneva alle virtù umane. Gesù fece cose che solo Dio poteva fare o aveva il diritto di fare: perdonò i peccati, calmò le onde del mare e risuscitò i morti. I discepoli, che erano ebrei osservanti per noi è difficile da immaginare!, chiamarono Gesù Signore, {9} si prostrarono dinanzi a Lui in adorazione {10} e credettero nella sua risurrezione dopo la croce. {11}
Inoltre, i discepoli lo conobbero anche come Salvatore perché, dopo una terribile notte di tradimento e rinnegamento, ricevettero il suo perdono misericordioso e trovarono nuova vita nel suo nome. Come potevano dubitarne? Colui che si definiva “Figliuolo dell’uomo” era veramente Dio; il Figlio di Dio era Dio.
Ancora oggi la vera fede cristiana considera Gesù Cristo il Figlio di Dio. La Bibbia ne rende testimonianza, ma ciò che moltissimi individui hanno scoperto con l’esperienza personale è che Gesù dimostra di essere tutto ciò che dicono le Scritture. I credenti sanno che Gesù ha operato la salvezza nei loro cuori, e sanno che Dio è l’unico che può farlo, quindi Gesù è sia Salvatore sia Dio. Inoltre, i credenti hanno consacrato la propria vita completamente a Cristo, che continua a guidarli nella vittoria, quindi è sia Signore che Dio. Il fatto che il Figlio è Dio è l’assoluta e completa verità.
Anche lo Spirito Santo è Dio. Nell’Antico Testamento, l’espressione Spirito Santo non viene mai usata. L’espressione più simile che vi troviamo è “lo spirito tuo santo” Sl 51:11, e “il suo Spirito Santo” Is 63:10,11. Tuttavia, nell’Antico Testamento troviamo spesso espressioni come “lo Spirito di Dio,” “lo Spirito dell’Eterno” o semplicemente “lo Spirito.” Nella Genesi leggiamo che “lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” Ge 1:2. Lo Spirito dell’Eterno scese spesso su guide scelte da Dio giudici, profeti, re e altri, e fu profetizzato che lo Spirito avrebbe riposato sul Messia Is 11:2 e altrove. Indipendentemente dalla diversità delle designazioni, si tratta sempre dello stesso Spirito Santo.
Nel Nuovo Testamento troviamo ancora le espressioni “Spirito”, “Spirito di Dio” e “Spirito dell’Eterno” usate nell’Antico Testamento, ma troviamo anche le espressioni “Spirito del Padre vostro” Mt 10:20 “Spirito di Gesù” At 16:7 “Spirito di Cristo” Ro 8:9 “Spirito del suo Figliuolo” Ga 4:6 e “Spirito di Gesù Cristo” Fl 1:19. Tutte queste espressioni sono riassunte nell’espressione Spirito Santo, che viene usata in tutto il Nuovo Testamento, e denota sempre “lo Spirito Santo di Dio” Ef 4:30.
Ma questi riferimenti dall’Antico al Nuovo Testamento dimostrano chiaramente che lo Spirito Santo è Dio? Abbiamo visto che lo Spirito Santo è personale, quindi non potrebbe essere soltanto una manifestazione personale di Dio? No, perché, come dimostra la rivelazione biblica, è evidente che lo Spirito Santo è Dio. Lo “Spirito del Padre vostro è lo Spirito della verità” che procede dal Padre Gv 15:26, ed è Dio. Lo “Spirito di Cristo” è lo Spirito “sparso” At 2:33 attraverso Cristo, ed è Dio. Quando nella Chiesa delle origini Anania mentì “allo Spirito Santo,” Pietro disse: “tu non hai mentito agli uomini ma a Dio” At 5:3,4. Lo Spirito Santo è Dio nella persona dello Spirito.
È importante sottolineare che la Chiesa del I secolo sperimentò chiaramente la deità dello Spirito Santo. Avendo ricevuto lo Spirito Santo durante la Pentecoste, e vedendo ogni giorno le “gesta dello Spirito Santo” riportate nel libro degli Atti, sperimentarono una disarmante realtà esistenziale. Spesso si legge che gli uomini erano “pieni di Spirito” At 6:3,5 7:55 11:24; che i missionari furono incaricati dallo Spirito Santo At 13:1 ss; che gli apostoli e gli anziani dissero “è parso bene allo Spirito Santo ed a noi” At 15:28; che lo Spirito Santo cambiò l’itinerario di Paolo in Asia At 16:6-8; ed il profeta dichiarò: “Questo dice lo Spirito Santo” At 21:11. In sintesi, lo Spirito Santo fu la realtà che guidava e pervadeva la Chiesa apostolica. I primi Cristiani sapevano che lo Spirito era Dio nel modo più sorprendente.
Nel risveglio spirituale di oggi c’è una consapevolezza simile della presenza e della potenza di Dio nello Spirito Santo. Molti hanno sperimentato una nuova discesa pentecostale dello Spirito, quindi ciò che in passato poteva sembrare oscuro è diventato chiaramente reale. L’affermazione “lo Spirito Santo non è più uno spirito!” {12} illustra ciò che molti hanno sperimentato. Lo Spirito Santo è il vero Dio nella sua presenza e nelle sue attività personali e dinamiche.
{1} Cfr. At 13:33 Eb 5:5.
{2} “Baciare il Figlio” significa “rendergli omaggio” Riveduta e implica la stessa venerazione che spetta all’Eterno.
{3} Nella RSV troviamo una nota a margine che dice: “Dio è il tuo trono.” F. F. Bruce considera questa nota “poco convincente” Hebrews, NICNT.
{4} Non “un Dio,” come nella Traduzione del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova.
{5} L’espressione usata in greco è monogenes theos, che letteralmente significa unigenito Dio. La Riveduta traduce con unigenito Figliuolo. I manoscritti originali avvalorano la traduzione del Diodati.
{6} Ritengo che questa traduzione non conferisca tutto il significato implicito nel testo greco.
{7} Questa traduzione potrebbe essere fuorviante.
{8} Anche in questo caso, la traduzione segue l’esempio precedente.
{9} Cfr. Lu 5:8.
{10} Cfr. Mt 14:33.
{11} In realtà, la convinzione assoluta della deità di Gesù si ebbe solo dopo la sua risurrezione Gv 20:28.
{12} Sono le parole di una testimonianza personale.
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