In un mondo sempre più pieno di “vanità”! BENESSERE E APOSTASIA
Un noto proverbio ricorda che “a tutto c’è un limite”, ma è un proverbio assolutamente inadeguato davanti a certi comportamenti compiuti dagli uomini. Infatti sembra davvero che non esistano più limiti a scelte che rivelano essere delle vere e proprie idiozie.
Scintillio dei negozi
A passeggio nel luogo di vacanza, a braccetto con mia moglie sotto un portico illuminato a giorno e con vetrine scintillanti, che sappiamo di non poter neanche guardare per l’esorbitanza dei loro prezzi!
In qualche modo, una cifra più bassa del solito ha attirato la nostra attenzione, così che ci siamo presi il “lusso” di guardare anche il rimanente e tirare le nostre conclusioni: la fine delle vacanze aveva indotto diversi gerenti a ritoccare i prezzi esposti, tentando di accalappiare gli ultimi turisti, per dare un’ultima arrotondata alla cifra d’affari che, a loro dire, è ogni anno più piccola!
Per quanto ci riguarda, quelle scarpe, colpevoli di aver provocato le nostre brame, anche costando meno della metà del loro prezzo originale, continuavano ad essere troppo care… ovviamente, i clienti di quei negozianti devono essere tanti, perché le cifre esposte si eguagliavano e la folla era tanta!
Non so cosa ne pensa chi mi legge, ma io, che di anni comincio ad averne abbastanza, quando ero piccolo, ero uno dei pochi bambini del vicinato a potermi permettere un paio di scarpe, fino ad esaurimento totale della suola, dopo di che si portavano da mio zio ciabattino, che provvedeva ad applicare dei ferretti (ora sconosciuti) che ne aumentavano la durata!. A quei tempi erano in tanti a non potersi permettere il ciabattino… figuriamoci le scarpe!
Un annuncio sconvolgente, come… tanti altri
Preso da questi pensieri, mentre tornavamo a casa in macchina, una notizia alla radio ha completato questo quadro già abbastanza deprimente.
L’ultima novità in arrivo dal Giappone (un tempo tutte le idiozie venivano dagli USA, ora abbiamo anche abitanti del sol levante a dare un contributo alla nostre già tante mancanze!): la notizia riguardava l’annuncio di un ristorante per la serata di San Silvestro.
Tra le venti specialità proposte, soltanto ai primi duecento ospiti che avrebbero prenotato per tempo, sono stati elencati tanti piatti forti, tra cui primeggia la carne di maiale e altre leccornie accompagnate da un dessert con the verde, lamponi eccetera. Tutto questo per la modica cifra di duecento euro a testa!
Mi rendo ben conto che quando pensiamo ad una testa che paga una tale somma, immaginiamo la testa coperta di cilindro di uno dei tanti figli di papà, vestiti in abito gessato o in frac, accompagnato da una vamp con la puzza sotto il naso e il barboncino in braccio (che non deve sporcarsi, perché appena uscito dal salone di bellezza!)… Scene di tale disgusto ne abbiamo visto tante, anche se non siamo assidui frequentatori del cinema.
Se anche voi avete pensato nello stesso modo a questo bel quadretto, avete sbagliato. Questa cena luculliana non è riservata a questi signori, ma al loro cane.
Sissignori, ho detto “al cane”!
Questa serata da nababbi, programmata da mesi, è riservata ai duecento cani che per primi avrebbero dei padroni (pardon, dei “signori”) così cari e sensibili!
Se non siete abbastanza disgustati, pensate che nella ricca e benpensante Svizzera è in costruzione un cimitero per soli cani, secondo il modello inglese.
Non una fossa comune, frequente in molti cimiteri e riservata ai poveri del paese che non hanno potuto avere di meglio e, tante volte, neanche degna sepoltura, ma una tomba vera e propria con tanto di lapide monumentale di marmo e, in ogni modo, con tutte le pretese del suo munifico padrone.
Volendo meglio documentare il mio servizio, ho cercato su Internet dei dati precisi da riportare, ma mi sono accorto d’essere parecchio indietro e che anche nel nostro Bel Paese esistono ormai da decenni cimiteri per animali domestici.
Non rispettare l’ordine creazionale è apostasia!
In conclusione, per condividere ciò che mi ha colpito, non bisogna avere una forma di fobia verso gli amici dell’uomo, talvolta molto utili (se pensiamo ad esempio agli anziani soli o ai non-vedenti ecc.).
Il problema nasce quando mettiamo l’animale allo stesso livello dell’uomo che è fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Quando l’animale acquista più importanza dei milioni di bambini, e non solo, che muoiono ogni anno per fame nel mondo, tutto questo diventa un segno evidente di apostasia, perché non considera l’ordine creazionale.
Chi per caso si è imbattuto nel film (americano!): “The Duke”, dove il cane la fa da padrone, si rende conto da solo che l’esasperazione di questi fatti non è un’idea che perseguita me, ma un segno evidente dei tempi.
Anche oggi il Signore ci chiama a fare opere degne del ravvedimento.
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