“…e chi semina discordie tra fratelli” (Proverbi 6:19)
Se rimaniamo in silenzio o se non parliamo degli altri ma, se avete voglia di parlare, parlate di sé stessi (senza, però, orgoglio e presunzione) è molto meglio. Eviteremo ciò che causa la discordia ed eviteremo la conseguenza della discordia e ciò che Dio odia: la maldicenza. La maldicenza fa torto a tre persone: innanzitutto a quella che parla, poi a quella di cui si parla, infine a quella che ascolta. “…quando non c’è maldicente, cessano le contese” (Proverbi 26:20).
“L’uomo perverso semina contese, il maldicente disunisce gli amici migliori” (Proverbi 16:28).
Non sparlare di nessuno
né ascoltare con piacere il maldicente. Diversamente, tu pure che ascolti, sarai partecipe del peccato del maldicente se credi alla maldicenza che ascolti. Prestandogli fede anche tu sei contro tuo fratello e sei partecipe
del peccato del maldicente.
La maldicenza è appunto un’aggressione, fatta di parole amare, sarcastiche, che “tagliano” i panni addosso per mettere a nudo, per svilire e per ridicolizzare, in una parola: per aggredire.
LA MALATTIA CONSISTE NELL’ESSERE CONTROLLATI MENTALMENTE ED
EMOTIVAMENTE DALLE MALDICENZE E DALLO SPIRITO DISTRUTTIVO DI
COLORO CHE CE LA RIFERISCONO.
Un cristiano “ammalato” ha contristato o spento lo Spirito Santo, accollandosi le
offese degli altri, facendole proprie e aggiungendovi sopra.
Dio odia la persona che semina discordia. Seminare discordia ti porta ad essere odiato da Dio, il che è una cosa spaventosa. Non c’è nulla di peggiore nella vita che avere Dio contro di te.
In che modo possiamo seminare discordia? Se non stiamo attenti, è tanto facile seminare discordia. Per esempio, basta essere un falso testimone e proferire qualche menzogna, seminando così discordia. Basta raccontare in giro come Tizio sta agendo in modo ingiusto e insensibile e si semina discordia. Ci sono cose negative che non fanno altro che piantare semi di discordia e diffidenza fra fratelli. Facciamo alcuni esempi.
Immaginiamo due ragazzi, Giorgio e Pietro. Giorgio racconta a Pietro una nuova regola che i suoi genitori gli hanno imposto e che gli sembra ingiusta. Pietro gli dà ragione e dice che anche a lui sembra ingiusta.
Sapete che, in questo caso, Pietro è colpevole di aver seminato discordia fra Giorgio e i suoi genitori? In che modo? Dando ragione a Giorgio, Pietro lo spinge a vedere i suoi genitori sotto una luce sbagliata. In realtà, Pietro ha sentito solamente la parte della questione raccontata da Giorgio. Non sa tutto quello che sta dietro la regola, né è maturo abbastanza da capire il tutto. Dicendo a Giorgio che anche a lui sembra che i suoi genitori stiano esagerando, sta seminando discordia fra Giorgio e i suoi genitori. Pietro è colpevole di questo terribile peccato.
Per non essere colpevole Pietro dovrebbe rispondere dicendo qualcosa del genere: “Sai, è possibile che i tuoi abbiano sbagliato. Però, forse sei tu che non capisci tutta la situazione. Comunque, dovresti credere che stanno cercando di curarti, anche se non vedi le cose come le vedono loro. Dovresti ringraziare Dio per averti dato dei genitori che vogliono guidarti nella via giusta. È molto sbagliato per te riempire la tua mente con pensieri negativi verso di loro”.
Un secondo esempio: due mogli stanno parlando insieme. Maria racconta a Patrizia come suo marito pretende troppo. Se Patrizia le dà ragione, è colpevole di aver seminato discordia fra Maria e suo marito. In quel caso, Patrizia ha messo benzina su una piccola fiamma, peggiorando il matrimonio di Maria.
Patrizia, anziché seminare discordia, dovrebbe rispondere: “Può darsi che lui stia chiedendo troppo, però non è detto. Spesso io non vedo tutte le situazioni per come esse realmente sono e certamente nemmeno tu vedi sempre tutto. Certamente i mariti sbagliano, come sbagliamo anche noi. Però, la cosa importante è, per noi mogli, di cercare di reagire in un modo che onora Dio. Dio ci comanda di credere il bene e, quando qualcuno sbaglia in modo chiaro, di sopportare pazientemente, cercare insieme di trovare delle soluzioni mettendo in discussione sé stessi. Dobbiamo ricordare che spesso abbiamo commesso tanti sbagli nostri che non vediamo. È più importante per noi concentrarci sui nostri sbagli che pensare a quelli degli altri. Pregherò per te, che tu possa diventare ancora più buona e paziente con lui e che tu possa avere più zelo per riconoscere i tuoi sbagli piuttosto che per pensare a quelli che sembrano i suoi sbagli”. In questo potrebbe essere di aiuto alla sua amica, no?
Un terzo esempio: un membro della Chiesa non è d’accordo con qualcosa che un anziano della Chiesa dice. Anziché tenere la cosa per sé oppure andare a parlare con l’anziano, racconta la cosa, chiaramente dal suo punto di vista, a qualcun altro. Facendo in questo modo, semina pensieri negativi verso l’anziano nella mente dell’altra persona e così semina discordia.
Se hai già parlato della cosa con altri, avrai già seminato discordia. Sarebbe un peccato il farlo. Invece, dovresti andare direttamente da lui e spiegargli la tua posizione. Se parli con gli altri, potresti scoprire dopo che avevi capito male e che l’anziano aveva ragione. Oppure, anche se lui ha realmente sbagliato, egli potrebbe chiederti perdono e tornare in pace.
In questo caso e in quello della moglie, nessuno deve pretendere di avere ragione, che come la si pensa e la si dice, così è. Ognuno vuole avere ragione e non si fa altro che litigare e seminare discordia.
“Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo” (Levitico 19:16).
“Le parole del maldicente sono come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere” (Proverbi 18:8).
Sei conscio del fatto che si può uccidere una persona con le sole parole?
“Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria!” (Efesini 4:31).
Questo peccato, pur essendo in realtà uno dei più seri, è considerato da molti con una certa superficilità. Agli occhi di Dio però è peggiore dell’omicidio stesso.
Diffamare significa sottoporre ad una morte lenta e uccidere l’onore, il carattere e la reputazione di una persona.
Ci sono stati, e ci sono, dei pastori le cui vite sono state distrutte dalla vergogna provata a causa di calunnie pronunciate contro di loro da malelingue.
In Geremia 18:8, i nemici del profeta dicono: “Venite, ordiamo macchinazioni contro Geremia. Venite, colpiamolo con la lingua, e non diamo retta ad alcuna delle sua parole”.
Molti servitori di Dio sono stati grandemente danneggiati a causa delle chiacchiere che sono state fatte sul loro conto. È davvero un modo di agire da incoscienti e da perversi.
Pertanto, possiamo seminare discordia raccontando menzogne e possiamo seminare discordia raccontando la verità, quando, solo in alcuni casi, non serve raccontare la verità.
Dio ODIA CHI semina discordia. Dovremmo, quindi, stare molto attenti a tutto quello che diciamo e a quello che rispondiamo agli altri, per non seminare discordia.
Tuttavia, non basta solo non seminare discordia, ma dobbiamo anche fare il contrario, cioè adoperarci per la pace.
“Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione” (Romani 14:19).
Non tollerare alcun tipo di chiacchiera in tua presenza, chiudi la porta ad ogni pettegolezzo.
Sii inflessibile a questo riguardo.
Non dimostrarti accondiscendente verso nessun pettegolo.
Se le persone che frequentano la tua casa hanno la brutta abitudine di sparlare degli altri, fa loro chiaramente sapere che il tuo soggiorno non è un raccoglitore di spazzatura. Se vogliono proprio far pettegolezzi, possono benissimo andare da qualche altra parte.
Fin tanto che saremo tolleranti e che troveremo mille scuse per questi peccati o che fingeremo addirittura di ignorarli, non ci sarà più alcun cambiamento, né crescita.
“L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie. Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poichè in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato” (Matteo 12:35-37). Notiamo qui che le nostre comunicazioni con gli altri sono divise da Gesù in due distinte categorie: “cose buone” e “cose malvagie”. Non esiste una via di mezzo! In quale di queste due categorie fareste dunque rientrare il pettegolezzo e la maldicenza?
Che possiamo tutti avere un santo timore di Dio e camminare nella santità, odiando ed evitando ogni peccato.
Lascia un commento