“…a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Efesini 4:23-24)
Quando una persona diventa cristiana, all’inizio Dio rinnova la Sua mente, conferendogli una capacità spirituale e morale completamente nuova. Le nostre risorse sono la Parola e la preghiera. È attraverso questi mezzi che conseguiamo la mente di Cristo, ed è attraverso quella mente che viviamo la vita di Cristo. Lo spirito rinnovato della mente del cristiano è la logica conseguenza del rivestire l’uomo nuovo che è la nuova creazione fatta a immagine di Dio ed è creato nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. Questo uomo nuovo è così giusto e santo che l’apostolo Paolo rifiuta di ammettere che da quella nuova creazione possa provenire un qualsiasi peccato. Perciò in Romani capitoli 6 e 7 è esplicito nell’attribuire la realtà del peccato ad altro e non all’uomo nuovo. “Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale”, e “non prestate le vostre membra al peccato” (Romani 6:12, 13).
Non consente che la responsabilità del peccato sia attribuita al nuovo uomo interiore. Il nuovo “io” ama e vuole ardentemente la santità e la giustizia. Grazie alla nuova vita, al nostro nuovo Signore e Padrone, alla nuova natura e alla nuova potenza, siamo chiamati a vivere un adeguato stile di vita nuovo.
Dio, mediante la Sua parola, comandò alla luce di splendere fra le tenebre, e Dio stesso è quello che risplende nei nostri cuori. Nella Genesi la creazione materiale, come pure quella spirituale, ebbe inizio con la luce. Dio risplende nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, ed ecco che ha inizio la vita spirituale.
La gloria di Dio è la rivelazione della sua natura e dei suoi attributi. Quando il Signore sceglie di mostrarci la sua gloria, ci rivela quanto desidera farsi conoscere da noi. Il primo effetto della gloria di Dio è un cambiamento nella nostra
relazione con Lui.
Quando Mosè vide la rivelazione della gloria di Dio, la sua
straordinaria e meravigliosa natura, cadde sulle ginocchia e cominciò ad adorare. “Mosè subito s’inchinò fino a terra e adorò” (Esodo 34:8).
E ci insegna a rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo (Tito 2:12). Questa grazia che dimora in te è la rivelazione della bontà di Cristo. E se tu dimorerai in Lui, la Sua rivelazione ti istruirà a vivere in santità.
Siamo stati trasportati dalle tenebre alla luce. Quindi, ora non dobbiamo più camminare nelle tenebre, come camminavamo, ma dobbiamo camminare nella luce. In altre parole, non dobbiamo vivere più come in passato, non dobbiamo comportarci più come prima, non dobbiamo pensare nel modo che pensavamo prima. Il tempo passato indica una condizione che non esiste più e questa verità è sottolineata dall’espressione “in passato”. Chi è in Cristo Gesù, chi è salvato, vive e cammina in novità di vita.
Quando sottomettiamo ogni pensiero in ogni campo della vita alla Verità di Dio, allora saremo rinnovati e perciò rivestiti dell’uomo nuovo, che è creato secondo Dio nella Giustizia e nella Santità della Verità. L’opera di Dio di salvarci dalle tenebre è sempre un’opera che porta al compimento finale, quello di essere conformati all’immagine di Cristo. Conoscendo Cristo, si diventa sensibili, capaci a governare sé stessi in ogni giustizia, puri e con la capacità di discernere il vero dal falso, il sano dal malsano, l’utile dal disutile, conosce la gioia vera e duratura che si trova solo in Dio, diventando sempre più simili a Lui.
Se dimentichiamo che siamo luce, allora sarà pesante prendere ogni decisione in base a quello che è gradito a Dio. Invece, se teniamo chiaramente in mente che eravamo tenebre, ma ora siamo luce nel Signore, allora sarà una grande gioia e un privilegio vivere prendendo ogni decisione con Dio.
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