“Ma chi pecca contro di me, fa torto a se stesso; tutti quelli che mi odiano, amano la morte” (Proverbi 8:36)
Temere il Signore è odiare il male, e chi non lo odia non ama e non teme Dio. Chi ama Dio odia e disprezza ogni forma di peccato e di male, ma chi lo commette ha odiato e disprezzato Dio.
Chi vorrebbe evitare tantissimi sbagli, edevitare prove inutili? Chi vorrebbe poter andare a letto la notte tranquillo?
Chi vorrebbe poter arrivare alla fine dellavita, e poter guardare indietro senza avererimpianti?
“Conserva la saggezza e la riflessione! Esse saranno vita per l’anima tua e un ornamento al tuo collo. Allora camminerai sicuro per la tua via e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai non avrai paura; starai a letto e il tuo sonno sarà dolce” (Proverbi 3:21-24), “Le sue vie sono vie deliziose, e tutti i suoi sentieri sono pace.” (Proverbi 3:17)
Ciò che ci serve è la saggezza.
“La saggezza non chiama forse?
L’intelligenza non fa udire la sua voce?”
La saggezza…. Che moneta fuori corso è la saggezza, nel nostro convulso tempo, in cui la frenesia del fare offusca il piacere di contemplare!
La brama del possedere cose si rovescia nella esser posseduti dalle cose. Il verbo “avere” si coniuga in tutte le forme possibili e il verbo “essere” giace dimenticato.
Siamo accumulatori di saperi, eppure trascuriamo la saggezza, e non le permettiamo di governare il nostro cuore, illuminare la nostra mente, muovere la nostra volontà.
la saggezza viene da Dio, e producesempre un frutto di giustizia. La saggezza è
saper applicare correttamente la Sua volontà alla vita quotidiana. Vivere in modo che ogni aspetto della vita sia conforme alla sua verità. Dunque, la saggezza è saper applicare la Sua parola ad ogni
situazione della vita.
Capiamo allora che la vera saggezza produrrà sempre del buon frutto, perché essa riguarda il mettere in pratica le verità di Dio, non limitandosi a conoscerle soltanto.Infatti, un grande sbaglio di tanti credenti èquello di non capire la differenza fra conoscenza e saggezza. Solamente perché conoscono sempre di più le verità di Dio, si crededi diventare più maturi, e di avere saggezza.
Però, non è il semplice fatto di conoscere le verità di Dio che conta, ma è sapere applicare queste verità correttamente alla propria vita.
Chi ha la saggezza, vive secondo i princìpi diDio, e quindi, la sua vita sarà benedetta da Dio.
Per poter ottenere la saggezza e vivere ascoltando la saggezza, si deve essere veramente umili.
L’orgoglio rende impossibile diventare saggi; l’umiltà è la via che porta alla saggezza.
Quelli che fanno del male al prossimo di certo non amano Dio ma lo odiano, perchè dice il Signore che chiunque mi ama allora faccia la Mia volontà e quindi faccia il bene e non il male.
In altre parole chiunque non ama il prossimo vuol dire che non ama neanche Dio e Gesù Cristo.
“Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è uno che mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Giovanni 14:21).
Siamo messi in guardia dal trascurare l’istruzione dimenticando gli insegnamenti messi a nostra disposizione. Questa mancanza di diligenza può portarci alla disubbidienza intenzionale, atteggiamento che che potrebbe risolversi in conseguenze dolorose. Il rifiuto di ricevere e di seguire l’insegnamento può produrre odio assoluto anche verso la disciplina esercitata da Dio per il nostro bene, e, di conseguenza amiamo la morte.
Dobbiamo accettare gli insegnamenti come nostra preoccupazione incessante. Dobbiamo ascoltare e badare a tutto ciò che viene insegnato, e rispondere a quello che abbiamo ricevuto.
Il cristiano deve considerare la disciplina di Dio e i Suoi insegnamenti come valori preminenti nella vita. Nel concentrare tutta la vita su Dio, e nel trovare il senso di sicurezza in Lui anziché in risorse umane, ci si rende dipendenti dal Signore in modo assoluto.
La saggezza deve essere seguita con convinzione e amata senza incertezze.
Dio aspetta e rispetta la nostra decisione: amare o odiare la saggezza; amare o odiare la morte.
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