“Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio” (Luca 20:25)
Gesù afferma – restituite quello che è dell’imperatore all’imperatore perché gli
appartiene (la sua immagine), ma quello che è di Dio restituitelo a Dio. L’accento è posto sulla seconda: uomo è fatto a
immagine di Dio non a immagine del potere. La priorità per Gesù è la signoria di Dio.
Ma è tanto facile affannarsi sulle questioni minori della vita e trascurarne gli aspetti principali. È tanto facile pagare i nostri debiti ai nostri simili ma derubare Dio di ciò che Gli è giustamente dovuto. La nostra mancanza è inerente al rapporto con Dio, poiché trascuriamo e non teniamo nella dovuta considerazione i diritti di Dio sulla nostra vita. Dalla risposta di Gesù si può apprendere che il cristiano ha una doppia cittadinanza. In primo luogo, è tenuto a ubbidire e a sostenere economicamente il governo del paese. Non deve parlare con disprezzo dei governanti né cercare di rovesciare il governo, anzi deve pregare per le autorità. “Perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio.
Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna” (Romani 13:1-2). “Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, che non dicano male di nessuno, che non siano litigiosi, che siano miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini.” (Tito 3:1-2). Abbiamo avuto, restituiamo. Noi usiamo dello Stato che ci garantisce strade, sicurezza, mercati. Rendiamo, diamo indietro, come in uno scambio pagate tutti il tributo per un servizio che raggiunge tutti. Come non sentirla rivolta anche ai farisei di oggi per i quali evadere le tasse è un vanto? Inoltre il cristiano è cittadino del cielo, quindi è tenuto a ubbidire a Dio. Il cristiano deve aprirsi alla Sua volontà e dedicare a Lui la propria vita, deve onorarLo, lodarLo, adorarLo, darGli fiducia, e deve camminare alla Sua presenza e seguire le orme di Cristo. Il cittadino del cielo non si abitua alle mediocrità e non diventa tiepido. Non ha niente a che fare con la mondanità, non è attaccato alle vanità, non si vanta, non ama il denaro, non è orgoglioso, ma ama Dio, serve gli altri, è mite ed umile. In quanto cittadini del cielo, bisogna comportarsi in modo degno del vangelo di Cristo.
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