Corea del Nord: dopo Auschwitz non abbiamo forse detto “mai più”?
Dopo 70 anni dalla liberazione di Auschwitz-Birkenau uomini e donne vengono ancora sterminati in campi di concentramento. Non avevamo detto che non sarebbe successo mai più?
Il 27 gennaio 1945 avveniva la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia, una delle 3 strutture (Birkenau, Monowitz e appunto Auschwitz) di un complesso realizzato dai nazisti che poi servirà per lo sterminio sistematico di ebrei (e non solo). I superstiti (oltre che le documentazioni ufficiali) li descrivono come inferni in terra, sale operatorie del male, dove si partorivano malvagità inammissibili sotto forma di torture, mutilazioni ed esecuzioni. Uomini e donne, bambini e anziani venivano spogliati di ogni dignità e umanità. Identici racconti ci arrivano oggi dai sopravvissuti dei lager nordcoreani.
Vi sono vari tipi di campi e prigioni in Corea del Nord. Ogni tipo di violazione dei minimi diritti umani viene perpetrata in queste strutture. Vi sono le Colonie penali per prigionieri politici (kwan-li-so), le Strutture detentive a lungo termine (Kyo-Hwa-so), leStrutture penitenziarie di lavoro forzato (jip-kyul-so), le Brigate mobili di lavoro forzato (Ro-dong-dan-ryeon-dae) e i Centri di detenzione e interrogatorio (Ku-ryu-jang). Dentro queste strutture si esercita l’arte affinata del male assoluto. E dentro queste strutture si stima languano tra i 50.000 e i 70.000 cristiani nordcoreani, incarcerati a causa della loro fede in Gesù.
Questi campi dell’orrore esistono anche oggi: non avevamo detto che non sarebbe successo mai più?
Porte Aperte lavora in mezzo a questo inferno e vogliamo senza esitazioni chiedervi di sostenerci nel difficile compito di:
1) essere la voce di chi voce non ha: sono anni che denunciamo quanto sta accadendo in Corea del Nord e siamo felici che negli ultimi mesi il mondo stia aprendo gli occhi di fronte a questo orrore, ma c’è ancora tanto da fare;
2) sostenere migliaia di nordcoreani: Porte Aperte lo fa da tempo e in vari modi, tutti difficili e pericolosi a causa del regime nordcoreano.
Possiamo rimanere in silenzio mentre fratelli e sorelle vengono torturati e uccisi in questi campi?
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